Tutto subito: due parole che definiscono molto bene il penultimo round di F1 2022. Sì perché il format Sprint Race, presente per l’ultima volta durante il mondiale in corso, ha costretto tecnici e piloti ad accorciare i tempi relativi alla messa a punto della vettura. Una frenesia necessaria per centrare il bilanciamento ottimale dell’auto prima della qualifica. Ferrari ha lavorato bene. Benché il primo approccio non sia stato dei migliori, le correzioni apportate alle vetture modenesi sembrano aver funzionato.
Modifiche al carico sviluppabile sull’avantreno sommate a qualche ritocco sospensivo. Inoltre, come sottolineato in radio da Riccardo Adami, sulla vettura di Charles Leclerc è stata provata un’ala leggermente dissimile da quella di Sainz che, a quanto pare, ha soddisfatto i desideri del monegasco. Resta da capire le decisioni in merito che verranno prese per affrontare la sessione classificatoria imminente (clicca qui per i dettagli tecnici).
Sottosterzo e alcune difficoltà legate al raggiungimento dell’apex di alcune curve: questi i problemi scaturiti dalla prima sessione del fine settimana brasiliano. Tutto sommato, sebbene rimanga ancora qualcosa da “sanare”, la via per produrre la miglior versione di se pare sia stata presa. Se non ci saranno sorprese particolari, la brutta prestazione sciorinata in Messico non sarà ripetuta.
A livello propulsivo le mappature sono rimaste piuttosto blande. Diversi i test sul sistema ibrido, necessari per individuare l’impostazione più consona relativa all’overboost. L’obbiettivo è quello di spalmare al meglio i cavalli extra recuperati attraverso i moto generatori, per avere contezza del vantaggio acquisibile nell’arco della tornata e abbassare il più possibile i riscontri cronometrici.
Gli ultimi dettagli sono stati ultimati. I piloti della rossa hanno raccolto le info utili e si apprestano a salire sulle loro monoposto. La recente pioggia, tuttavia, ha in qualche modo invalidato il lavoro eseguito durante le Fp1. La difficoltà di approcciare una sessione classificatoria del genere renderà senza dubbio emozionante l’azione in pista. Sebbene le condizioni metereologiche abbiano dato una tregua l’asfalto resta bagnato. Pista green da Intermedie, a quanto pare.
Le due rosse scendono in pista. I ferraristi danno subito i primi feedback sulle condizioni del tracciato. Gli ingegneri del Cavallino Rampante suggeriscono il comando Multifunction RB position 5, provvedimento utile che agisce sul sistema frenate per aiutare il warm up sulle posteriori. Secondo le indicazioni del radar, la pioggia dovrebbe arrivare tra circa 8-10 minuti.
Dopo la prima tornata si nota la difficoltà nel raggiungere l’apice di alcune curve. A livello di bilanciamento le F1-75 non sembrano male. Si procede ora con un giro di cool down per poi effettuare un ulteriore tentativo. Cambiano le mappature ibrido e si riparte. Indecisione all’ultima curva che pregiudica il tentativo di Leclerc, attualmente in quarta piazza, mentre Sainz riesce a chiudere un passaggio più pulito malgrado il traffico. Charles fa sapere che le gomme sono andate.
Si inizia a parlare della possibilità di montare le Soft, ma per il momento gli alfieri di Maranello preferiscono tenere le Pirelli a banda verde. Start position 1 e si procede con un altro intento, questo nonostante le temperature tendano a salire vertiginosamente. Mezzo giro e si cambia idea: new Soft per ambedue le Ferrari. L’operazione viene effettuata all’esterno dei box in maniera molto lenta e disorganizzata. Saranno solo due le tornate disponibili.
Si passa ora alla mappatura Soc 2, per poter disporre di parecchia potenza sviluppata dal sistema ibrido. Tornati in pista Leclerc irrompe in radio contro Tsunoda, lamentandosi dell’estrema lentezza del giapponese. La situazione è molto delicata e la tensione sale alle stelle.
Malgrado la netta confusione entrambi i piloti di Maranello passano il taglio. Ancora una volta, però, dobbiamo sottolineare l’impreparazione dei meccanici che, istruiti non al meglio dal muretto, non sapevano cosa fare. Arriva ora un aggiornamento: non si attende pioggia per la Q2.
Dopo un cambio di carico sviluppabile all’avantreno tutto è pronto per tornare a calcare l’asfalto. Il via libera per abbandonare il garage viene dato troppo in anticipo a Leclerc, senza considerare il traffico in pit lane. Per fortuna il monegasco soprassiede ed evita problemi. Mode push e si parte. L’extra grip fornito dalle mescole Soft facilita le cose, anche se l’aderenza resta non ottimale.
Malgrado gli pneumatici nuovi i riscontri cronometrici non sono eccezionali. Tuttavia Charles riesce ad esprimersi meglio. Al contrario, causa traffico e qualche sbavatura, Carlos resta in pericolo. Per di più arriva la pioggia a complicare il tutto. Dopo un cambio gomme i ferraristi tornano a calcare l’asfalto brasiliano con un set di Soft nuove di trinca.
Leclerc è abbastanza sodisfatto della sua performance che lo porta in terza posizione. Finalmente anche l’iberico stacca un crono all’altezza e si piazza giusto davanti al proprio compagno di squadra. Il gap su Verstappen, autore del best lap, è davvero irrisorio per entrambi. Per la Q3 è attesa pioggia.
Senza dubbio, in questo caso, la sessione è stata gestita con più intelligenza. La calma infusa ai piloti ha giovato non poco, così come i procedimenti per mettere in pista le due vetture e sfruttare al meglio il potenziale delle auto modenesi.
Ci siamo, arriva l’ora della verità. Si torna in pista diversificando la strategia sugli pneumatici: Soft per Carlos, Intermedie per Charles… l’unico del lotto a calzare le Pirelli a banda verde. Si procede con il warm up e, al momento, la pioggia non sembra arrivare. Soc 1, massima potenza ibrida per Sainz. La scelta su Leclerc pare davvero azzardata, tant’è che viene immediatamente richiamato ai box per montare un treno di Soft. Malgrado la tensione del momento il monegasco cerca di mantenere la calma.
Nel mentre il madrileño chiude il proprio tentativo. Non contento affatto, l’ex McLaren si apre in radio sostenendo di non avere grip. Pochi secondi e la pioggia attesa arriva. Russell perde il controllo della sua W13 e arriva largo insabbiandosi alla fine del backstraight: red flag. L’errore strategico del muretto Ferrari vanifica la Q3 di Leclerc. Furioso, il monegasco non le manda a dire ai suoi tecnici…
La sessione riparte dopo la rimozione della Mercedes nel T1. La pioggia, però, continua a cadere copiosa. Quando mancano 5 minuti alla fine della Q3 Charles scende dalla sua vettura dirigendosi verso il paddock. La delusione è molto grande, considerando l’ennesimo rischio corso senza un reale vantaggio all’orizzonte. Mentre Carlos si deve accontentare del quinto posto, Leclerc scatterà, nella Sprint Race, addirittura dalla decima piazza.
Il rammarico per l’ennesima occasione gettata al vento aleggia nel box Ferrari. La tendenza all’errore quando le condizioni si fanno critiche pare una costante per gli uomini in rosso. Le potenzialità per acciuffare un ottimo risultato erano più che concrete e proprio per questa semplice ragione, scagionare la condotta della storica scuderia italiana pare francamente fuori luogo…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari