Formula 1

Red Bull famelica: sei vittorie per annichilire la concorrenza e Liberty Media

L’appetito vien mangiando. La fame di trionfi della Red Bull non si placa. Nel campionato di F1 2022 sono ben 12 le vittorie ottenute dalla squadra austriaca che vede una distribuzione delle stesse molto sbilanciata in favore di Max Verstappen che porta ad Hasselt ben 11 successi lasciando le briciole al povero Sergio Perez che, dopo un avvio brillante, si è spento man mano che la RB18 è progredita entrando nella comfort zone di pilotaggio della stella olandese che ha marchiato a fuoco il 2022.

Il titolo è ormai una formalità che per una serie di incastri astrali potrebbe concretizzarsi già il 2 ottobre a Yas Marina, Singapore. Se Max non siglasse il match point avrebbe altre comode occasioni per farlo. Il break per strappare il servizio da parte di Charles Leclerc, oggi, sembra totale utopia. In primis perché la RB18 è una schiacciasassi, in secondo luogo perché la Ferrari sembra essersi appiattita nell’abbrivio vincente che dimostrava di possedere prima che l’estate deflagrasse.

la concentrazione di Christian Horner, team principal della scuderia austriaca Oracle Red Bull Racing

F1. Red Bull non è sazia: vuole allungare la striscia di vittorie

A Milton Keynes, dunque, non hanno intenzione di farsi venire il braccino corto e puntano a fare un filotto di sei vittorie. Singapore, Giappone, USA, Messico, Brasile, Abu Dhabi le tappe per rendere il campionato indimenticabile. Per ora è Max il pilota su cui si punterà. Poi, dopo aver archiviato la pratica, potrebbe essere il momento di Perez per riassaggiare la gloria. E il Gran Premio del Messico, da svolgersi su una pista che esalterà la RB18, potrebbe essere la giusta location per lanciare l’idolo di casa verso il secondo posto nel mondiale gettando le basi per una clamorosa doppietta finale nel piloti.

Ma andiamo per gradi prima di lanciarci nell’autunno inoltrato. Il futuro si chiama Singapore. Marina Bay è il tracciato che presenta il maggior numero di curve di tutto il calendario. Più di Baku che nominalmente ne ha un’infinità. Ma molte sono semplici virgole che si percorrono a farfalla del tutto aperta. Singapore è una sfida durissima che arriva dopo un tracciato con poche curve: Monza. Inoltre la pista è piena di asperità. Cosa che aumenta notevolmente il grado di difficoltà.

Chris Horner non si tira indietro e va all’attacco nonostante il divario siderale che la sua squadra si è costituto sulla Ferrari e sulla Mercedes che ancora lotta con la sua W13 che sembra un cavallo imbizzarrito (leggi qui). “Siamo in un’ottima posizione in campionato, ma questo non significa che non proveremo ad attaccare in ogni gara e fare del nostro meglio“.

Il circuito cittadino di di Marina Bay, Singapore

F1. Marina Bay: lo scoglio più grosso su un filotto da record

La sicurezza dello “Spice Boy” arriva dalla constatazione che la creatura di Adrian Newey è stata veloce su tracciati dai layout molto diversi: Spa, Zandvoort, Monza e Budapest hanno caratteristiche molto dissimili. Motivo per il quale tra le fila dei vicecampioni in carica si ritiene che anche all’ombra della gigantesca ruota panoramica Singapore Flyer si possa imporre la propria legge.

Sul budello asiatico la maggiore velocità di punta della monoposto austriaca non dovrebbe rappresentare un vantaggio sulla concorrenza. Sia la Ferrari che, probabilmente in misura minore, la Mercedes si sentono più sicure di poter stare vicine. Singapore, in effetti, dovrebbe essere il circuito più stressante le la RB18 tra quelli che restano da qui al 20 novembre. Ma, come spesso è accaduto, la domenica Verstappen sale letteralmente in cattedra. E non è improbabile che succeda anche nel prossimo gran premio.

Max Verstappen (Oracle Red Bull) esca dall’abitacolo della sua RB18 dopo la vittoria del Gran Premio d’Italia 2022

Red Bull ha voglia di archiviare la stagione per lanciarsi nella costruzione di quella ventura. Cosa che è già ampiamente iniziata. A Milton Keynes non vogliono vincere, ma stravincere. L’intento è quello di annichilire la concorrenza per tracciare un solco considerevole e dimostrare che la compagine ha saputo superare lo scoglio delle nuove regole aprendo ulteriormente la forbice rispetto ad un 2021 un cui la RB16B, per lunghi tratti, era stata la macchina da battere.

La prospettiva di un mondiale chiuso anzitempo cozza con i desiderata di Liberty Media che sognava un epilogo in stile 2021. Cosa per la quale ha spinto sul legislatore della FIA affinché rivoluzionasse la categoria. Una tempesta in un bicchier d’acqua dalla quale Red Bull e Verstappen sono usciti come il nuovo gruppo dominante. Con buona pace di quel livellamento prestazionale che ci avevano venduto in inverno.


Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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