Durante la sgambata di F1 a Yas Marina, in mattinata, sulla monoposto di Schwartzman è comparsa una nuova versione del fondo. Il giovane talento russo ha effettuato un particolare programma di lavoro. Oltre alla necessità di acquisire confidenza con la propria vettura, infatti, nel secondo stint è apparso un vistoso rastrello aerodinamico sulla numero 63.
Il progetto 2023 è ormai già in una fase avanzata e questi test hanno l’obiettivo di confermare alcune scelte prese durante gli ultimi mesi. Tale soluzione presenta un lembo rialzato, simile ad un ricciolo, collocato nella porzione finale del fondo in prossimità delle gomme posteriori.
La volontà dei tecnici di Maranello consiste nell’adattare il lavoro del fondo vettura con le nuove altezze da terra obbligate dalla direttiva anti porpoising TD039. A più alti valori di “ride height”, questa specifica dovrebbe aiutare a generare il corretto carico necessario alla monoposto.
Oramai è tutto pronto. Si attende solo la bandiera verde per il via della sessione. Al posto di Schwartzman torna il titolare Sainz, smanioso di provare la vettura per “costruire” il fine settimana. Le condizioni climatiche restano molto buone. La temperatura dell’aria supera i 31°C, mentre quella dell’asfalto sia aggira sui 37 °C . Umidità al 50%, con il vento che soffia a 6,4Km/h da sud.
Carlos scende in pista. Per il primo run la numero 55 monta un set di pneumatici Medium, non ancora testati in questo fine settimana. Effettuato l’installation lap, dove l’iberico ha curato in maniera particolare il warm up delle mescole, arriva il tentativo push. Si nota di immediato come le mappature della power unit siano più spinte. Benché l’helmet cam renda più difficile analizzare il bilanciamento dell’auto modenese, osservando traiettorie e volante pare che le buone sensazioni raccolte nelle Fp1 si confermino.
Nel mentre anche Charles ha prodotto la sua prima tornata. Nel suo caso il feed video ci ha concesso la possibilità di studiare al meglio l’handling. Monoposto abbastanza precisa, capace di gestire il passaggio sui cordoli in maniera positiva. Adami fornisce a Sainz tutti i dettagli grazie allo studio della telemetria, attraverso i quali arrivano diversi suggerimenti per migliorare la performance.
Marcos si complimenta con Charles, capace di migliorare ulteriormente il suo rendimento nel T3. A tal proposito viene chiesto al monegasco di affrontare l’ingresso di curva 14 in maniera meno aggressiva per migliorare la trazione in uscita. Dopo un cool down il ferrarista si lancerà nuovamente avendo abortito l’ultimo passaggio. Il madrileño chiede ed ottiene un cambio di carico all’avantreno; “point 3 up“. I meccanici agiscono sull’ala e Carlos torna in pista per testare i possibili benefici della modifica.
Si procede ora con un test su Leclerc, verificando il livello di drag della Ferrari tenendo chiuso il DRS. Tra la prima e la seconda sessione è arrivata una piccola modifica al retrotreno che prevede l’utilizzo di un’ala dissimile: il tentativo è quello di limitare la resistenza all’avanzamento e racimolare qualche km/h in più sulla velocità di punta. Il primo run si conclude per ambedue i ferraristi. Discreti i commenti in radio per entrambi.
Sainz torna a calcare l’asfalto di Abu Dhabi, questa volta con un treno di Soft nuove di pacca. Pochi minuti e lo segue il compagno di squadra con la medesima configurazione. L’extra grip fornito dalle Pirelli a banda rossa non sembra migliorare di molto la guidabilità. Charles chiede più downforce all’anteriore. Sebbene il crono del monegasco sia più rapido di 5 decimi abbondanti rispetto al compagno, Marcos consiglia un approccio più cauto in curva 5 visto che, Carlos, in quel punto è stato più rapido.
Lo spagnolo non è ancora del tutto contento della propria vettura. Manca qualcosa per massimizzare il rendimento. Traffico a parte, la sua “confidence” deve aumentare. Arrivano diversi cambi alle mappature secondarie relative alla power unit, sommati ad alcune variazioni sulle configurazioni pre-mappate di freni e differenziale.
I ferraristi vengono ora richiamati al garage. Si passa alla configurazione high fuel. A quanto pare Carlos avrebbe chiesto di effettuare le prove con alto quantitativo di carburante con le Pirelli a banda gialla. Il muretto lo accontenta, sebbene gli chieda ugualmente di realizzare due passaggi con le Soft. Sceso in pista, effettuate le tornate richieste, passerà in corsia box per montare le Medium come il compagno di squadra.
Dopo aver osservato 6 giri il bilanciamento può essere definito discreto anche con più benzina. I riscontri cronometrici, però, non sembrano poi così buoni. Benché durante questi passaggi non si è parlato di gomme, la gestione degli pneumatici risulta evidente. Poi, all’improvviso, arriva una comunicazione di Marcos non molto incoraggiante che affonda le radici nella medesima problematica: “our pace is not great at the moment“. Il messaggio parla chiaro…
Prendendo in esame la progressione dei tempi durante le prove high fuel, le due Ferrari hanno sofferto parecchio degrado. Rispetto alle Fp1, utilizzare l’ala con le wing tips “tagliate” per limitare il drag ha diminuito la downforce e, di conseguenza, aumentato il consumo gomme. Inoltre l’ottima trazione di questa mattina si è ridotta. La causa è un leggero sottosterzo che rende più complicata la fase di accelerazione,
Ragionando sui dati raccolti il lavoro al simulatore sarà molto importante. Piloti e tecnici dovranno essere bravi a trovare il giusto compromesso per massimizzare il rendimento. Purtroppo però, quando la coperta è corta, i miracoli non si possono fare. Resta da capire se la F1-75 sarà in grado di sfidare Red Bull e Mercedes nella giornata di domani.
Autore: Arcari Alessandro – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari