La fine della stagione 2022 di F1 rappresenterà un momento importante. Le gare rimanenti saranno infatti le ultime per Sebastian Vettel, non solo con la Aston Martin, ma in quel Circus che negli anni è stato in grado di dargli tanto. Il quattro volte campione del mondo tedesco è infatti prossimo al ritiro, come annunciato poco prima della pausa estiva. Un addio voluto da Vettel forse stanco di una F1 che inevitabilmente cambia ma che sembra allontanarsi sempre più dallo sport che il tedesco ha tanto amato.
Dopo i titoli mondiali conquistati con Red Bull, gli anni in Ferrari sono stati complicati per Sebastian. Talmente difficili che, nonostante un amore incondizionato da parte del pilota, l’addio con la Scuderia di Maranello è parso quasi brutale. L’Aston Martin poi non è stata in grado di dare a al tedesco quel che serviva in più per convincerlo a restare. Quella spinta che, nonostante tutto, il campione di Heppenheim ha ben dimostrato di avere ancora. A fine anno la F1 perderà una delle sue bandiere. Ma questa è davvero una scelta corretta?
F1. Sebastian Vettel: il pesante addio di chi la F1 non la sente più sua
L’addio di un pilota è quasi sempre uno scenario poco felice, soprattutto quando a ritirarsi è qualcuno che la storia della F1 ha ben contribuito a scriverla. Alla fine del 2022 la F1 sarà costretta a salutare Sebastian Vettel. Poco prima della pausa estiva infatti il quattro volte iridato ha annunciato al mondo la decisione di ritirarsi. Una scelta che, dal prossimo anno, andrà inevitabilmente a creare un vuoto.
Vettel negli anni passati tra monoposto e circuito non si è infatti solo distinto per quel GP vinto a Monza nel 2008 con una Toro Rosso o per i quattro titoli conquistati con Red Bull. Il campione tedesco ha infatti spesso mostrato quella che è una personalità forte, ma allo stesso tempo quasi paterna nei confronti di una F1 che ha sempre fatto parte della sua vita. Uno sport che forse Vettel ha deciso di lasciarsi alle spalle perché non lo sente più suo.
I cambiamenti che il Circus ha subìto negli anni hanno spesso riscontrato una disapprovazione in Vettel. I forti messaggi di cui il pilota si è fatto portavoce non hanno infatti riguardato solo temi sociali; il campione tedesco si è infatti spesso caricato di un peso quasi paterno nei confronti di uno sport sempre più lontano da quel suo primo amore. Uno sport che ora è costretto a lasciar andare anche una delle sue colonne portanti.
F1. Sebastian Vettel: e se il ritiro non fosse la strada corretta?
La carriera in F1 di Vettel, suo malgrado, non è stata costellata di scelte vincenti. A quei quattro magici anni da mondiale con il team di Milton Keynes sono infatti seguite stagioni tutt’altro che in discesa. Gli anni in Ferrari, nonostante il pilota tedesco ne fosse il primo tifoso, sono stati difficili, conclusi poi con un addio non degno per quanto Vettel avesse dato al team di Maranello.
La scelta di andare in Aston Martin, quasi obbligata vista la mancanza di sedili liberi, è forse apparsa a Vettel come una seconda possibilità. Sia per se stesso, dopo quanto gli era stato attribuito a seguito del GP di Germania 2018, sia per la sua F1. Una decisione presa per provare a ripartire e cercare quella spinta per restare ancora a lottare per uno sport ormai diverso. Quella spinta però né Aston Martin né la F1 sono state in grado di dargliela. E Vettel di cose da dire, sia in pista che fuori, ne ha purtroppo ancora molte.
Il ritiro forse appare come una scelta azzardata, quasi una via di fuga facile per non dover più lottare contro quelli che sembrano i mulini a vento di Don Chisciotte. Le ultime gare hanno mostrato un Sebastian Vettel sereno, ancora in grado non solo di prestazioni formidabili come quella in Texas, ma soprattutto in grado di divertirsi. Dopotutto anche il quattro volte iridato fa parte di quella generazione che, come Alonso e Hamilton, è ancora in grado di regalare grandi emozioni. Perché quindi la F1 deve perdere un pilota come Vettel?
Un pilota non solo vincente, ma una bandiera della F1 in grado di farsi carico di quei pesi, non solo esterni ai circuiti, che forse la nuova generazione non è ancora in grado di portare. Una scelta, quella di Vettel, giustamente egoista ma che forse poteva attendere di essere presa. Sebastian Vettel, nonostante i suoi modi poco esuberanti, mancherà tanto a questa F1 che forse un giorno, si spera, sarà in grado di dare la giusta importanza a chi la storia ha contribuito a scriverla. Quel vuoto che Vettel lascerà difficilmente potrà essere colmato con un nuovo GP tutto luci e soldi.
Autore: Chiara Zambelli – @chiarafunoat
Foto: F1, Aston Martin