Dopo tre settimane di pausa dall’ultima tappa che si è svolta a Monza, questo fine settimana la F1 farà visita al Marina Bay Street Circuit per il GP di Singapore, appuntamento iridato numero 17 della stagione 2022. Il circuito asiatico torna ad ospitare la F1 dopo il biennio di assenza per via dell’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia Coronavirus.
Il GP Singapore rappresenterà il primo match point iridato per Max Verstappen. Se l’olandese della Red Bull dovesse vincere e al tempo stesso Charles Leclerc non dovesse andare oltre l’ottavo posto finale, il talento di Hasselt chiuderebbe i giochi con ben cinque gare d’anticipo. Il margine in classifica si è recentemente ampliato per via dell’incremento di competitività della monoposto anglo-austriaca.
Nella prima parte dell’annata si era denotato come la vettura di Milton Keynes esprimesse il massimo del proprio potenziale velocistico sui tracciati dov’era richiesta l’efficienza aerodinamica come fattore tecnico predominante per estrarre la performance cronometrica sul giro. La monoposto di Verstappen e Perez genera un buon livello di carico aerodinamico nella percorrenza delle curve e allo stesso tempo ha una bassa resistenza aerodinamica all’avanzamento.
Questo si traduce in una spiccata efficienza aerodinamica che ha visto la RB18 esaltarsi su piste come Jeddah, Miami, Baku, Silverstone, Spa Francorchamps e Monza. Successivamente alla pausa estiva, la vettura anglo-austriaca ha compiuto un consistente step in avanti sotto il profilo della competitività indipendentemente dalla tipologia di tracciato. Infatti, se a Spa Francorchamps e Monza la Red Bull era la grande favorita per cogliere il duplice successo di tappa per via della conformazione dei tracciati, a Zandvoort non ci si aspettava la pole position e la vittoria di Verstappen.
La pista olandese era sulla carta più favorevole alla rivale Ferrari F1-75 considerando quanto la monoposto del Cavallino Rampante fosse stata competitiva a Barcellona, Montecarlo e Budapest. Tipologie di circuiti ad alto carico aerodinamico dove sono richiesti precisione di inserimento all’avantreno, stabilità a centro curva e grip meccanico al retrotreno. Fattori tecnici che avevano denotato il vantaggio della F1-75 rispetto RB18 su piste che richiedevano queste caratteristiche, ma che in seguito alla pausa estiva hanno visto l’ago della bilancia delle prestazioni pendere decisamente di più a favore della vettura anglo-austriaca.
Motivo per cui al Marina Bay Street Circuit di Singapore il delta cronometrico che si è denotato tra Ferreri e Red Bull, specialmente in qualifica, a Monaco, non dovrebbe palesarsi. Anzi, considerando quanto è scaturito da Zandvoort, al sabato si prospetta una battaglia sul millesimo.
La pista asiatica richiede una configurazione ad alto carico aerodinamico per far fronte alle molteplici curve lente, curve ad angolo retto e chicane in successione. Non solo deportanza, ma anche precisione di inserimento all’avantreno, stabilità in frenata e grip meccanico per massimizzare la fase di trazione. Ragion per cui sarà di fondamentale importanza estrarre la massima performance dalle coperture. Per l’appuntamento di Singapore, la Pirelli porterà i seguenti compounds: hard C3, medium C4 e soft C5.
A Marina Bay saranno dunque presenti gli pneumatici più morbidi della gamma Pirelli. La peculiarità dell’appuntamento nel sud asiatico è che PL2, qualifiche e gara si disputano la sera. Questo fattore orario si traduce in fattore tecnico, dato che col progressivo passare dei minuti si assisterà a una decrescita della temperatura dell’asfalto. Una variabile meteorologica che si traduce in variabile prestazionale, dato che potrebbe mutare le performance delle differenti vetture in relazione all’utilizzo delle coperture.
Sarà fondamentale la gestione termica dei compound sia in qualifica sia sulla distanza di gara di ben 61 giri. Come già si è denotato nell’arco dell’annata, gli sbalzi delle temperature possono incidere sensibilmente su quelli che sono i valori in campo. Il perfetto esempio lo si è avuto in Ungheria. Nel corso dell’ultima sessione delle qualifiche un timido sole aveva leggermente incrementato la temperatura della superficie stradale.
Una variabile meteorologica improvvisa che si è tramuta in variabile tecnica dato che ha creato ulteriori scompensi per quanto concerne la finestra di utilizzo delle soft C4. Working range che la Mercedes, la cui finestra di utilizzo è molto stretta, ha trovato riuscendo ad attivare le coperture mentre ad esempio la Ferrari ha perso leggermente il bilanciamento complessivo della F1-75, tanto che i due ferraristi si sono trovati una vettura tendente al sovrasterzo con un retrotreno non perfettamente stabile con conseguente calo di aderenza e performance cronometrica.
Un perfetto case history per sottolineare come sarà cruciale centrare il corretto working range delle soft C5 in qualifica. Sulla distanza di gara, la Red Bull RB18 si è rivelata con Verstappen molto performante nell’essere costante nei tempi sul giro con la mescola più morbida e allo stesso tempo essere la monoposto in grado di farla durare più a lungo senza accusare un crollo prestazionale. A Spa Francorchamps e a Monza, l’iridato in carica ha compiuto long-run con la soft rispettivamente di 17 e 26 giri, pari al 38.63% e 49.05% delle rispettive distanze di gara.
Numeri che danno la dimensione di come la RB18 sia attualmente il riferimento prestazionale sul passo gara. La direttiva TD039 ha in parte influito sul rapporto tra le forze in campo per quanto concerne la ‘sensibilità’ delle vetture all’altezza da terra, ma a Milton Keynes hanno svolto un accurato lavoro sul fondo e sulla telaistica della vettura per massimizzare il bilanciamento aerodinamico nell’arco della stagione con sviluppi indirizzati per migliorare l’inserimento in curva all’avantreno con conseguente decrescita di sottosterzo in entrata e sovrasterzo in uscita.
Data la presenza di ben 23 curve, la maggior parte delle quali a bassa velocità di percorrenza (leggi qui la preview), il Marina Bay Street Circuit porrà il focus sulla capacità della monoposto di essere reattiva all’avantreno in particolare nei frequenti cambi di direzione delle chicane del terzo settore. Questa caratteristica risulterà favorevole allo stile di guida di Verstappen che adesso è in grado di massimizzare ogni fase della percorrenza della curva. Aspetto che, invece, lo aveva visto riscontrare qualche criticità a Montecarlo e Baku.
A Singapore la vettura anglo-austriaca non dovrebbe più essere soggetta al sottosterzo che, per esempio, l’aveva portata a riscontrare svariate problematiche a Melbourne sia sul time-attack, ma soprattutto nell’arco della distanza di gara con un usura spiccata delle coperture, in un fine settimana in cui, dato l’orario di PL2, qualifiche e gara, la temperatura è andata decrescendo proprio come avverrà a Marina Bay.
Un insieme di fattori tecnici che vedono la Red Bull partire in direzione Singapore con la fiducia di poter battere le Ferrari e avvicinarsi sempre di più verso il doppio trionfo iridato.
Foto: Oracle Red Bull Racing
F1-Autore: Dennis Ciracì–@dennycira