Giorno uno del Gp del Giappone di F1 andato in archivio. Sessione particolare che vede, alla fine di due ore e mezza di lavoro, le due Mercedes nelle prime due posizioni. Una classifica che potrebbe non rispecchiare minimamente ciò che vedremo nella giornata di domani. Sessioni molto bagnate quelle nipponiche.
Ovviamente questi giri torneranno utili solamente se domenica farà capolino la pioggia. Dovremo aspettare quindi per vedere chi avrà avuto ragione tra chi ha lavorato per il sabato e chi in funzione del GP.
Le squadre dovrebbero lavorare con l’obiettivo di essere veloci non sulla pista umida, bensì su quella asciutta che troveremo domani. Condizioni veramente difficili in quanto si deve reagire alle condizioni odierne con cambiamenti radicali sul setup. Anche per questo le scuderie non sembrano aver lavorato molto sulla parte meccanica delle monoposto.
Detto ciò, parliamo di configurazioni delle vetture. Su questa pista l’assetto assumerà un ruolo rilevante in quanto si è costretti a scendere molti compromessi. Sia dal punto di vista aerodinamico, che da quello meccanico. In casa Ferrari hanno confermato per entrambi i piloti la scelta dell’ala posteriore da medio carico verticale. Questa specifica va alla ricerca dell’efficienza ed ha una main plane con una marcata curvatura a cucchiaio.
Quest’ala l’abbiamo già vista in Bahrain ed a Melbourne, ad esempio, ed è stata aggiornata in Canada. A Montreal i ferraristi andarono a ricercare una maggior efficienza dell’ala e nello specifico cercarono un maggior delta di velocità all’apertura del DRS. Una caratteristica fondamentale della Red Bull che, quando apriva l’ala mobile, recuperava più velocità rispetto alla Ferrari.
Tra la mattina e il pomeriggio i tecnici della Scuderia hanno montato proprio la specifica adoperata in Canada nella quale il flap aggiuntivo è tagliato agli estremi. Di fatto sono andati ad abbassare il carico verticale. Sul bagnato non è una modifica molto utile, ma in Ferrari guardano ai prossimi giorni, preparandosi ad una pista asciutta.
Qui Suzuka la parola d’ordine è efficienza. Per cui ridurre anche di poco la resistenza all’avanzamento, mantenendo il medesimo livello di carico, porta ad un gran vantaggio in termini di velocità di punta. All’anteriore entrambi montano la specifica di ala da basso carico.
Interessante notare che, diversamente da quanto si pensava, il nuovo fondo è stato montato su entrambe le vetture (leggi il focus). Viene da pensare che il tirante sia stato collocato in una posizione diversa solamente per via di un cambiamento strutturale, magari nell’orientazione delle fibre di carbonio.
Anche in casa Red Bull hanno portato la specifica di ala posteriore del Canada. Dei tre modelli a disposizione, i “Tori” hanno deciso di montare la configurazione da medio carico. Anche questa presenta una profilatura a cucchiaio, similmente alla Ferrari, ma leggermente più carica.
Differentemente dalla F1-75, per generare carico, in Red Bull lavorano molto con il bordo d’attacco che è più pronunciato in alcune zone e meno in altre. La specifica la si può visionare qui sotto e notiamo anche la presenza di un nolder per incrementare il carico a spese di un piccolo aumento di resistenza.
Per quanto riguarda la Mercedes, al posteriore i due piloti montano la stessa specifica di ala. A differenza delle altre squadre, l’elemento non ha un profilo a cucchiaio. Il main plane è piuttosto orizzontale e nel complesso parliamo di un’ala abbastanza carica. Sembra ancora una volta che la W13 non riesca a produrre molto carico dal fondo e che sia quindi necessario avvalersi molto dell’ala.
Le differenze tra le due configurazioni aerodinamiche risiedono nell’ala anteriore. Per Russell una specifica più scarica, con l’ultimo flap dell’ala frontale tagliato in modo da avere una corda ridotta. La specifica ‘standard’ è montata sulla vettura numero 44 di Lewis Hamilton. A differenza della Ferrari, sono andati a provare due diversi carichi all’anteriore in modo da ricercare il perfetto bilanciamento per risultare veloci nel primo settore.
Forse anche per questo motivo la Mercedes oggi ha concluso la giornata in prima e seconda posizione. Avendo preferito un assetto più carico, ovviamente, sul bagnato hanno ottenuto un vantaggio in termini di grip. Tuttavia, se durante il week end si dovesse girare sull’asciutto, l’efficienza aerodinamica tornerebbe a ricoprire un ruolo molto importante.
Difficile introdurre dei numeri in queste prime prove libere. Tra le Mercedes e le Red Bull ci sono 6 decimi. Cifre che non sono minimamente rappresentative. Le due Ferrari sono relegate in sesta e addirittura in undicesima posizione. Una giornata decisamente non rappresentativa. A Maranello hanno lavorato maggiormente nell’ottica di domani.
Foto: Mercedes AMG, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing