Il Gp d’Olanda rappresenta la seconda gara di un trittico che potrebbe definitivamente scrivere la storia del mondiale di F1 2022. Dopo il successo perentorio a Spa Francorchamps con tanto di rimonta garibaldina, Max Verstappen ha oggi un compito “più semplice” potendo partire dalla prima piazzola dopo la pole al fulmicotone di ieri pomeriggio.
L’olandese può contare su un vantaggio strategico conferitogli dall’aver risparmiato, durante la Q2, un set di gomme soft che di certo tornerà utile nei 72 giri necessari per coprire la distanza di gara (leggi qui).
Proprio dalla scelte degli pneumatici e dalla condizioni ambientali in cui si sono disputate le operazioni parte la nostra analisi on board che vede la vettura n°1 come grande protagonista. Al momento dello start il termometro dava le seguenti indicazioni: 32 gradi la pista, 22 l’asfalto. Vento blando stante i 1,6 km/h da est.
Primo momento chiave della gara dell’olandese è stato lo start. Max, come da previsione, affronta il primo stint un treno di Pirelli a banda rossa. Il via è piuttosto tranquillo là davanti. La procedura di partenza è regolare e, nonostante lo spunto buono di Leclerc, il campione del mondo gestisce bene il momento chiudendo a destra il monegasco.
La brevità della distanza tra la starting line e la prima curva dà una mano al pilota di Hasselt. La Ferrari n°16, difatti, ha avuto un avvio migliore ma non tale da superare il deficit di un abbrivio così limitato. Le prime fasi di gara sono contraddistinte dal tentativo di Max di aprire un gap su Leclerc. L’operazione non è semplice poiché la Ferrari resta tra il secondo e mezzo e la zona DRS.
All’ottavo giro l’ingegner Lambiase ha cominciato ad offrire maggior potenza al suo pilota imponendo STRAT 4, una modalità endotermica più spinta. Gli effetti non si fanno praticamente sentire perché il delta resta il medesimo nel brevissimo. Serviranno tre giri per cominciare a vedere degli effetti tangibili. Al passaggio 13 il distacco supera i due secondi. Ed in quel momento dal muretto arriva l’indicazione di gestire le gomme.
Sebbene Max non sembri girare come un forsennato il margine su Leclerc si apre con rapidità. Al giro 17 sono 4 i secondi di margine. In quell’istante Charles è ai box per provare un undercut.
Al passaggio 18 il secondo momento topico del gran premio d’Olanda. Il conducente viene richiamato ai box dal muretto per proteggersi immediatamente dalla manovra dei rivali italiani. Il pit stop è lineare come al solito (3.4) e la cosa permette a Verstappen di rientrare davanti a Leclerc ed alle spalle del duo Mercedes che si fermerà più avanti. Gomma media per l’olandese e cinque secondi di margine sul rivale della Scuderia.
Col nuovo treno di gomme Max Verstappen mette subito le cose in chiaro: piazza il giro veloce e riesce a stare sotto l’1.16, l’unico a farlo. In questa fase, siamo intorno ad 1/3 di gara, Lambiase comunica molto poco e si limita ad indicare il distacco da Russell che è in rapidissima discesa. Al passaggio 27 Max è sotto il secondo da George. Lambiase: “Hai DRS, modalità 10“. Ibrido più spinto per il sorpasso agevole che giunge all’alba del giro 28, a curva 1. Verstappen è in P2 e si mette a caccia di Lewis Hamilton che guida il plotone. L’inglese allunga il primo stint per fare una sosta in meno.
Al trentesimo giro Verstappen ha strada libera poiché Hamilton si ferma ai box per la sua sosta. Gomma hard per il vicecampione del mondo che prova a concludere la gara con questo treno. Verstappen chiede quale gomma abbia montato il rivale sottolineando che non crede sia la scelta corretta.
A 40 giri dal termine, quindi quasi a metà gara, il gap di Verstappen su Leclerc si è aperto a 8 secondi. Ma la preoccupazione di Max è il passo della Mercedes. Lambiase riferisce che Hamilton è veloce e che gira in 15.7. Subito dopo arriva indicazione di passare a STRAT 2: si offre più potenza alla vettura n°1.
Al giro 38 iniziano le discussioni sulla tipologia di gomma da scegliere per l’ultimo stint. Alla tornata 41 Sergio Perez si ferma e monta gomma hard. Il messicano, dopo aver provato una difesa durissima su Hamilton, viene usato come cavia per offrire a Verstappen la scelta corretta di pneumatici nel secondo pit. 1.14.9 al passaggio 43 per il messicano è l’indicazione che la dura è un’opzione validissima.
Al passaggio 46 Leclerc va ai box. Max non ha bisogno di coprire immediatamente la sosta perché il delta aperto era molto ampio. Al passaggio successivo arriva una VSC per problemi alle AlphaTauri di Tsunoda. La manovra del giapponese è molto controversa e farà discutere perché il suo ritorno in pista non ha avuto una spiegazione logica. Si prepara un altro momento chiave. Lambiase avvisa: “Se la VSC cambia entra ai box“.
La fortuna arride a Verstappen che si può fermare sotto Virtual Safety Car. Lo fa e monta gomma hard. Al box Mercedes provano ad essere aggressivi e chiamano i due piloti nello stesso giro installando gomma nuova gialla. Una mescola di differenza ma il margine su Lewis è ampio: 12 secondi.
La partita si gioca tutta nella gestione delle gomme per gli ultimi 20 giri. Lambiase, per evitare che Hamilton possa recuperare terreno, impone START 2 al suo driver per concedergli più cavalli. La RB18 in questa fase non ha bisogna di fare fuel saving.
Al giro 55 il colpo di scena: Bottas si pianta in rettilineo e viene deliberata Safety Car. Verstappen reagisce subito e torna ai box montando gomma soft. Riparte alle spalle del duo Mercedes. La direzione gara stabilisce che le vetture debbano passare in pit lane e Russell ne approfitta per montare gomme soft. Verstappen è secondo con una gomma di vantaggio: strategia discutibile quella del team tedesco.
Alla ripartenza la differenza di gomma e l’efficace warm up della gomma permettono a Max di passare in scioltezza l’inglese. Max apre subito un gap immenso con un giro veloce che non lascia spazio alla concorrenza.
Alle spalle dell’olandese Hamilton crolla per concedendo strada a Russell prima e a Leclerc poi. Verstappen si avvia verso una comoda vittoria concessa su un piatto d’argento dalla Mercedes che si conferma disastrosa quando deve scegliere la corretta strategia sotto pressione.
La gara si chiude con i rituali complimenti da parte del muretto. Verstappen chiude anche col giro veloce. Con questa vittoria il campionato è praticamente in tasca dell’olandese.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV – Oracle Red Bull Racing