Formula 1

La solitudine di Leclerc

F1. Il pagellone tremebondo del Froldi, Brasile 2022 .Quando si coltiva l’ossessione della velocità, si ha un demone che ti consuma dentro. Primeggiare nel mondo della Formula Uno è per pochi eletti. Il tempo corre veloce e le occasioni capitano pochissime volte nella vita di un corridore. Perso quel treno… ciao! Diventi uno dei tanti che ci ha tentato ma non c’è riuscito, buono per qualche almanacco e presto dimenticato. Il mondo è pieno di uomini e donne che fanno statistica.

E dunque… Leclerc probabilmente domenica non poteva chiedere il cambio di posizione con Sainz. Troppi rischi. Ma raramente ho sentito un pilota “implorare” letteralmente il proprio muretto. Era quasi un ricordare a se stesso che il tempo va via inesorabile. Già, il predestinato… il dannato soprannome che un commentatore psichedelico gli ha affibbiato e che non gli si stacca più di dosso… Implorazione e determinazione… fatemi vedere quanto valgo per voi…

E forse l’episodio di domenica, a microfoni aperti, ha rappresentato il punto di non ritorno. E allora, vale pure allearsi con il diavolo se questo ti permette di raggiungere l’olimpo della velocità. Vincere con la Ferrari ha un sapore unico, certo. Ma il problema è quello… vincere con questa Ferrari. Una fatica che farebbe impallidire pure Ercole e le sue celeberrime prove.

Mattia Binotto (Scuderia Ferrari)

La mia impressione è che si sia consumato uno strappo di quelli difficili da ricucire. Sul banco degli imputati, ancora una volta, il reparto strategico e, inevitabilmente, il primo difensore di tale reparto, con motivazioni che paiono sempre più inconsistenti e surreali: Mattia Egon Binotto Spengler. Senza dimenticare il suo degno vice, quel D’Artagnan Mekies, di cui si comprende solo la cura maniacale di pizzetto e baffi e capigliatura al vento.

Non so cosa accadrà, ma credo che i rapporti umani fra il pilota che ha il talento del campione (cosa che non appartiene a Sainz, pur ottimo pilota) e il team principal che non ha il talento per farlo siano ridotti ai minimi termini. Credo che si sia arrivati ad un aut-aut. O resta Leclerc con qualche testa decollata, o resta “dobbiamo capire” e corte e Charles nel 2024 si accasa in Mercedes. Quello è un team vincente, dentro e fuori le stanze dei bottoni. Dite che sia voce dal sen fuggita? Vedremo…

Certo, andare dall’odiato rivale sarebbe un matrimonio d’interesse. Ma, d’altronde, il significato dei matrimonio è, appunto, un contratto da stipulare. Valeva nelle civiltà antiche, valeva nel sistema feudale e pure sino ai primi del Novecento. L’amore non vi aveva posto, se c’era meglio. Il concetto di matrimonio d’amore è una “conquista” recente. E, d’altronde, un amore può essere tradito, deluso.

Pensate per un attimo a quante ne ha dovuto ingoiare Leclerc. Ultima in ordine di tempo la sciagurata scelta delle intermedie venerdì, unico ad averle montate. Quasi a sottolineare lo stato di perfetta solitudine del pilota monegasco. Tu sei troppo per questa Ferrari. La pazienza di Leclerc non è quella di Giobbe ma, ormai poco ci manca.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

E, tornando ai matrimoni d’amore, molti sono naufragati lo stesso. Perché un amore funzioni, così come un’amicizia o qualsiasi sodalizio umano, ci deve essere una corrispondenza di sensi reciproca. Sennò l’amore si tramuta prima in rabbia e poi in indifferenza. E tanti saluti. Si cambia vita. Dicembre ci dirà molto.

Non per il Natale, ma per chi mangerà il panettone. Arrivabene fu defenestrato da Binotto, dopo una lunga guerra intestina, proprio alla fine del 2019. Sono passati 3 anni. Non è detto che la storia non si ripeta. Perché il tempo corre veloce e di te domani si ricorderanno in pochi, a meno che…

P.S.: nella fattispecie che Binotto saluti, sia chiaro, se resta gente come Ignazio Ruota, non cambierà nulla.


F1. Gp Brasile 2022: voti

Russell. Voto: viva, viva, evviva. Più che altro perché ha impedito a Lewis di vincere. Oddio anche Max ci ha messo del suo, comunque se doppietta Mercedes deve essere, almeno che vinca quella sbagliata!

Hamilton. Voto: meno male che era bollito! A me non sembra proprio un pilota che mediti il ritiro…

Verstappen. Voto: settimana no. Il meglio e il peggio del bis-campione del mondo.

Incidente Verstappen vs Hamilton. Voto: non era neanche quotato. Lewis e Max non si capiscono e non si capiranno mai. Sono come l’acqua e l’olio. Quando sono vicini e lottano per qualcosa d’importante, visti i precedenti del feroce antagonismo del ’21, è quasi inevitabile pensare che, non volendo nessuno dei due sollevare il piede, l’incidente sia certo.

Francamente non riesco a capire se ci sia una maggiore responsabilità di Max. Continuo a pensare che Lewis non gli abbia lasciato spazio. Insomma, il classico concorso di colpa. Chi lo sa… a questi livelli sia il sottoscritto che fior di sportivi e commentatori si dividono nei commenti. Non è un caso.

Norris. Voto: 4. Eh sì, errore suo. Ma resto convinto che, se fosse stata una Ferrari ad avere il torto, 20 secondi non sarebbero bastati. Parliamoci chiaro, quando c’è di mezzo la Rossa si usa sempre un occhio di riguardo. Per gli altri.

Ferrari. Voto: terza forza. I numeri non lo dicono ancora, ma la realtà fotografa il deciso arretramento prestazione della F1-75. Lascia l’amaro in bocca pensare che in una domenica in cui la Red Bull ne imbrocca mezza, noi si viene surclassati da entrambe le Mercedes. Proprio quelle che, ad inizio anno, sembravano canguri inguidabili.

Ferrari che si concentra sul prossimo anno mollando lo sviluppo della F1-75. Voto: si vince sempre il prossimo anno. Credo che questa strategia, perfettamente legittima e razionale, non paghi. Per il semplice motivo che Ferrari non è all’altezza. E per il banalissimo motivo che mancando i test in pista, se riesci a sviluppare nel modo migliore la monoposto che diventerà la base di quella del prossimo anno, partita bene, potrai solo guadagnarci. Ma Binotto Egon la pensa in modo diverso…

Stroll. Voto: meglio che non scriva quello che penso…

Checo Perez. Voto: coppie che scoppiano. Sempre lì siamo, un matrimonio non deve essere sempre d’amore… comunque vorrei sommessamente ricordare a Checo che non è lui l’unico ad aver contribuito ai due titoli di Max

Coraggio, domenica finisce questo mondiale, cominciato con così tante premesse/promesse e finito come tutti sappiamo…


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Foto: Scuderia Ferrari

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Mariano Froldi