Siamo giunti al momento culmine del weekend del GP di Singapore di F1. Tutte le polemiche che hanno contornato l’evento saranno fortunatamente silenziate per due ore. E’ tempo che parli la pista che emetterà i suoi verdetti. Con un Ferrari in pole position e una pista refrattaria alle manovre di sorpasso è lecito pensare che Charles Leclerc possa essere l’uomo della domenica.
Una variabile che ieri ha condizionato le qualifiche è stata di certo quella metereologica. Oggi la pioggia ha deciso di sparigliare ulteriormente le carte. L’acqua caduta abbondante poco prima dello start canonico ha imposto la direzione gara ad un delay di un’ora. Al momento del via, le 15:05 italiane, l’asfalto si presentava umido ma tendente al miglioramento.
Proprio la situazione relativa al tracciato ci conduce a piè pari nel primo tema sensibile dei 61 giri che sarà necessario percorrere per completare la “Night Race” di Singapore: la scelta degli penumatici per il primo stint. Carlos Sainz e il poleman Leclerc, nei minuti che hanno preceduto la procedura di partenza, hanno confabulato con i rispettivi ingegneri per definire le mescole idonee per un asfalto che rapidamente volgerà al green. Alla fine la scelta è caduta sulle gomme intermedie per entrambi gli alfieri della Scuderia.
Andiamo ad analizzare il primo momento caldo della gara: lo spunto ai semafori.
Charles Leclerc, dalla piazzola di destra, ha un pessimo avvio. L’abbrivio, come avviene solitamente su pista umida, è effettuato in seconda. Come riscontrato nei test di ieri, la vettura scatta male: eccessivo il pattinamento con Perez che ha vita facile e si infila in prima posizione. Charles è secondo e si metterà alla caccia del messicano sin da subito.
Carlos Sainz, spostato dall’altro lato riaspetto a Leclerc, deve difendersi da Alonso alla sua trecentocinquantesima partenza in F1. E, contestualmente, deve aggredire la vetta per provare ad agganciare il treno buono. Le cose sulla vettura n°55 vanno decisamente meglio. Carlos parte in maniera perfetta ed approfitta dell’incertezza di Hamilton. A Curva Uno i due sfiorano il contatto. Lewis allarga la traiettoria per evitare danni. E’ P3 per il madrileno.
Nelle prime fasi dell’evento Leclerc dà la sensazione di poter mettere pressione Perez. Il distacco è costantemente intorno al secondo. Meno efficace è l’azione di Sainz che, dopo cinque giri, paga già sei secondi dal collega di garage. L’ex McLaren apre un piccolo gap su Hamilton che, a circa due secondi, controlla il da farsi per provare un attacco.
In questo momento del gran premio le comunicazioni con i muretti vertono sui distacchi e sul brake balance che viene spesso modificato: la pista tende a migliorare e, gradualmente, si sposta la frenata sull’asse anteriore.
Al settimo giro Zhou e Latifi si toccano prima di Curva 5 determinando bandiera gialla. Poco dopo viene deliberata safety car. I piloti vengono avvertiti e contestualmente chiedono cosa fare. Arriva comunicazione di stare fuori. Subito dopo Adami e Marcos avvisano che anche gli altri non sono rientrati.
Durante i giri dietro la vettura di sicurezza Leclerc inizia a parlare di dello stato delle gomme. Non è ancora tempo di “switchare” su gomme da asciutto. Marcos avverte di resettare il brake balance per la ripartenza e di tenere freni e gomme anteriori in temperatura per il rientro della SC che avviene al giro 11.
Nulla da segnalare alla ripresa: Charles resta alle spalle di Perez, Carlos tiene a bada Hamilton. Posizioni congelate. A gomme fredde è Sainz ad incontrare le maggiori difficoltà. Si notano continue incertezze nella percorrenza di alcune curve. il risultato è che Leclerc scappa subito via e che Lewis si incolla negli scarichi della F1-75 n°55.
Le gomme di Leclerc iniziano ad avere bisogno dell’umido: Xavi Marcos, al quindicesimo passaggio, avverte Charles di prendere le zone bagnate sui rettilinei per raffreddare le gomme. Non manca molto allo switch. Medesima comunicazione, poco dopo, viene fatta a Sainz che continua a pagare dazio in queste condizioni. Il madrileno si apre in radio e dice: “Close to slicks“.
Leclerc, al giro 20, chiede se qualcuno ha montato le gomme da asciutto. Risposta negativa dal muretto. Contestualmente l’ingegnere avvisa di impostare SOC 5 e chiede delle condizioni della pista rispetto a ieri. I tempi di Charles si sono alzati di colpo: Perez scappa via.
Al giro 21 viene deliberata VSC: Alonso è fermo in pista. Momento chiave della gara. Leclerc chiede cosa fare: “Stay out!” ammonisce Marcos. Charles conferma che è ancora troppo bagnato in alcuni punti. Tutti restano fuori tranne George Russell che monta un treno di slick medie. Tutti gli occhi saranno sull’inglese. Il monegasco chiede se è il caso di fermarsi per poi aggiungere che curva 17 e l’ultima sono problematiche visto che sono ancora piuttosto bagnate.
Adami avverte Sainz che il giovane pilota della Mercedes fatica sull’asfalto umido: “Russell no grip“. Al passaggio 23 viene ritirata la VSC. Alla ripresa Hamilton, che ha più passo, si fa decisamente minaccioso come immagine in basso dimostra:
Alla tornata 25 Albon tocca il muro: deliberata la seconda VSC per permettere la pulizia della pista. Il thailandese ha perso l’alettone. La durata è brevissima e non c’è il tempo di reagire con un eventuale pit stop. A questo punto è chiaro che tutti aspettino che la pista migliori per fermarsi una sola volta e montare un treno di gomme slick necessario per arrivare fino al termine.
Ennesimo colpo di scena. Stavolta è Ocon a fermarsi in pista in Curva 14: problemi di power unit a completare la giornata disastrosa della Alpine. Singola bandiera gialla comunicata ai piloti. Il francese, lentamente, ingrana la retromarcia ma la vettura resta nella via di fuga in posizione poco sicura. Puntuale arriva la VSC. In Ferrari si interrogano sul da farsi. Marcos dice che Russell, su gomme medie, è ancora un secondo più lento. Il muretto rosso chiama i meccanici ma non v’è sosta. Adami avvisa che se esce safety e resta per quattro giri ci si può fermare.
Le operazioni ripartono al passaggio 30, quando siamo a metà gara. In questa fase la Ferrari di Leclerc è molto veloce: il distacco da Perez cala molto in fretta. Per Sainz diminuiscono i problemi: Hamilton va lungo e impatta il muro. L’inglese ingrana la retro e riparta frapponendosi tra Norris e Verstappen.
Leclerc si ferma al giro 34: gomme medie per il monegasco. “Warm-up will be difficult” avvisa Marcos. Charles rientra il P3. Al passaggio successivo “pitta” Perez che riesce a mantenere la prima piazza complice anche. Si ferma che Sainz. Subito dopo viene deliberata Safety Car per un’uscita di Tsunoda: la gara si apre clamorosamente.
Il restart su gomme slick con pista non gommata e non particolarmente calda sarà un momento critico per le vetture. Di questo si parla tra il muretto Ferrari e i due piloti che sono in P2 e P3. Focus sul warm-up delle anteriori e dei freni.
La SC rientra al giro 39. Là davanti resta tutto invariato. Per la Ferrari si aprono delle prospettive interessanti perché Perez è sotto investigazione per qualcosa accaduto sotto safety car. Nel frattempo Leclerc è una furia e si mette a soffiare negli scarichi della RB18 del messicano. Scarne le comunicazioni anche se arriva l’indicazione di Marcos circa il fatto che a breve potrebbe essere deliberato DRS.
Sainz non riesce a trovare feeling nemmeno con gomma media. In pochissimi giri il distacco dal duo di testa è salito ad otto secondi: gara davvero anonima per lo spagnolo eccezion fatta per una partenza perfetta.
Arriva la comunicazione, al passaggio 44, che si può utilizzare il DRS: Leclerc è in partita!
La pressione di Leclerc è pesantissima. Perez arriva a ruote fumanti ma riesce ugualmente ad impostare la curva mantenendo la prima piazza. Ormai all’epilogo si contano i minuti e non i giri perché, probabilmente, il limite delle due ore sarà raggiunto.
Continua, al contempo, la sofferenza di Sainz che non riesce a scollarsi dalle calcagna Lando Norris.
A dieci giri dal termine Leclerc esce dalla zona DRS permettendo a Perez di rifiatare. Poco dopo arriva una comunicazione importante da parte di Xavi Marcos: si avvisa cdi stare entro i cinque secondi da Perez perché nel post gara ci potrebbe essere una penalizzazione per il messicano che avrebbe infranto la procedura sotto safety car.
In effetti la direzione gara comunica che la l’investigazione arriverà dopo la bandiera a scacchi. L’ingegnere spagnolo avvisa che a Perez è stato detto di spingere per allargare il gap. Charles risponde quasi stizzito poiché vuole restare concentrato sulla guida.
A cinque giri dal termine, dopo un lungo silenzio, Charles si apre in radio per chiedere conto del gap: “3.5” la risposta. Al passaggio successivo la forbice si apre improvvisamente: il messicano è a +4.5. Manca poco per entrare nella soglia di sicurezza. E’ tutto sul filo di lana. La F1-75 sembra non averne più.
Al passaggio 57, -4 dalla conclusione delle operazioni, Perez è a +5,6. Leclerc ha ceduto di schianto con le gomme con non assecondano più la guida del pilota. Lo si nota chiaramente nelle pieghe de terzo settore dove la F1-75 non riesce a prendere l’apex.
La gara di Leclerc si chiude in seconda piazza. Marcos si appiglia alla penalità affermando che può essere un doppio cinque secondi. Vedremo cosa accadrà, ma la dimostrazione di forza della franchigia di Milton Keynes dopo l’ultima Safety Car è stata incredibile.
Sainz chiude terzo un gran premio condotto con poco mordente. Per la scuderia di Maranello sono punti chiave nella lotta alla seconda piazza: Mercedes è incappata in una giornata nera con molti errori da parte di Hamilton, Russell e del box che azzarda il montaggio della slick quanto la pista non lo permetteva.
Resta l’amaro in bocca per una gara che poteva essere vinta complice il weekend pessimo di Verstappen e una pista che poteva consentire a Leclerc di vincere nonostante la superiorità palesata dalla RB18 che ormai padroneggia su ogni tipo di tracciato.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari