Il leone olandese non vuole altri padroni in casa sua: Max Verstappen impone ancora una volta la sua supremazia durante l’appuntamento di Zandvoort. Autore di una bella partenza, in cui ha prontamente chiuso la porta in faccia al suo principale avversario Charles Leclerc, ha conquistato la vittoria in una maniera completamente diversa rispetto a quanto visto lo scorso fine settimana nel GP del Belgio di F1.
Difatti, se a Spa pare abbia quasi corso ad occhi chiusi, quest’oggi al contrario ha dovuto soffrire e lottare parecchio per guadagnare quello che rappresenta il suo trentesimo primo posto in carriera. Partito con le rosse (leggi l’analisi on board) e rientrato al 18esimo per montare le gialle, in questo stint di gara si mostra spavaldo nel superare George Russell al 28esimo senza alcun tipo di difficoltà;
successivamente grazie ad una virtual safety car provocata da svariati problemi di Yuki Tsunoda (presunti o tali, ancora da decifrare con certezza), rientra al 48esimo per andare su gomma bianca, approfittando del dimezzarsi delle tempistiche grazie al sopracitato regime, mantenuto sino al 50esimo.
Un’ulteriore safety car causata da un guasto al motore di Valtteri Bottas (che la pianta irrimediabilmente in rettilineo), gli concede l’occasione d’oro di un nuovo rientro in pit al 57esimo, stavolta per montare le rosse: rientrerà alle spalle delle due Mercedes di Hamilton e Russell.
Al rientro della safety al 60esimo, assistiamo al solito schema di ripartenza del tipico stile “hamiltoniano”: sistematico e stringente rallentamento del trenino alle sue spalle, e strappo per allontanare quanto più possibile l’indiavolato Max alle sue spalle.
Ma l’olandese non si fa di certo cogliere impreparato: di ghiaccio, ed apparentemente senza neanche il minimo sforzo, lo raggiunge nell’immediato e letteralmente lo brucia in un nulla, superandolo magistralmente senza neanche l’ausilio del DRS.
Scontro generazionale a confronto in pista, è sembrato quasi vedere il passaggio dello scettro più qui, che non ad Abu Dhabi 2021.
In ogni caso una vittoria sudata ma meritata, anche in ottica lavoro di squadra (come sempre, d’altronde).
Le parole dell’attuale campione del mondo in carica in proposito sono state: “Non è stata una gara lineare questa: abbiamo dovuto spingere per tutto il tempo, ci sono state virtual safety car, safety car… Ma abbiamo preso le decisioni giuste, anche se è sempre un po’ un punto interrogativo, però alla fine è andata molto bene: una volta che abbiamo rimontato le gomme soft abbiamo ritrovato un grande passo”.
Provvidenziale quindi azzeccare l’ultimo rientro su safety car di Bottas, anche se: “Prima della safety car mi sembrava abbastanza buona la situazione, pur essendo un po’ più lenti con le gomme hard… Ma poi quando è uscita la safety car non pensavo che potessimo ottenere la posizione se non fossimo rientrati, quindi abbiamo scelto la gomma soft. Sono arrivato al terzo posto, ma poi è rientrato anche Russell… Abbiamo tanta velocità di punta che ci ha aiutato ad attaccare in curva 1, dopodiché abbiamo trovato un buon bilanciamento con la macchina”.
Paradossalmente invece, a proposito del suo sorpasso su Hamilton si limita solamente a dire: “In ultima curva c’è una discesa piuttosto forte e siamo riusciti a tornare davanti, incredibile trovare la vittoria”.
Spende infine ultime parole di affetto per l’esercito Orange che lo segue con tanta passione: “È sempre speciale vincere il gran premio di casa… È già stato così l’anno scorso, ma quest’anno ho dovuto sudare ancora di più. Sono felice di aver vinto il gran premio olandese. Incredibile sostegno, sono davvero contento che siate tutti qui a sostenermi: sono felice di essere olandese”.
E come recita il testo della canzone che risuona oramai da giorni in tutta Zandvoort, l’imprendibile “Max Max super super Max” non delude le aspettative. Ancora una volta.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing