Dove eravamo rimasti? Estate del 1965. Ferrari si aggiudica per la settima volta in otto anni la 24 Ore di Le Mans grazie alla coppia costituita da Jochen Rindt e Masten Gregory su Ferrari 250 LM. Un trionfo epico contro lo squadrone Ford che schierava le sei GT40 di cui due belve da 7.0 litri che avrebbero dovuto sbaragliare la concorrenza.
Un oblio durato 58 anni, in cui la scuderia di Maranello ha concentrando i suoi sforzi quasi esclusivamente nella F1. Il Cavallino Rampante ha deciso di rientrare nella massima serie delle gare di durata, certa che il nuovo regolamento tecnico sportivo del campionato mondiale endurance offra il giusto compromesso tra libertà tecnologica e limitazioni finanziarie.
Alle ore 21:50 in live streaming Ferrari ha presentato l’Hypercar che sarà schierata nel mondiale WEC nell’ambito delle Finali Mondiali Ferrari in corso di svolgimento all’autodromo di Imola. Tutti i dettagli hanno un valore simbolico ancor prima che tecnico.
La livrea con cui la 499P debutterà nella prossima 1000 Miglia di Sebring (USA, nda), riprende lo schema cromatico già introdotto nelle 312 P degli anni settanta. Il numero 50 non è casuale in quanto intende esprimere anche visivamente il collegamento con una storia interrotta 50 anni fa.
Altrettanto simbolico è la scelta dell’orario della presentazione sovrapposto alle qualifiche del Gran Premio del Messico. Ferrari ha alzato bandiera bianca da tempo nel mondiale di F1, tuttavia la contemporaneità degli eventi lascia intendere quanto sia importante per il team italiano il programma “Endurance”.
Risulta innegabile che il (controverso) regolamento finanziario che la FIA ha attuato in Formula 1 a partire dalla stagione 2021, abbia obbligato alcune scuderie a distribuire risorse umane ed economiche su nuovi programmi sportivi. Strada necessaria onde evitare dolorosi tagli a personale dall’indiscusso spessore tecnico. Il WEC non è stata l’unica opzione sul tavolo. Non ne fece mistero il team principal Mattia Binotto nella primavera del 2020:
“Abbiamo iniziato a valutare programmi alternativi e confermo che stiamo considerando la Indy Car, che attualmente è una categoria molto diversa dalla nostra, ma è previsto un cambio di regolamento dal 2022”.
L’idea era tutt’altro che una suggestione. Roger Penske, a capo della Indy Car, aveva confermato delle discussioni con il Cavallino Rampante per un impegno a partire dal 2022, ma Binotto lo scorso anno escluse tale possibilità: “Abbiamo discusso con la Indy Car, ci siamo tenuti in contatto con loro ma abbiamo deciso che nel breve termine non prenderemo certamente parte alla categoria”.
Alla fine il management Ferrari ha preferito sposare il programma Hypercar, categoria in cui il know how acquisito in F1 nell’era turbo ibrida è stato fondamentale nella progettazione dell’unità di potenza del bolide destinato al campionato mondiale endurance.
Il campionato WEC annovera due tipologie di vetture: LMDh Le Mans Daytona Hybrid e LMH Le Mans Hypercar. Ferrari parteciperà nella classe LMH.
Per entrambe le categorie, i costruttori sono liberi di scegliere l’architettura, la capacità e la tecnologia ICE. I propulsori LMDh possono erogare un massimo di 500 kW (671 CV) in qualsiasi momento mentre le power unit possono raggiugere la potenza massima combinata di 680 CV. Il sistema ibrido LMH può fornire potenza alle ruote anteriori e/o posteriori, mentre il sistema ibrido LMDh viene fornito solo alle ruote posteriori.
Il regolamento tecnico 2023 pone dei limiti prestazionali ma offre un’ampia libertà tecnologica rispetto a quanto previsto dal quadro normativo della F1. Sono fissati constraint precisi sui valori prestazionali finali delle vetture, imponendo potenza e carico aerodinamico massimo, oltre ad un peso minimo. Tuttavia non esiste un limite di cilindrata o di numero e angolazione dei cilindri, né un limite per quel che riguarda i profili alari: le vetture di entrambe le categorie devono pesare 1.030 kg
La classe LMDh differisce dalla LMH in quanto diversi componenti sono prodotte da specifici costruttori. Ad esempio il telaio viene fornito da Oreca, Dallara, Ligier e Multimatic. Il sistema ibrido viene prodotto attraverso la partnership tra Bosh e Williams Advanced Engineering e può rigenerare fino a 200 kW ed erogare 50 kW all’asse posteriore.
La trasmissione è fornita da Xtrac. Il sistema ibrido può essere utilizzato a velocità superiori ai 120 km/h sull’asciutto o 150 Km/h sul bagnato. Michelin sarà il fornitore dei pneumatici di entrambe le classi.
WEC: un parterre de roi d’eccezione
Ai nastri di partenza del campionato WEC nel prossimo biennio è presente il gotha del motorsport. Brand che hanno scritto pagine della storia dell’automobilismo anche in Formula 1 come ad esempio Vanwall. L’ingresso del team di Maranello nel mondiale endurance decuplicherà, quasi sicuramente, l’interesse verso la categoria che si appresta a rivivere l’epoca d’oro a cavallo degli anni 60 e 70.
Dopo il quinquennio di successi della Toyota nella classe LMP1 nel 2023 inizierà una nuova era. I bolidi LMH di Toyota e Glickenhaus sono già scese in pista e il modello 9X8 di Peugeot ha debuttato a Monza a luglio.
L’Aston Martin Valkyrie è in avanzata fase di sviluppo portando (al momento) a tre i team impegnati contemporaneamente in Formula 1 e nel WEC. Un trend che potrebbe coinvolgere altri colossi del motorsport attualmente impegnati nella classe regina delle monoposto a ruote scoperte.
Autore e grafiche: Roberto Cecere – @robertofunoat