La stagione di F1 2022 si sta proiettando verso l’epilogo finale, con Max Verstappen e la Red Bull diretti verso il titolo iridato. Il team di Milton Keynes, nell’arco del fine settimana di Singapore, è finito nell’occhio del ciclone sia per il possibile sforamento del budget cap, sia per vittoria di Sergio Perez, penalizzato una sola volta nonostante due infrazioni commesse.
Tutto con un metro di giudizio da parte dei Commissari da due pesi e due misure che ha fatto storcere il naso a molti. Anche per questa ragione la FIA sta lavorando alacremente per migliorare il Remote Operations Center (ROC) di Ginevra, una sala che da remoto offre supporto costante su ogni evento che avviene in pista.
L’ultima corsa dell’annata antecedente fu decisiva per l’assegnazione del titolo iridato. Negli ultimi giri entrò la Safety Car, Max Verstappen che rientrò ai box per montare le gomme soft nuove. Lewis Hamilton, di contro, rimase in pista con le hard nuove. Il punto focale, la classica goccia che fece traboccare il vaso, fu il fatto che il Race Director Michael Masi decise al penultimo giro che la vettura di sicurezza potesse rientrare consentendo lo “sdoppiaggio” delle sole vetture tra i due rivali al titolo, quando nei giri prima era giunta la comunicazione che vietava di sdoppiarsi.
Le polemiche che arrivarono in seguito alla vittoria dell’olandese furono molteplici, soprattutto da parte di Toto Wolff. Il team principal della Mercedes fu protagonista di uno sfogo via radio con Masi durante le ultimissime fasi concitate della gara e appena dopo il calare della bandiera a scacchi. Il costruttore tedesco presentò due reclami alla FIA, che vennero subito rifiutati, e successivamente decise non presentare ricorso al Tribunale FIA di Parigi per come erano state interpretate le regole da parte del Race Director che non si attenne a quanto riportato dal regolamento sportivo.
Da quel giorno il rapporto Wolff–Masi si è incrinato completamente, con il dirigente austriaco che non ha visto mai di buon occhio l’operato del professionista australiano. I fatti “incriminati” del GP Abu Dhabi 2021 portarono la FIA a condurre un’indagine dalla quale si giunse al necessario sollevamento dall’incarico di Masi al variare il metodo di lavoro del Race Director introducendo la Remote Operations Center.
Ma di cosa si tratta? E’ una sorta di VAR calcistico applicato alla F1 a supporto della squadre di direttori di gara basata dall’alternanza tra Niels Wittich ed Eduardo Freitas supportati da Herbie Blash. Un team necessario per avere una quadro completo sugli aspetti decisionali. Il ROC è stato strutturato vietando le comunicazioni via radio tra i team principal e la race control con relativo ban di trasmissione in TV. Ciò in modo che non via sia un’influenza esterna sulle decisioni da prendere.
Introdotta all’inizio della stagione 2022, la Remote Operations Center è una nuova tecnologia che la FIA sta sviluppando sotto molteplici punti di vista al fine di migliorare l’assistenza e il supporto per quanto concerne tutte le decisioni da prendere in modo tempestivo seguendo in modo etico quello che viene riportato dai regolamenti della Formula 1.
Il ROC è una sala che lavora da remoto a Ginevra ed è collegata con svariate strumentazioni di telecomunicazioni e informatiche a tutto quello che avviene in pista nell’arco di ogni fine settimana di gara. Nello stesso momento, il ROC rende disponibile l’ascolto e la visione di un numero di team radio e video stimato tra i 130 e 180. Seppur chiaramente non vengano tutti trasmessi in TV, ognuno di questi viene elaborato e analizzato da un’infrastruttura virtuale collegata al circuito.
La figura chiave chiamata ad analizzare quanto avviene nel ROC è il FIA Safety Director Tim Malyon. La sala di assistenza remota di Ginevra ha accesso a tutti i dati delle operazioni FIA effettuate in pista fornendo un supporto mirato sotto diversi punti di vista. Il Remonte Operations Center è in costante contatto con la Race Control in ogni sessione.
Si tratta di un pool di figure multidisciplinari. Vi è un team di base che è in tutte le sessioni, a partire dai test in pista ad alta velocità per finire all’auto medica. Si assicura che tutto sia funzionante, che le comunicazioni vadano bene e che ogni sistema sia ben assettato.
Durante le sessioni vengono coperte tutte le categorie, con disponibilità di essere una risorsa su richiesta per analisi aggiuntive, nel caso in cui sorga un insieme particolarmente complicato di circostanze in cui è necessaria la verifica.
Lo strumento, essendo giovane, va reso più efficiente. E il Gran Premio di Singapore lo ha raccontato con estrema lucidità. Il miglioramento della sala di assistenza passa anche dal know-how fornito dai differenti team di F1 sui quali basarsi in relazione agli strumenti e alle tecnologie impiegate nel corso degli ultimi anni per incrementare le funzionalità dei propri Remote Garage. Con il recente caso Red Bull, in riferimento a un possibile sforamento del budget-cap, la FIA starebbe pensando di trovare il modo di utilizzare il ROC anche per le tematiche inerenti al regolamento finanziario della F1.
L’esperienza sul campo acquisita di tappa in tappa è essenziale per migliorare il modello attuale. Cosa che, di riflesso migliorerà, tutte le decisioni che verranno prese. Ogni sessione pone un marcato stress su tutti coloro che lavorano alacremente in sala. L’obiettivo è quello di raggiungere uno spiccato livello in termini di accuratezza e tempestività per massimizzare sia il flusso di analisi delle informazioni provenienti dal circuito e conseguentemente le decisioni da prendere. Un’evoluzione costante e necessaria.
Il focus della FIA è quello di massimizzare e migliorare l’attuale Remote Operations Center già nel presente ma sopratutto in vista della stagione 2023. Per farlo, starebbe valutando l’ipotesi di utilizzare il ROC come una piattaforma di formazione per direttori di gara, stewards e altri funzionari che operano in pista. Il focus sarebbe incentrato sul riprodurre un weekend di gara simulando le differenti dinamiche che potrebbero verificarsi.
Gli strumenti di simulazione potrebbero essere creati dalla FIA coi rispetti partner tecnici in modo da realizzare un vero e proprio simulatore di controllo che avrebbe il compito di riprodurre svariati aspetti del fine settimana di gara come ad esempio un auto mal posizionata in griglia, partenza interrotta, tempismo Safety Car e Virtual Safety Car, lento recupero di una vettura ferma in pista e altri scenari.
Insomma, parliamo di un espediente necessario in una Formula Uno sempre più veloce e ricca di gare. Ma, così come è stato adoperato finora, il ROC è uno strumento quasi sterile. Anzi la sua efficacia monca è motivo di ulteriori polemiche. Il Circus deve abbattere quanto più possibile la discrezionalità rendendo oggettive la maggior parte delle fattispecie che si presentano in pista. Il sistema serve a questo. E per tale ragione va implementato al meglio. E in tempi rapidissimi.
F1-Autore: Dennis Ciracì–@dennycira
Foto: F1TV, FIA