L’appuntamento con la vittoria per Mercedes AMG F1 continua a sfuggire. Non che nell’anno in corso vi siano state molte occasioni per centrare l’obiettivo. Montemelò, Silvberstone e Zandovoort sono le tappe nelle quali la W13, specie con Lewis Hamilton, ha proposto prestazioni così solide da poter far pensare che l’operazione potesse concretizzarsi.
Nelle succitate circostanze è sempre intervenuto qualcosa a spezzare il sogno. Una safety car, una toccata con un altro pilota, un pit stop imperfetto. Eventi tipici dei gran premi che hanno annullato le già limitatissime possibilità di accedere alla gloria.
La rincorsa continua ma è chiaro che alla W13 servano delle piste idonee, dei teatri che sappiano esaltare un progetto ancora non pienamente decifrabile. Vero è che la vettura che oggi vediamo in azione è una lontana parente di quella che soffriva di un fastidiosissimo e limitante pompaggio aerodinamico, ma non stiamo comunque parlando di un mezzo capace di tenere testa in maniera continuativa alla Red Bull RB18 che in mano a Max Verstappen sembra un rullo compressore.
Quel che inizia a delinearsi con abbastanza chiarezza è che la creatura concepita dallo staff diretto da Mike Elliott, specie in configurazione gara e nella gestione delle gomme (fiore all’occhiello del progetto), abbia raggiunto in performance la Ferrari F1-75 che sta palesando una preoccupante involuzione tecnica figlia, probabilmente, della direttiva tecnica 039 ma anche di un immobilismo sul fronte sviluppi che non può essere negato (leggi qui).
Al momento, in circostanze normali, è un obbligo mettere la Red Bull in cima alle preferenze in ogni singolo GP, indipendentemente dal layout del tracciato. Al di là di questa scontata evidenza ci sono piste che potrebbero oltremodo esaltare la creatura di Adrian Newey. Tutti gli indizi portano a pensare che Monza possa essere uno di questi teatri.
L’elevata efficienza aerodinamica del mezzo e la sfrontata dominanza che presenta quando c’è da metterla sulle velocità di punta fanno ritenere – e magari prendiamo una cantonata epica – che Max Verstappen possa fare gara in solitaria. L’ennesima beffa per una F1 alla ricerca del livellamento prestazionale e dello spettacolo. Mancano pochi giorni, vedremo se la profezia si avvererà.
Dando per scontato il vantaggio delle vetture concepite in quel di Milton Keynes resta il dubbio su chi possa accomodarsi nelle posizioni di rincalzo. Se guardiamo l’andamento del campionato e il distacco nella classifica costruttori (30 punti) dovrebbe essere lotta tra Ferrari e Mercedes. Ma se la Rossa ha dimostrato in passato di poter dire la sua quando i tratti full gas si fanno interminabili (pensiamo a Jeddah e a Baku) diverso è il discorso per la W13.
Il concept a zero sidepod che lascia le ruote posteriori molo scoperte genera un deciso drag che a Monza potrebbe rappresentare un problema molto serio. A Brackley lo sanno e Toto Wolff ne ha parlato ricorrendo all’arma dell’ironia. Che cela una certa preoccupazione. “Stiamo pensando di rimuovere l’ala posteriore per essere meno vulnerabili sul rettilineo. Abbiamo un’auto con troppa resistenza e con carico aerodinamico dove non ne abbiamo davvero bisogno. Questo è qualcosa che vorremmo poter cambiare rapidamente”.
I tempi stretti a cui fa riferimento il manager viennese sono incompatibili con l’imminente GP di brianzolo nel quale sarà utilizzato un pacchetto a basso carico aerodinamico chiamato a non compromettere l’intero bilanciamento della vettura. Gli ingegneri della Stella a Tre Punte stanno lavorando alacremente al progetto 2023 che vuole vincere tutte le problematiche in cui è incappato il modello di quest’anno.
“Stiamo operando per il prossimo anno – ha spiegato Wolff – e al momento stiamo imparando a nostre spese. Credo che su alcune piste, soprattutto in qualifica, questo ci metterà in difficoltà”. In effetti è stato proprio l’esercizio del giro veloce il vero tallone d’Achille della W13. Monza, dove bisognerà essere abili a centrare la scia giusta, potrebbe sfavorire in maniera particolare Hamilton e Russell.
In gara le prestazioni della Freccia d’Argento tendono a migliorare e questo è l’atollo al quale i campioni del mondo in carica di appigliano. Anche se le recenti edizioni del gran premio italiano hanno offerto tediosi trenini frutto dell’incapacità delle vetture di seguirsi in aria sporca. La speranza è che le nuove regole limitino sensibilmente questa deriva. In Mercedes se lo augurano vivamente per provare finalmente a pizzare la stoccata vincente.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team