Con il terzo di turno di libere del Gran Premio di Singapore di F1 ci avviciniamo al momento caldo delle qualifica che, in presenza do una pista avversa alle manovre di sorpasso, assume una valenza ancora più decisiva. Per tale ragione l’ora di attività che si svolge dalla 12:00 alle 13:00 italiane diventa fondamentale per deliberare il miglior assetto prima che le vetture entrino nella gabbia tecnica del Parco Chiuso.
Nella giornata di ieri, dopo la prima sessione di libere, la Ferrari ha mostrato evidenti progressi, specie sul giro secco. Sia Carlos Sainz che Charles Leclerc (attività tribolata per il monegasco) si sono detti soddisfatti dalle prestazioni della F1-75 chiamata a confermarsi quando il cronometro conta.
La pista si presenta massicciamente bagnata a causa della pioggia che scende copiosa sul Marina Bay Circuit. Condizione che, ad ora, azzera quanto definito nella giornata di ieri. Un’avversità ulteriore che i tecnici della Scuderia e i piloti si troveranno ad affrontare.
Il programma originariamente previsto (test a basso carico di carburante per ottimizzare le vettura in chiave qualifica) è pertanto stravolto da un meteo bizzoso che diventa a questo punto variabile dirimente per il resto del weekend. I piloti tarderanno ad entrare nelle vetture perché bisogna valutare la praticabilità della pista. Curve 3, 5 e 18 i punti critici. Come accade in caso di pioggia, la FIA ha concesso un ulteriore treno di intermedie.
La sessione è partita normalmente alle 12:00 ora italiana ma, con una mossa non troppo coerente, la direzione gara decide di tenere la pit lane chiusa: i piloti, dunque, restano relegati ai box prima che verifiche siano fatte dalla safety car con un Bernd Mayländer costretto agli straordinari.
La pioggia smette di cadere dopo dieci minuti dallo start virtuale. In Ferrari i meccanici iniziano a pulire la piazzola antistante le vetture di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Il segnale che ci dice che ci potrebbe essere azione. Nel frattempo si lavora sulla F1-75 come testimonia l’immagine:
Dopo 25 minuti dall’avvio Carlos Sainz indossa il casco. La pista è in rapida evoluzione e manca poco al momento di vedere gli alfieri rossi in azione. La FIA annuncia che si parte alle 12:30. Sessione dunque ristretta in mezz’ora. Pierre Gasly rompe il ghiaccio con gomme full wet e in Ferrari iniziano a prendere appunti per capire quale sia il livello d’aderenza.
–12:38. A 22 minuti dal termine è Sainz a prendere la via della pista. Gomma full wet per lo spagnolo che vuole testare la vettura in condizioni da bagnato. Check radio canonici e track position comunicata da Riccardo Adami per trovare strada libera. Cosa fondamentale in condizioni di scarsa visibilità.
L’asfalto, come si può osservare nell’immagine in basso, non è particolarmente ostico. Il drenaggio è mediamente buono, l’asciugatura rapida grazie a temperature relativamente alte (25°aria, 28 pista, ndr). I punti critici restano quelli nei tratti coperti dove persistono delle pozze d’acqua sulle quali il madrileno è molto guardingo:
Dall’altro lato del garage, Charles Leclerc, avendo osservato le evoluzioni del compagno, fa smontare il treno di full wet per puntare direttamente sulle intermedie. Subito dopo arriva la chiamata di Adami che invita Sainz a riscaldare i freni e di tornare ai box per montare le Pirelli a banda verde. SOC 16 per approcciare la pit lane. La sosta dell’ex McLaren è volante: treno installato e ripresa della pista per abbattere i tempi. Adami ricorda di fare un buon warm-up delle gomme.
Ci spostiamo sulla Ferrari n°16. Xavi Marcos riferisce al pilota di spostare di un punto il brake balance sull’anteriore. Cosa che indica chiaramente che l’asfalto progredisce positivamente e che si teme meno il rischio di bloccaggio dell’anteriore. Charles può quindi cominciare ad alzare il ritmo. In questa fase le comunicazioni vertono sulla track position e sui gap cronometrici. Marcos avvisa che è nel primo settore che Charles perde molto da Verstappen. Condizione piuttosto normale vista l’evoluzione del tracciato che presenta alcuni tratti che vanno asciugandosi.
Continua l’adattamento della gestione della frenata. Con l’evolversi della pista, Marcos avverte di “scaricare” l’asse posteriore. Si sposta ancora di più l’equilibrio sull’avantreno via via che il pilota prende confidenza con l’asfalto. Leclerc risponde subito col miglior tempo quando mancano sei minuti al termine.
Da sottolineare, nelle fasi conclusive della sessione, una conversazione che aveva fatto suonare qualche campanello dall’allarme in casa Ferrari. Eccola:
L’attività si chiude con le solite prove di partenza. Marcos avvisa di fare tre burn out, di partire in seconda marcia e di posizionarsi a destra. Scatto un po’ incerto per il monegasco che lascia patinare molto la vettura prima di poter inserire la terza marcia. Fattispecie da rivedere.
In condizioni da bagnato – e non è una novità – la F1-75 ha impiegato diversi giri per portare le gomme nelle giusta finestra operativa. Uno svantaggio rispetto ad una Red Bull che, anche in questa circostanza, si è dimostrata immediatamente “pronta all’uso”.
Ma, nonostante ciò, la Rossa è sembrata ben bilanciata quando si è giunti nella corretta finestra operativa. Cosa che lascia ben sperare in caso di qualifiche bagnate. Specie su una pista del genere, difatti, il feeling arriva col passare dei giri e avere gomme efficienti per diverse tornate è sicuramente un plus sul quale poter contare. Leclerc, che ha chiuso al comando, e Sainz, terzo, si candidano per una qualifica da protagonisti.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari