Formula 1

Gp Singapore 2022: Cavallino mancante, FIA imbarazzante

Il round n°17 del campionato del mondo di F1, disputatosi a Singapore, è stato uno dei più emozionanti della stagione. La gara è costellata di colpi di scena e dalle esaltanti manovre dei piloti che hanno “danzato” con i loro bolidi sull’asfalto reso viscido da un forte rovescio temporalesco. Precipitazioni talmente consistenti che hanno reso necessaria la posticipazione della partenza. La classifica finale della gara rispecchia fedelmente i valori in campo espressi dal binomio pilota/monoposto.

Sergio Perez ha meritatamente trionfato davanti alla coppia di piloti del Cavallino Rampante. L’asfalto umido ha propiziato la neutralizzazione della gara con numerose fasi di VSC e l’ingresso della Safety Car in due periodi. Purtroppo il discutibile operato della FIA è riuscito a gettare delle ombre in quella che poteva essere una splendida giornata per il motorsport.

Distanza massima tra leader e safety car pari a 10 monoposto

F1. FIA: un’organizzazione incapace di governare la Formula 1 del terzo millennio

Nel corso delle neutralizzazioni della gara, Sergio Perez non ha rispettato la distanza massima della safety car in due circostanze, come evidenziato nel comunicato degli steward al termine della investigazione post-gara.

Comunicato degli steward in merito alla penalità inflitta a Sergio Perez

Nel primo periodo con la vettura di sicurezza in pista, gli steward avevano comunicato l’infrazione al team Red Bull, immediatamente riportata al pilota messicano. Al giro numero 36 Perez ha violato nuovamente l’Art.55 tra curva 13 e 14. L’analisi procedurale non toglie alcun merito a una delle vittorie più belle di Checo ma servono a descrivere gli errori commessi dalla direzione gara. In primo luogo risulta strano che la prima infrazione in regime di safety car venga depenalizzata.

Se è stato violato un articolo del regolamento non si dovrebbe avvisare il competitor affinché non lo ripeta ma penalizzarlo. Nel 2010 Sebastian Vettel venne penalizzato per una violazione del tutto simile a quella effettuata da Perez senza che gli venisse offerta una seconda possibilità. Per la cronaca a Seb fu inflitto un drive-through. Probabilmente in Formula 1 i precedenti non fanno giurisprudenza.

Sebastian Vettel furioso per il drive-through nel gran premio di Ungheria 2010

Alla uniformità di giudizio si somma la reattività pachidermica degli steward. E pensare che dopo il disastro dello scorso anno in occasione del controverso finale di gara ad Abu Dhabi nella scorsa stagione, la FIA ha istituito un centro operativo remoto (ROC, nda) presso la struttura dell’organo di governo a Ginevra per lavorare insieme alla direzione gara in pista, su richiesta personale del presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem.

Addetti della FIA nel centro operativo remoto di Ginevra

Finora il valore aggiunto della sala VAR della Formula 1 non ha sortito alcun beneficio. Le decisioni richiedono quasi sempre troppo tempo al punto che molte infrazioni vengono valutate post-evento. E’ innegabile che nel momento in cui la Formula 1 sta promuovendo un show di intrattenimento globale, la rivisitazione postuma del risultato maturato in pista stride palesemente con i desiderata di Liberty Media.

Il processo decisionale di qualsiasi controversia dovrebbe concludersi prima della cerimonia del podio. Le nuove soluzioni dell’information technology offrono tutti gli strumenti per prendere decisioni rapide in accordo con quanto previsto dal regolamento sportivo. Probabilmente a mancare sono le competenze e la necessaria autorità per imporre le proprie decisioni ai team che sono l’espressione di colossi della finanza.


