Aria di cambiamento in casa Red Bull? Probabile. Come ben sappiamo, la F1 è uno sport in continuo divenire, i cui progressivi sviluppi in itinere all’interno di una medesima stagione, ne condizionano di fatto gli esiti finali.
Basti pensare proprio alla RB18: protagonista di un avvio di stagione non esattamente trionfale, dopo aver centrato gli aggiornamenti giusti e portato a termine anche una metaforica “dieta dimagrante”, ad oggi rappresenta indubbiamente una delle migliori vetture in griglia (se non la migliore in assoluto, o comunque principalmente la monoposto da battere).
Paradossalmente ad inizio campionato, sarebbe stato difficile predire con assoluta certezza un simile esito. Certo, stiamo sempre parlando del team che una manciata di mesi prima aveva consentito a Max Verstappen di diventare campione del mondo a soli 24 anni, ma tant’è.
Il 2022 è stato sicuramente ricco di inaspettate “sorprese” in tal senso: d’altronde neppure dalla Mercedes ci si aspettava un simile calo in termini di prestazioni, eppure hanno faticato parecchio prima di mettere insieme quella pseudo stabilità adesso conquistata con non poco sacrificio.
Tuttavia, ora che la stagione 2022 sta gradualmente volgendo al termine (appena 5 gare alla fine), è tempo di ragionare già in ottica 2023, concentrandosi su quel che si può migliorare nei limiti del consentito a bordo delle monoposto future, e rivolgendo uno sguardo anche a ciò che ne deriverà dal 2026 in poi.
Difatti lo stesso team attualmente leader di entrambe le classifiche piloti e costruttori, dopo aver concluso con un nulla di fatto gli ipotetici accordi con Porsche, si ipotizza punti ad un riavvicinamento con Honda.
Un importante vertice tenutosi proprio a Tokyo poche ore fa, ha visto protagonisti i leader di Red Bull e del famoso brand giapponese. Diverse le tematiche che possiamo pensare siano state affrontate: una tra tutti molto probabilmente, il “domani motoristico” del vittorioso toro di F1.
Attualmente il team di Milton Keynes ha le spalle forti, in particolare grazie ad una carta vincente personale: il voler produrre in maniera autonoma la nuova generazione di power unit, attraverso la sezione powertrain progettata lo scorso anno e già attiva dalla scorsa estate.
Una soluzione certamente affascinante che consentirebbe loro di guadagnare ulteriore prestigio, incrementando contestualmente anche l’affidabilità della loro immagine; d’altro canto però in termini economico–finanziari e gestionali, resta comunque un progetto tanto ambizioso quanto oneroso.
Motivo per il quale come anticipato poco sopra, era nell’aria un accordo con Porsche, polverizzatosi poi letteralmente in un nulla; da qui la decisione di rivolgersi a Honda. Tale scelta, ricaduta proprio sulla casa nipponica, è legata anche a ragioni del passato: quest’ultima decise di lasciare la F1 all’acme del periodo pandemico, probabilmente per motivi di crisi che come ben sappiamo, ha colpito enormemente qualsiasi settore.
Tuttavia all’epoca dei fatti i rapporti non furono strappati brutalmente di netto, ed anzi, il sodalizio potrebbe anche essere ricucito secondo un nuovo accordo, il seguente:
se dalla sua la Red Bull si assume la responsabilità di provvedere al progetto del motore termico con l’impiego di carburante 100% sostenibile, d’altro canto Honda si dedicherebbe esclusivamente alla componente elettrica.
Una svolta piuttosto green nelle intenzioni di uno sport che in effetti, paradossalmente tanto green non è. D’altronde sappiamo che perlomeno negli intenti, la F1 cercherà di propendere maggiormente verso il sostenibile, arginando quanto possibile;
certo, sempre compatibilmente con le necessità logistiche di uno sport che attraversa tutto il globo nell’arco di quei circa 8-9 mesi di una stagione intera.
Ad oggi non conosciamo ancora gli esiti di tale vertice, però una cosa possiamo palesarla: ci accingiamo ad iniziare il fine settimana a Suzuka, in cui con ogni probabilità avranno luogo i festeggiamenti per il secondo titolo mondiale conquistato da Max Verstappen.
In occasione del weekend giapponese, i loghi Honda torneranno su entrambe le monoposto Red Bull ed Alpha Tauri, probabilmente proprio come segno di un rafforzamento della leadership. O forse, anche abile gioco d’astuzia?!
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing F1, Honda