La stagione 2022 di F1 sta volgendo al termine con solamente soli sei appuntamenti iridati ancora da disputare. L’annata si sta incanalando sul duplice binario direzione Milton Keynes. Nella classifica piloti, Max Verstappen si giocherà a Singapore il primo match-point iridato per provare a cogliere il secondo iride consecutivo facendo brillare la propria stella nella notte di Marina Bay. Nella graduatoria costruttori, la Red Bull ha un ampio vantaggio sulla Ferrari e di tappa in tappa gli anglo-austriaci vedono sempre più vicino quel titolo che manca dal 2013.
Quest’annata, che si rivelando dominante per la squadra austriaca, rappresenterà una solida base per una spiccata competitività ai vertici della massima categoria anche nelle stagioni a venire. Il primo target sarà lo sviluppo della RB19 sulla scia della RB18 nel 2023. Ma la Red Bull sta già volgendo lo sguardo al 2026, anno nel quale vi saranno nuove tipologie di power unit ma anche l’esordio della prima unità turbo-ibrida realizzata dalla Red Bull Powertrains.
F1 | Red Bull Powertrains da valorizzare
La Red Bull Powertrains è il reparto motoristico fondato dal costruttore anglo-austriaco nel febbraio 2021 finalizzato alla creazione di una power unit tutta made in Milton Keynes. Il vantaggio del quale usufruiscono e usufruiranno i tecnici della Red Bull sarà quello di poter avvalersi del know-how della Honda per le prossime tre stagioni, visto il congelamento dei motori dallo scorso 1° settembre, e allo stesso tempo l’ingaggio di molteplici ingegneri provenienti dalla Mercedes.
Le prime simulazioni al banco di prove sono già iniziate e la sfida di raggiungere la competitività di motoristi come Ferrari, Mercedes, Renault e Audi appare di proporzioni bibliche ma non impossibile considerando sia il tempo a disposizioni sia le molteplici figure chiave sono, stanno e saranno parte del progetto Red Bull Powertrains. La crescita ingegneristica del reparto motoristico anglo-austriaco è forse la ragione cardine per la quale non si è concretizzato l’accordo con Porsche, la cui fornitura avrebbe in automatico ridimensionato l’ambizioso progetto del Team tetra campione del mondo.
L’obiettivo per il 2026 sarà in primis quello di fornire la casa madre e l’AlphaTauri, ma la vera notizia è che a Milton Keynes abbiano in programma la possibilità di estendere la fornitura della propria PU anche ad altri due costruttori. Un’ipotesi che potrebbe aprire nuovi scenari anche nello scacchiere politico.
Se il propulsore turbo-ibrido della Red Bull dovesse rivelarsi sia competitivo sia affidabile, qualche scuderia potrebbe cambiare fornitore e in automatico penalizzerebbe Mercedes, Ferrari, Renault e Audi dato che avrebbero eventualmente, rimanendo sempre nel campo della ipotesi, una perdita sia economica sia tecnica.
F1 | Red Bull PU 2026: sfida elettrizzante
Per la Red Bull sarebbe fondamentale riuscire a fornire uno o altri due team dato che ogni chilometro percorso su pista si rivelerebbe cruciale per un progetto nato da un foglio bianco. Maggior chilometraggio, maggiori feedback, maggior ricerca e sviluppo indirizzata seguendo una linea guida chiara. L’architettura della power unit 2026 prevede l’abolizione dell’MGU-H con incremento della potenza elettrica da 120 kW a 350 kW, da 164 CV a 476 CV. Oltre a questo, dovranno essere impiegati biocarburanti ecosostenibili al 100%.
Tutto questo con un ulteriore abbattimento dei costi di produzione in ottica budget-cap. Mercedes, Ferrari e Renault potranno contare, nel 2026, su un’esperienza di 12 anni nella progettazione di power unit. L’Audi potrà sfruttare il know-how derivato dalla Formula E per realizzare un propulsore turbo-ibrido competitivo sopratutto sul fronte elettrico che assumerà un’importanza cruciale.
La Red Bull, di fatto, sino ai test pre-season di quell’annata dovrà massimizzare il lavoro al banco prova e nello sviluppo sulla base delle power unit attuali. Una sfida che a Milton Keynes vogliono vincere, sia per dare importanza al reparto Powertrains sia per minare le certezze dei costruttori ufficiali della F1.
F1-Autore: Dennis Ciracì–@dennycira
Foto: Red Bull, FUno Analisi Tecnica