F1. Cavallino mancante

La presenza dei due alfieri della rossa sul podio di Singapore non lenisce la frustrazione degli uomini di Maranello per l’ennesima occasione fallita. Non è bastata la partenza al palo, una pista favorevole e la possibilità di lottare contro l’anello debole di Red Bull. Perché diciamocela tutta Sergio Perez fino a ventiquattro ore fa era in preda a una crisi di risultati imbarazzante. Nonostante tutte condizioni sulla carta favorevoli, Charles Leclerc e Carlos Sainz non sono andati oltre la seconda e terza posizione.

Questa volta la delusione sul volto di Mattia Binotto era visibile, in quanto la prima tappa asiatica del mondiale può essere l’ultimo tracciato in cui la F1-75 poteva esaltarsi. Probabilmente la gara si è decisa alla partenza, con il guizzo di Checo che è riuscito a sopravanzare il pilota monegasco nonostante il medesimo tempo di reazione allo spegnimento delle luci rosse.

Qualche vana speranza è stata alimentata dalla guida funambolica di Leclerc dopo la seconda safety car, che gli ha consentito di seguire la RB18 di Perez finché è riuscito ad attivare il DRS. Nel momento in cui il distacco ha superato il secondo, il pilota Guadalajara è riuscito ad aumentare il vantaggio in modo progressivo.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) tenta di restare nella finestra dei cinque secondi da Sergio Perez durante le battute finali del Gran Premio di Singapore 2022

F1. L’autogol del team radio di Xavi Marcos

L’investigazione di Perez per l’infrazione precedentemente descritta è stata comunicata in modo alquanto inusuale da Xavi Marcos a Charles Leclerc. Di seguito la trascrizione (per l’analisi completa degli on board clicca qui):

XM : “We need to stay whitin five seconds from Perez. He may have penalty at the end of race. Safety Car infringement“.

XM: “Eight lap to go Perez lap time 1:49,6“.

XM: “Gap to Perez in front 2.4. We need to be within five seconds“.

XM: “Perez was told to push for the penalty“.

CL: “Stop

Comunicare l’entità della eventuale penalità di Perez in mondovisione è stata una mossa suicida. Innanzitutto si è fornito al rivale la stima puntuale del vantaggio da accumulare. In secondo luogo si è quantificata una penalità che poteva essere giudicata dal collegio degli steward in maniera più consistente. Il team resosi conto del macroscopico errore comunicativo hanno poi informato Leclerc di una possibile doppia sanzione di 5 secondi.

il team principal della storica Scuderia Ferrari Mattia Binotto
F1. Ennesima sconfitta politica

A distanza di tre anni dai fatti di Montreal 2019, ci troviamo per l’ennesima volta a commentare una sconfitta politica della Scuderia Ferrari che non ha visto riconosciute le proprie rimostranze. Ferrari che invoca inflessibilità dalla FIA verso cui, almeno a parole, continua ad esprimere fiducia. Tuttavia sono ormai troppe le circostanze il capo della GES non esercita nei fatti l’enorme potere mediatico del Cavallino Rampante. Perché quello politico sembra perso ormai da troppo tempo.

Se queste sono le premesse, la querelle relativa allo sforamento del Budget Cap, che sarà chiusa nei prossimi giorni, potrebbe essere ricondotta in un minor overspend, con tutti i vantaggi del caso per il team di Milton Keynes anche in ottica 2023.

F1. Un struttura organizzativa che ha ormai evidenziato i suoi limiti

La netta sensazione è che il timoniere della scuderia modenese nei suoi quattro anni di gestione abbiamo mostrato i suoi pregi e suoi difetti. Quando una struttura organizzativa si plafona su un certo rendimento, vengono operate inevitabili variazioni, a meno che il CDA o la proprietà non valutino positivi i risultati ottenuti.

Il ruolo di comparsa in pista e nei tavoli che contano non si addice alla storia della Ferrari. E’ giunto il momento di capire se la stabilità sia un valore aggiunto su cui costruire le prossime stagioni o una condanna a gioie saltuarie…


Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1TV, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing, FIA

Vedi commenti

  • Sinceramente non capisco alcuni stralci di questo articolo:
    1. Questione comunicazione radio Marcos-Leclerc.
    a. Se non via radio come avrebbero dovuto comunicarlo, con i segnali di fumo? Avete sentito tutti i team radio Ferrari, anche quelli di Redbull? (Ricordo che in TV ne vengono trasmessi solo alcuni).
    b. Veramente pensate che Redbull abbia bisogno delle dritte di Ferrari per valutare anche loro che avrebbero potuto avere una penalità di 5 secondi? Su ragazzi, queste sono affermazioni puerili.
    c. Se c’è il dubbio che un qualsiasi team radio, di qualunque squadra in merito ad una interpretazione del regolamento possa influenzare la FIA nelle sue decisioni vuol dire che la FIA è inconsistente. A conferma di ciò, nello specifico del caso di domenica, se si guardano ai precedenti degli anni passati (Vettel, Giovinazzi, ecc.) paragonati alla valutazione di domenica si hanno praticamente tutte interpretazioni diverse, nessuna è uguale. Come è possibile che in una situazione praticamente chiara e netta come questa la FIA dia giudizi sempre diversi? Non esistono praticamente attenuanti (sono previste dal regolamento ma domenica non ne esisteva nemmeno una). Al netto di tutto ciò è ancora più imbarazzante che già da regolamento non siano previste specifiche penalità in funzione di specifiche infrazioni (sempre al netto delle valutazioni delle attenuanti la dove ci possono essere) e che le infrazioni non vengano applicate in corsa e non a posteriori. Le tempistiche di applicazione possono falsare il risultato finale della gara, quindi anche di un campionato (non quello in corso ovviamente)
    2. Peso politico Ferrari.
    Il peso politico della Ferrari non lo da Binotto (al netto dei suoi limiti, ricordo che è un ingegnere messo di punto in bianco a gestire un team di formula 1 con più di 1000 dipendenti nel bel mezzo di una crisi tecnica, Covid e annessi, un cambiamento regolamentare con riorganizzazione della squadra per adeguamento del budget cap con fondamentalmente senza alcuna figura di esperienza al fianco a dare una mano, fosse anche un fenomeno servono anni per raggiungere capacità gestionali buone, e qui serve l’eccellenza) lo da chi sta dietro Binotto. Puoi essere il miglior rappresentante del mondo di un qualsiasi brand ma se la considerazione del brand è bassa hai voglia di gridare al vento.
    3. Prestazione Ferrari, Sainz non è stato performante in gara, Leclerc sì (pur se la Ferrari paga ancora qualche decimo in configurazione gara, senza sviluppi certo non ci si poteva aspettare che la situazione si capovolgesse in un GP rispetto ai precedenti deludenti) considerando anche che le condizioni della pista erano favorevoli a Redbull non certo a Ferrari. A parte il pit stop lento su Leclerc nel passaggio intermedie-slick (dovuto ad un lungo in frenata di Leclerc, non ai meccanici) cosa altro ha sbagliato la Ferrari questo fine settimana? Nulla, onestamente nemmeno la partenza perché Leclerc è scattato meglio di Perez ma la corsia aveva meno grip di quella di Perez che ne ha beneficiato nella seconda parte di accelerazione (casualmente anche Hamilton che partiva dietro Leclerc e ha avuto uno stacco iniziale anche migliore, si è fatto sopravanzare da Sainz che partiva dietro Perez?).
    Da tifoso Ferrari sono il primo a criticare le manchevolezze del team e dei piloti quando ci sono, e quest’anno ne abbiamo viste parecchie, vi leggo da parecchi anni perché i vostri articoli di tecnica sono particolarmente interessanti ma recentemente sono aumentati anche gli articoli non tecnici in cui è palese che per motivi che non conosco si voglia sempre andare ad evidenziare i mali oscuri del cavallino anche quando non ci sono o non sono così oscuri come si vuol far apparire. Forse sarebbe il caso di avere più buon senso in certe circostanze.

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Pubblicato da
Roberto Cecere