Chris Horner si gode il suo campione. Ieri, nelle qualifiche del GP d’Olanda di F1, Max Verstappen ha dato la sensazione di averci messo del suo nell’agguantare una pole position che potrebbe rappresentare un bel vantaggio su una pista che non è proprio amica dei sorpassi. 1.10.342 il crono dell’olandese che ha dato appena 21 millesimi a Leclerc che, fino a Curva 10, aveva ben saldo in mano il giro veloce sfumato per pochi centimetri.
I giochi sono aperti: Ferrari e Red Bull, pur esaltandosi in punti diversi della pista, sembrano giungere al medesimo risultato prestazionale (leggi l’analisi). Un equilibrio nel quale potrebbe associarsi anche la Mercedes che ieri è stata chiaramente penalizzata dall’escursione di Sergio Perez che ha provocato una bandiera gialla che ha di fatto annullato l’ultimo assalto di Lewis Hamilton e George Russell. In una situazione in cui nessuna delle tre vetture top sembra stagliarsi sulle altre saranno i piloti a fare la differenza. E Max sembra più concentrato che mai nonostante il largo margine di vantaggio sugli inseguitori.
In questo campionato Verstappen ha mostrato una certa intelligenza strategica che sta facendo la differenza nei momenti che contano. Ossia quando si assegnano i punti. Anche ieri se n’è avuta ulteriore riprova, come sottolineato dal team principal della compagine austriaca: “Leclerc aveva fissato l’asticella molto in alto e batterlo non era facile. Max ci è riuscito – ha spiegato Horner dopo la sessione di qualifica – e il tempo l’ha fatto tutto nel secondo settore”.
Il venerdì del campione del mondo era stato tutt’altro che semplice. Prima un problema al cambio che lo aveva appiedato dopo sette giri della Fp1, poi la ricerca dell’assetto nella seconda ora di lavoro hanno reso l’apertura del week end casalingo piuttosto complessa. Ma dalla difficoltà l’olandese è emerso alla grande piazzando la diciassettesima partenza al palo della carriera che lo pone nel ruolo del favorito per la gara.
“Verstappen è arrivato in qualifica dopo una giornata non semplice e ha firmato la pole position. Quello che mi ha impressionato di più, però, è stato il giro con gomme usate in Q2 che gli ha permesso di salvare un treno di gomme per domani”. In effetti, durante la sezione centrale del turno del sabato, Max aveva spaventato la concorrenza stampando un tempo mostruoso con una gomma non prestazionale. Anche per tale ragione il ritorno della Ferrari nella terminale Q ha destato sorpresa. Evidentemente la F1-75 aveva ancora del potenziale da sfruttare proprio per gli istanti che contano.
Alla fine ne è uscita una Q3 tiratissima dalla quale è emerso l’idolo di casa che è riuscito a risparmiare un set di soft che potrebbe essere utilissimo in gara. Il degrado gomme è il solito punto focale in un campionato che, sebbene sia arrivato al quindicesimo atto, vede le scuderie faticare ancora con la comprensione delle nuove Pirelli installate sui cerchi da 18 pollici. Su questo fronte, nelle ultime gare, Red Bull ha fatto uno scatto in avanti deciso che deve essere confermato oggi.
Le operazioni si disputeranno nelle medesime condizioni ambientali che abbiamo trovato in Belgio sette giorni fa. E’ verosimile ritenere, anche in virtù degli andamenti emersi ieri, che la RB18 non sarà così dominante come accaduto tra i boschi delle Ardenne. Ferrari si è sensibilmente avvicinata ma deve confermare i progressi con una oculata gestione dei compound. Elemento evidenziato da Charles Leclerc a qualifiche terminate.
Il vantaggio rappresentato da una soft in più (dovrebbe essere la gomma dello start visto che si tratta di una C3, dunque non una mescola particolarmente morbida) potrebbe fare la differenza nel primo stint. Proprio per questo Max ha fatto il ragioniere in Q2.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing