Lo si era capito sin da subito: il week end di Singapore non sembrava presagire giiei e piaceri per Max Verstappen. E non ci riferiamo al “budget cap gate” che potrebbe avere conseguenze telluriche sulla Red Bull F1. L’olandese non era mai riuscito a convincere nei tre turni di prove libere e nelle qualifiche si è confermato un trend al ribasso.
Alla fine delle operazioni il talento di Hasselt ha chiuso in ottava piazza mentre il rivale in campionato, Charles Leclerc, è in pole position grazie alla perfetta gestione delle ultima fasi della Q3 (leggi qui l’analisi on board). Max è uscito dalle qualifiche particolarmente nervoso e ne ha avute per il suo team, reo di avergli compromesso la gara su un tracciato ostico per le rimonte.
Vedere Sergio Perez in P2, con ogni probabilità, avrà definitivamente fatto perdere le staffe ad un pilota che fatica ad accettare le sconfitte. Anche se temporanee come quelle che possono derivare da una qualifica andata male.
Le rimostranze del driver olandese sono tutto sommato comprensibili. Un muretto che spesso rasenta la perfezione ha stavolta sbagliato i calcoli sul carburante costringendo l’iridato ad abortire l’ultimo assalto che poteva valere la pole position e, di conseguenza, più di mezza vittoria. Le parole di Verstappen sono nucleari e, forse, un po’ troppo sopra le righe considerando il contesto e quanto la squadra ha fatto per metterlo in condizione di bissare il mondiale:
“Se avessi completato quel giro non avrei avuto abbastanza carburante in macchina. Sono cose che si possono controllare nel Q3 e bisognerebbe vederlo prima. Ma chiaramente non è successo ed è per questo che ho abortito anche il giro precedente. Mi avevano detto di dare tutto nell’ultimo tentativo, che con il senno di poi non avrei potuto fare. Ma io chiaramente in macchina non riesco a vedere il livello di carburante sul volante“.
“Non è un weekend bello – ha proseguito il Max furioso – Non è accettabile quello che è successo. Anche quando commetto io un errore non è accettabile, ma da entrambe le parti dobbiamo cercare di fare il meglio. Quello che abbiamo fatto oggi non è stato sufficiente, non dovrebbe accadere. La gara è decisamente compromessa. Qui non siamo a Spa o a Monza dove si supera facilmente. Per me domani sarà frustrante. Mi troverò bloccato dietro tante macchine“.
Clima teso in casa Red Bull. Il fresco venticinquenne ha lasciato il circuito senza partecipare alla riunione post qualifiche. Un gesto figlio della frustrazione cui alludeva nelle dichiarazioni su riportate ma che va condannato. Capiamo la rabbia, ma servirebbe più pacatezza riferendosi a chi ha portato l’olandese lassù. Verstappen ha una notte per sbollire l’ira e per prepararsi ad una rimonta che stavolta appare molto difficile. Ma con un driver della grandezza di Max tutto è possibile…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing