Hanno fatto prima loro a definire un accordo storico che la FIA a emettere sanzioni circa la controversa vicenda del budget cap gate. Sauber ed Alfa Romeo, oggi, hanno affisso le pubblicazioni di matrimonio dopo che, a Spa Francorchamps, la casa dei Quattro Cerchi aveva annunciato al mondo la discesa in F1. Da quel momento, era fine agosto, ne è passata d’acqua sotto i ponti. La consociata Porsche, in predicato di associarsi con la Red Bull, ha visto fallire il suo programma per l’improvviso cambio di rotta del team di Milton Keynes che ci ha ripensato. Forse a seguito della possibile “inversione a U” della Honda che potrebbe essere ancora della partita anche dopo il 2025.
Il gruppo Volkswagen, che nella massima serie vuole essere protagonista e non semplice guest star, ha così puntato tutte le fiches sulla compagine svizzera che, in estate, aveva prolungato di un solo anno la partnership con Alfa Romeo facendo trapelare l’intenzione di non andare oltre il mondiale 2023. Nella mattinata odierna sono arrivati i comunicati congiunti che riportiamo qui sotto.
“Con circa 30 anni di esperienza agonistica Sauber è una delle scuderie più rinomate e storiche della Formula Uno. Mentre il propulsore sarà creato presso il Motorsport Competence Center di Audi a Neuburg an der Donau – si legge nella nota della casa di Ingolstadt – Sauber svilupperà e produrrà la vettura presso il suo stabilimento di Hinwil, in Svizzera. Sauber sarà anche responsabile della pianificazione e dell’esecuzione delle operazioni di gara. La partnership vedrà la storica scuderia svizzera gareggiare come factory team Audi a partire dal 2026, utilizzando la power unit sviluppata da Audi per il massimo campionato automobilistico”.
Alla nota del costruttore tedesco “rispondono” le dichiarazioni giungenti dal team elvetico: “Audi è il miglior partner strategico per il Gruppo Sauber. È chiaro che condividiamo valori e visione e non vediamo l’ora di raggiungere i nostri obiettivi comuni in una partnership forte e di successo” ha affermato con soddisfazione Finn Rausing, presidente della holding Sauber.
Entusiasta anche Frederic Vasseur, team principal e amministratore delegato della franchigia di Hinwil: “La partnership tra Audi AG e Sauber Motorsport è un passo fondamentale per il nostro team che continua a fare passi avanti verso le prime caselle della griglia. Diventare il team ufficiale Audi non è solo un onore e una grande responsabilità, ma è la migliore opzione per il futuro e siamo pienamente fiduciosi di poter aiutare Audi a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata nel suo percorso in Formula Uno“.
Quel che i comunicati di rito non spiegano nel merito sono i termini del legame. Si tratterà di un rapporto molto più solido di quello tra fornitore e fornito. Audi apporrà una sorta di controllo tecnico che, giuridicamente, non sarà assimilabile a quello a cui arrivò BMW che, nel 2005, acquisì il team per poi ricederlo a Peter Sauber nel luglio del 2009. Ma, in sostanza, l’abbraccio dei tedeschi sarà molto più serrato di quello che si possa pensare perché gli specialisti dell’equipe di Neuburg an der Donau “invaderanno” la sede di Hinwil con le loro competenze.
Con questa manovra, Sauber e Audi, che non prevaricheranno dunque l’una sull’altra, intendono, nel medio periodo, scalare la classifica per diventare una realtà vincente in una F1 sempre più modellata dalla proprietà americana. Quello formato dalle due aziende è nuovo blocco di potere che ambisce ad incunearsi nel triumvirato che oggi “comanda” nel Circus: Ferrari, Mercedes e Red Bull.
Proprio Maranello esce depotenziata da questo inedito polo motoristico mitteleuropeo. La Ferrari, per cominciare, perde un partner commerciale. Vero è che il gruppo che controlla la storica scuderia italiana non dovrà più pagare Sauber per vedere il marchio Alfa Romeo sulle fiancate, ma non potrà contare sul gettito garantito dalla fornitura di propulsori. Non si trattava di un gioco a somma zero perché il ritorno economico da marketing era piuttosto corposo. Quindi c’è un primo colpo finanziario da cui riprendersi.
Ferrari, inoltre, non potrà più contare su un prezioso alleato nelle stanze in cui si spostano gli equilibri della categoria tramite la definizione delle nuove regole. Un conto è poter saper di partire da tre voti, un altro averne solo due. Ancora, anche tecnicamente, il Cavallino Rampante sarà impoverito poiché, anche se le norme sono piuttosto rigide a riguardo, un certo travaso di dati e di competenze è previsto quando c’è di mezzo una fornitura di motori. Come se non bastasse, diversi tecnici hanno fatto, negli anni, la spola tra Maranello ed Hinwil accrescendo il bagaglio conoscitivo di entrambe le compagini.
La Sauber, è bene non scordarlo, è stata anche una sorta di palestra di driving per i piloti della Ferrari. Charles Leclerc ha fatto un importantissimo apprendistato alla corte della squadra svizzera. Ad oggi Ferrari non potrà più allocare così facilmente i talenti dell’Academy.
Chiaramente, la liaison tra Audi e Sauber sarà fattiva dal 2026, ma già dal 2024 la collaborazione sarà più serrata. E bisogna considerare che, fino al “decongelamento” regolamentare in materia di unità motrici, i propulsori del Cavallino saranno ancora nella pancia delle vetture elvetiche. Con Audi che, indirettamente, potrebbe carpirne qualche prezioso segreto.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Alfa Romeo Sauber, Scuderia Ferrari, Audi Motorsport