La fine della stagione di F1 2022 ha posto termine anche alla collaborazione fra Ferrari e Mick Schumacher (per approfondire, clicca qui). Il giovane pilota tedesco, infatti, sulle orme di suo padre, ha lasciato la scuderia di Maranello in favore di Mercedes, per quanto in questo caso si tratti “solo” di un addio all’Academy. La decisione presa è un importante spunto di riflessione sulla fiducia relativa ai due top team e sulle loro prospettive future.
F1. Una doppia ricchezza
Dopo averlo visto crescere in Ferrari negli ultimi quattro anni, è una strana sensazione vederlo con indosso la divisa Mercedes. E’ questo tuttavia il futuro di Mick Schumacher.
La decisione non deve essere stata presa a cuore leggero, ma il tedesco si è dimostrato sicuro che sia quella giusta per lui. D’altronde, dopo aver avuto un’occasione in Haas – uno dei team motorizzati e legati a Ferrari – Schumacher si è ritrovato escluso dal Circus, in favore di Nico Hulkenberg. Il tedesco e Kevin Magnussen, riconfermato da Steiner, hanno sicuramente più esperienza del giovane figlio d’arte, ma Mick aveva ancora qualcosa da dimostrare e relative possibilità di crescita.
L’approdo in Mercedes può quindi aprirgli nuove prospettive. Con la Freccia d’Argento, Mick potrebbe puntare ad unire ciò che ha appreso in Ferrari con quello che può dargli la squadra di Brackley ed inoltre gli si aprirebbe un ventaglio di nuovi team, prima preclusi. Inoltre, sebbene Lewis Hamilton sia molto concentrato sulla vittoria e sulla F1, ami correre ed sia in forma smagliante, prima o poi dovrà ritirarsi. Questo libererebbe un sedile pregiato.
Tuttavia, zio Ralf (ex pilota di F1 a sua volta), ha sottolineato come l’arrivo di Mick in Mercedes sia un ottimo affare per entrambe le parti. Pensando all’ipotesi del futuro, infatti, la scuderia di Brackley può “accompagnare” un giovane che ha già maturato due anni di esperienza nel Circus a due piloti di primo livello, come Hamilton e Russell. Teniamo presente il punto accennato in precedenza, ovvero che ad un certo punto Lewis si ritiri. La scuderia potrebbe usufruire di un ragazzo già preparato da entrambi i piloti ed in più con due anni già all’attivo in F1.
Mettiamoci inoltre che sia team che pilota sono tedeschi. Tale accoppiata strizza l’occhio ad un colosso come Daimler AG, più che contento di ascoltare un unico inno sul podio.
F1. Occhi sul titolo
L’obiettivo con cui Schumacher ripercorre i passi del padre è lo stesso: vincere un titolo mondiale. Se già di per sé un’affermazione del genere può apparire ingenua, l’impressione si accentua quando il pilota che la pronuncia è appena stato “bocciato” da un team minore. Tuttavia, il tedesco ritiene di essere comunque sicuro di poter arrivare anch’egli ad un titolo mondiale, senza timore di essere presuntuoso.
“In genere non sono un tipo presuntuoso o arrogante. Mi è sempre stato detto di non esserlo, e la lezione mi è rimasta impressa fin da quando ero molto piccolo. Non mi interessa quello che la gente pensa di me perché so quello che faccio e nel momento in cui avrò il modo per dimostrarlo, la gente se ne accorgerà” ha detto a The-Race.
Il giovane, infatti, ricorda di aver raggiunto ottimi risultati vincendo il titolo già in F2 e F3, ed è consapevole delle sue capacità, che sono all’altezza del Circus. “Ho sempre dimostrato di essere all’altezza: in qualsiasi categoria sono sempre arrivato in cima abbastanza in fretta. E posso farlo anche in Formula 1: potrò vincere il campionato del mondo al momento giusto, con la macchina giusta“.
Questo sposta il focus sui due top team: la macchina giusta per vincere il mondiale è quindi Mercedes piuttosto che Ferrari per l‘ex membro della FDA.
F1. Due sistemi diversi
Mick si presenta come l’ago della bilancia fra Mercedes e Ferrari sia per la gestione giovani piloti e come impressione generale come team. Schumacher, anche se deluso dalla sua esclusione dalla rosa dei piloti titolari della F1 della stagione 2023, avrebbe potuto insistere per diventare terzo pilota del Cavallino Rampante, come fece Antonio Giovinazzi. Invece, per sperare un futuro migliore, il tedesco è salpato verso Brackley.
“Chiunque sarebbe felice di guidare una Mercedes,” ha esclamato con gioia Schumacher, in un particolare specchio del “Sognano tutti di andare in Ferrari ad un certo punto della carriera” del suo mentore, e connazionale, Sebastian Vettel.
La decisione presa da Mick assume quindi un nuovo significato: Mercedes appare comunque più forte di Ferrari. Questo a discapito della stagione appena trascorsa, che ha visto AMG in una insolita difficoltà e la Scuderia in ascesa.
A favore del team tedesco, infatti, depone la stabilità. Mercedes ha vinto quindici titoli negli ultimi otto anni, sei con Hamilton, uno con Rosberg e otto costruttori totali. Ferrari, al contrario, ci è andata vicina diverse volte, 2022 incluso, ma di fatto non vince dal 2007 con Kimi Raikkonen.
Come ulteriore prova della mancanza di stabilità degli italiani c’è il vasto numero di cambio di team principal negli ultimi anni; cosa che denota una incapacità di portare avanti la stessa strategia ed evolverla alla bisogna. Mercedes è sotto la stabile guida di Wolff da anni, tutto è sempre organizzato al dettaglio. Ferrari ha appena dato il benvenuto al nuovo team principal ma, con le dimissioni di Binotto, resta scoperto il ruolo dall’area tecnica che pure era occupato dal manager di Losanna. E su questa posizione vacante cala un velo di mistero che diventa inquietante data la vicinanza della data di presentazione della nuova monoposto individuata nel 14 febbraio, ovvero fra circa sette settimane.
Autore: Silvia Giorgi – silvia_giorgi5
Fonte Immagini: Mercedes-AMG Petronas Formula One Team
