Domenica mattina. E’ finito da poco il Gran Premio di F1 del Giappone. Nelle interviste a caldo comunicano a un incredulo Max Verstappen la grande notizia: si è confermato campione del mondo. Ha vinto in casa dell’Honda, il cuore turbo-ibrido della sua RB18. La gara è durata poco più di mezz’ora, dopo la partenza di tre ore prima, la bandiera rossa e una sospensione lunghissima.
Eppure, complice la sanzione fulminea comminata a Leclerc che, ormai sulle tele, stava cercando disperatamente di resistere alla Red Bull numero due nell’ultimo giro ed è andato lungo rientrando alla garibaldina e mantenendo il secondo posto (in pista), le cose stanno proprio così. L’alfiere della rossa retrocesso in un nanosecondo in terza posizione e Perez promosso in seconda.
Tuttavia ci si arrovella sui punti da dare ai singoli piloti e alle squadre. Punteggio pieno! Come?!Quando eravamo tutti convinti, ma proprio tutti, che sarebbe stato dimezzato rispetto alla gara “standard”…Formalmente tutto corretto. Lo scopriamo ore dopo. E lo scoprono dopo i team, i piloti. Eppure avevano fatto i calcoli, erano arciconvinti che la gara valesse metà punteggio. E mica solo loro, pure tutti i cronisti, i professionisti dell’informazione sportiva italiani e stranieri. Basta scorrere Twitter e leggere.
L’arcano è che c’era il codicillo scritto malissimo dopo la pantomima di Spa 2021 (ve la ricordate?). Ma la correzione era peggiore del buco. E non se ne erano accorti i soloni della FIA. Hanno avuto oltre un anno di tempo e non hanno valutato, né corretto, né forse riletto (e sarebbe una barzelletta), un comma scritto con i piedi. Manco fossimo a Bisanzio, alla fine dell’Impero Romano d’Oriente, e quella fosse la prassi voluta per intorbidire le acque.
E così veniamo a scoprire che se, putacaso, si fossero percorsi anche solo tre giri, dopo la ripartenza e al limite delle 3 ore, la gara avrebbe comunque avuto punteggio pieno. Un abominio. Mattia Binotto, buon ultimo, inferocito, da Maranello commenterà la sanzione comminata a tempo di record (5 secondi) per l’errore di Leclerc come qualcosa di demenziale e inaccettabile. Quando ormai tutto è finito.
Sì, mancano ancora 4 gare, ma quello che doveva dire questa stagione l’ha detto. Red Bull caterpillar, Ferrari seconda e in lenta discesa. Dopo una partenza da urlo con monoposto da battere. E’ stata quasi una liberazione questo finale. E poi mica non potevi cogliere l’occasione per incoronare il bi-campione a casa dei giapponesi?
Mi è venuto il mente il famoso “meme” del duo Boldi-De Sica dei tempi d’oro, con il gesto dell’ombrello, avete presente? E anche questo mondiale ce lo siamo tolti dalle…Il punto… già, il punto, perché deve esserci un punto, no!?Cosa succede quando cominci a non riconoscere più lo sport che ami? Cosa succede quando hai l’impressione, che poi diventa sempre più certezza, che sia tutto finto, deciso da una regia “perversa” e umorale, come una divinità bizzosa, e l’unica cosa che alla fine è vera sono i piloti, le squadre e gli spettatori?
Cosa succede quando chi detta le regole è in balia dello stesso farraginoso e bizantino regolamento che ha partorito, quello che Marchionne definiva “scritto da quattro ubriachi al bar”? La mia passione per questo strano sport è cominciata a Suzuka, nel 1987. Pare un cerchio perfetto che si possa chiudere sempre a Suzuka, nel 2022.Trentacinque anni tondi tondi.
Non so se accadrà di smettere di vedere e seguire questo sport. So che siamo in tanti a pensare la stessa cosa. E magari, come dice Luca Dal Monte, abbiamo torto noi, io e lui e tanti altri ormai attempati. Magari siamo noi i dinosauri. E le nuove generazioni sono interessate a questo spettacolo finto. D’altronde noi, quando eravamo ragazzi, andavamo matti per il Wrestling.
Sì, ma quello te lo dicevano chiaramente che era finto. Quindi eticamente erano e sono onestissimi. Non ci ammorbano con regolamenti di 1000 pagine, commissari, ore di attesa per un podio e via discorrendo… e loro, in FIA, dovrebbero essere quelli seri, quelli che tutelano il vero sport!
Ma può piacere un evento agonistico dove non si ha la certezza di chi ha vinto, dove a uguali violazioni corrispondono sanzioni diverse, dove devi essere esperto di diritto sportivo e poi pure di finanza? Dove capisci che chi ha il potere politico lo detiene pure con una certa arroganza?
Che poi, alla fine è chiaro: è tutto, desolatamente un microcosmo di sua maestà. Salvo due scuderie, sono tutti sudditi britannici.
Bè, va bene che ci sia, ma non è mica dei nostri… non è di casa a Londra! E poi le diamo abbastanza soldi, no?! Ma ci pensate, per un attimo, a quanti bocconi amari hanno dovuto inghiottire dalle parti di Maranello?!No, non dico il presidente… quello è virtuale! Dico i meccanici, gli aerodinamici, i motoristi, i telasti, i piloti… che ogni volta sembrano essere arrivati, e poi niente. Sbam! Certo, il team ci mette del suo, quante volte lo abbiamo detto da queste parti. E poi… però poi vedi le decisioni, vedi i magheggi, vedi tutta questa paccottiglia cromata della peggiore specie. Della “perfida Albione”.
E non verrebbe voglia di lasciarli con le loro macchinine finto austriache e finto tedesche e finto francesi, che poi gratti e sotto c’è la Unione Jack, a giocare e a divertirsi? Basta, noi vi salutiamo e tanti saluti. Ah… che liberazione. E che terremoto. Ma non accade, non c’è il moto d’orgoglio. Non c’è la Ferrari del fondatore, frase certo abusata, ma quanto è vera ora… Non c’è da un pezzo quello spirito incendiario. E allora… bè, e allora ti viene voglia di guardare il Wrestling.
Max Verstappen. Voto: 12 e lode. Pilota in stato di grazia. Poco altro da aggiungere.
Budget Cap. Voto: (freddura) “Si sono salvati in Horner”. Oppure “Red bull ti mette i legali” e via discorrendo…
FIA. Voto: rimpiangere Napoleone. Raramente ho visto la federazione così in balia degli eventi. Un ente regolatore di uno sport deve essere una casa trasparente. Autorevole e inflessibile nell’applicare le regole. Non una casa opaca. Quello che è ora.
F1. Voto: Don Menicali. Avrà ragione a decantare i tanti appassionati che ora seguono la F1. Ma, a mio parere, questo corso LM è un fallimento. E lui, quindi, ne è corresponsabile.
Sainz. Voto: NC. E’ stato l’unico pilota a volare fuori pista. Per fortuna non si è fatto nulla. Ma sono altri punti buttati al vento.
SF90. Voto: superiore. Se ci pensate è una cosa ridicola, ma vera. A questo punto del mondiale, la SF90, nel 2019, aveva più punti della F1-75. Quanti rimpianti. Per quest’anno.
Gran Prix Drivers Association. Voto: esiste?
Trattori. Voto: sono passati inutilmente 8 anni?
P.S.: se mi passerà lo schifo e la crisi emetica, mi dedicherò alla grottesca vicenda del budget cap. Restate sintonizzati
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi