Austin, Texas. Diciannovesimo round del Mondiale di F1 2022. Come avevamo annunciato nelle settimane passate (leggi qui), la Mercedes ha portato al Circuit of the Americas uno sviluppo molto corposo alla parte aerodinamica della monoposto. Modifiche mirate a costruire una base solida su cui fondare il modello per il 2023 chiamato a riscattare una stagione di vacche magre.
Le macchine per il prossimo anno, difatti, rimarranno pressoché invariate, anche se dovranno essere meglio adattate alla direttiva tecnica 39 entrata in vigore nel week end del Gran Premio del Belgio. Scendiamo nel dettaglio per capire come gli ingegneri della Stella a Tre Punte si sono mossi con questo pacchetto di update che arriva, apparentemente, fuori tempo massimo. Non se si considera che si tratta di lavoro utile per la W14 in fase di delibera in quel di Brackley. Le modifiche riguardano due delle tre macro aree della vettura, ovvero l’ala anteriore ed il fondo.
Sull’ala frontale troviamo una modifica interessante: i tecnici hanno piazzato dei piccoli turning vanes lungo tutto il confine tra secondo e terzo flap aggiuntivo. Queste cinque appendici sono di fatto dei generatori di vortice che servono ad incrementare l’outwash generato dal corpo vettura. L’obiettivo è cercare di allontanare le turbolenze prodotte dal rotolamento della ruota anteriore in modo da evitare che si infilino, producendo effetti nocivi, al di sotto della monoposto.
Anche il fondo è stato rivisto allo scopo di sostituire la specifica che era stata introdotta già molte gare fa (a Silverstone nello specifico, nda) e che serviva a tamponare duramente l’effetto porpoising. Parlando in via confidenziale con David Sanchez, ad agosto, durante il weekend belga, ci era stato spiegato che le specifiche presenti sulla W13 (e similmente anche su altre vetture) servivano, di fatto, ad estrarre aria lateralmente in modo da diminuire l’abbassamento verticale di quella porzione.
In effetti, togliendo aria dal fondo, si va a perdere del carico verticale, causando quindi un deficit. Con la nuova soluzione sembrerebbe che il lavoro di estrazione sia diminuito. Ciò conferma come in Mercedes abbiano trovato una strada per ridurre il porpoising e lavorare, finalmente, sulla prestazione.
La W13, quindi, sarà sotto i riflettori poiché, alle novità qua presentate, si abbina anche un sensibile calo di peso annunciato da Andrew Shovlin nei giorni scorsi. La monoposto sarà quindi una sorta di laboratorio mobile in queste ultime gare. La vittoria, che ancora manca, non è il vero target degli update che andranno comunque testati nelle libere prima di essere deliberati definitivamente. Ciò che si sta facendo è gettare le basi per non “cannare” il progetto 2023 sfruttando la pista che è la più probante delle arene tecniche.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccolò Arnerich
Foto: Albert Fabrega