Il venerdì del GP del Brasile di F1 2022 ha decisamente preso una piega inaspettata. La giornata infatti è stata funestata dalla pioggia che è andata ad alterare le prestazioni di tutti i team, già orientati al Gran Premio.
Interlagos si è presentata come l’ultimo “vero” banco di prova per il 2023, visto che è caratterizzato dalla Sprint Race. Questo ha fatto sì che ogni scuderia rivedesse le proprie strategie più per testare una volta in più il nuovo format che vuole essere costante della F1 a scapito delle sessioni di test.
Le qualifiche, inoltre, hanno avuto luogo in un momento particolare, su un circuito che sappiamo essere caratterizzato da difficoltà tecniche unite ad un clima indomabile. Ad Interlagos, a metà novembre, l’umidità regna sovrana così come le temperature alte e scrosci di pioggia tipici della foresta amazzonica. In tutto questo, bisogna raccogliere informazioni e dati vitali per chiudere per bene la stagione. Mercedes era pronta alla sfida, ben consapevole delle difficoltà che ha poi effettivamente incontrato.
Proprio la pioggia è stata la protagonista incontrastata delle qualifiche del GP del Brasile del 2022. Mercedes in apertura del weekend l’aveva addirittura invocata (leggi qui), sperando che scendesse, livellatrice, su tutti i team. In questo modo, secondo il team anglo-tedesco, la W13 avrebbe potuto camuffare i suoi evidenti cali di prestazione sul giro secco rispetto a Red Bull e Ferrari.
Invocata, la pioggia è arrivata ma ha avuto l’effetto contrario. La Freccia d’Argento, infatti, si è trovata ingolfata in strategie difficili da funzionare e da pozze d’acqua all’interno delle curve che si appostavano come trappole tese per rendere inutilizzabili i giri veloci.
Alla fine, tuttavia, George Russell e Lewis Hamilton sono stati anche più bravi e fortunati rispetto ai più blasonati rivali. Mercedes, con Russell, è riuscita a qualificarsi davanti alle due Ferrari. Se la performance non si può definire ottimale, il risultato si delinea decisamente positivo, per un venerdì instabile ed inaspettato.
Parlando delle qualifiche, infatti, Russell si definisce in preda ad emozioni contrastanti per la performance della sua W13. Il pilota inglese di F1 ha descritto il Q3, carico di emozioni e colpi di scena, come un’ “esperienza abbastanza unica”. “Eravamo una delle ultime macchine rimaste in strada e mentre il giro procedeva la pioggia scendeva sempre più forte. Ed era incredibilmente più bagnato sulla curva finale rispetto al giro precedente”.
Russell ha poi detto che a mandare all’aria il suo giro è stata proprio questa difficoltà di mantenersi saldi, in quanto ha perso la macchina alla Curva 4 perché “la mia testa stava ribalzando qua e là così tanto“.
Se Russell sembra instabile anche sulle emozioni che lo hanno colpito dovendo guidare in condizioni difficoltose su una pista decisamente complicata, Hamilton dimostra la sua esperienza con nozioni più chiare, sebbene si sia qualificato dietro al compagno di squadra.
“Probabilmente abbiamo perso un po’ di temperatura sulle gomme” ha spiegato il sette volte campione del mondo di F1, aggiungendo che il meteo era talmente difficile e il cielo talmente scuro che non si riuscivano a distinguere nemmeno le gocce di pioggia. “Abbiamo fatto un giro sulle Intermedie alla fine tanto per pulire la gomma ma la pista era sempre più lenta rispetto all’asciutto”.
In definitiva, la pista di Interlagos si è già resa protagonista di una serie di colpi di scena positivi e negativi. La supremazia di Red Bull, solo per questa volta, è stata messa in discussione ed altri team hanno avuto l’occasione di brillare.
Ad un occhio abituato alla F1 sembra già strano vedere entrambi i piloti Mercedes di quest’anno sulla loro buona ma inaffidabile W13 davanti ad entrambi i piloti Ferrari e soprattutto ad un RB18 (quella di Perez che scatterà dalla nona piazzola). La parte più sconvolgente – e più entusiasmante – tuttavia è stata vedere il poleman. Kevin Magnussen, sulla sua Haas, infatti, ha inaspettatamente battuto tutti e a 30 anni e dopo due “periodi sabbatici” dalla F1 ha finalmente vinto la sua prima pole position.
Ironicamente, infatti, il danese era salito sul podio alla sua prima gara in assoluto in F1 mentre era in McLaren per poi perdersi nelle retrovie del Circus, nonostante un carattere focoso ed aggressivo da vichingo ed un moderato talento che non è stato espresso appieno. E che dire di Haas, finalmente in pole dopo anni infernali alla ricerca di fondi ed al servizio di Ferrari?
Una rondine non fa primavera, ma quel minuto di primavera nella pioggia incessante di Interlagos ha sicuramente fatto bene a squadra, pilota e allo sport in generale. Lo stesso Russell, dopo i complimenti di Hamilton, ha sottolineato la bellezza di avere un risultato inaspettato. “Questo tipo di risultati così inaspettati sono quelli che rendono il nostro sport così speciale!” ha detto.
Ora, però, ci si prepara alla Sprint Race ed alla gara di domenica, con Russell in terza posizione e Hamilton in ottava, pronti alle insidie del GP del Brasile. Vincerà il solito Verstappen o saremo ancora una volta stupiti da una gara pazza?
Autore: Silvia Giorgi – silvia_giorgi5
Fonte Immagini: Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team