Dopo un venerdì in cui la pioggia è stata grande protagonista, è il sole a farla da padrone nelle qualifiche del Gran Premio del Giappone di F1. Nella sessione mattutina i piloti hanno potuto saggiare la pista asciutta. A svettare era stato Max Verstappen col tempo di 1’30″671. La RB18, che aveva preceduto le due Ferrari di circa tre decimi, ha mostrato una maggior consistenza in tre punti dell’iconico tracciato nipponico: Curva-1, nelle Esses alla Spoon. Nelle rimanenti parti del tracciato le prestazioni si sono equivalse.
Vediamo se i dati emersi nella mattinata si sono confermati nel turno di qualifiche che risulterà importante ma non decisivo visto che domani, per la gara, è prevista pioggia. Il turno si è disputato quindi sull’asciutto con temperatura di 19 gradi dell’aria e 26 dell’asfalto. Caliamoci nell’abitacolo della vettura n°1.
Max Verstappen monta a bordo della monoposto ben prima che il semaforo verde s’accendesse in fondo alla pit lane. Classico scambio di informazioni con l’ingegner Gianpiero Lambiase negli attimi che precedono l’azione. All’ordine del giorno le tematiche tipiche di queste circostanze: warm-up freni e gomme. Per questa prima “sgambata” la RB18 monta un set di Pirelli soft.
Nel giro di lancio della Q1 Lambiase avvisa Max che Tsunoda ha ottenuto un tempo più rapido del previsto. Segno che la pista è più veloci di quanto il team si aspettasse. La track postion non è delle ottimali tanto che, nella prima fase del giro, l’olandese incontra due vetture che lo disturbano leggermente.
Nonostante ciò l’olandese completa il giro. Ma si può ascoltare vividamente che sulle rette la power unit giapponese non fosse al massimo. Si procede come sempre partendo con mappature meno spinte per salire in Q2 e Q3. 1.30.224 il primo riscontro. L’olandese, tranquillo in P1, non ha bisogno di un ulteriore assalto per accedere alla seconda fase delle qualifiche.
In attesa del riavvio della sessione l’olandese ha fatto il punto della situazione circa l’assetto e sulla sua efficacia generale durante i primi assalti. Dalle conversazioni trapela una generale soddisfazione: la RB18 sembra sposarsi alla perfezione con le caratteristiche di Suzuka. Max lascia la corsia box per siglare un tempo che lo metta subito al sicuro. Stavolta si cura meglio il timing dell’uscita per evitare scomodo traffico. La vetture austriaca, per questo run, monta pneumatici a banda rossa usati.
Un singolo giro di warm-up prima della tornata push. Dalla conduzione della tornata si osserva che i punti forti della vettura sono i soliti: Curva-1, le Esses e la Spoon. Specie in queste ultime due sezioni in comportamento della macchina è molto reattivo. Nelle Esses, Max riesce a tenere agevolmente il punto di corda senza visibili scompensi di assetto.
Alla fine del giro questa pulizia che permette di sublimare l’aggressività dell’olandese. 1.30.346 per il miglior crono di questa fase che sarà superato nelle battute finali da chi userà gomme nuove. Da annotare una particolare aggressività sul cordolo in uscita di Curva 9 e una leggera incertezza all’uscita della Spoon con qualche correzione sul volante che non ha effetti troppo deleteri sul tempo.
Eccoci al momento clou del sabato di giapponese. Max Verstappen è in piena corsa per giocarsi la pole position come dimostrato dai due precedenti turni. In questi ambiti, definita la track position, regna il silenzio assoluto. Max prepara al meglio il giro (riscaldamento freni e gomme) chiedendo solo il gap dalla vettura che precede. Prima della chicane finale quasi si ferma per prendere spazio. Max si apre in radio con un poco ortodosso “fuck unbelievable mate“.
L’olandese non era stato avvisato dell’arrivo di Norris che, per evitarlo, esce sull’erba a tutta velocità. Situazione da tenere sotto osservazione in chiave penalità. Alla fine del giro il pilota piazza un 1.29.304 che vale la pole provvisoria. Rispetto all’assalto della Q2 è stata ampiamente migliorata l’uscita dalla Spoon.
Siamo all’atto finale delle qualifiche del Gp del Giappone 2022. Ancora una volta il giro è preparato con attenzione e il track position sembra finalmente essere corretto. Il giro non parte benissimo perché Max scoda vistosamente in accelerazione prima di passare sul rettilineo portando meno velocità del necessario. Il resto del giro non sarà perfetto. Anche nella chicane finale l’olandese fa una vistosa sbavatura. Cosa che porta a non migliorarsi. Alla fine basterà il tempo del primo tentativo per mettere Max in pole. La RB18, che non ha sfruttato il potenziale nel secondo assalto, ha mostrato un retrotreno molto solido.
Sulla performance del campione del mondo in carica pende l’investigazione per un palese impeding nei confronti di Lando Norris. La prima posizione è a rischio. A meno che non si riesca a dimostrare l’incolpevolezza dell’olandese.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing