Le ventidue gare del campionato del mondo di F1 2022 hanno detto che da un punto di vista tecnico persistono delle problematiche che la nuova generazione di monoposto non è stata in grado di superare pienamente. Non ci riferiamo all’atavica dipendenza da DRS che è ormai un elemento endemico della categoria che verrà ulteriormente incrementato nell’utilizzo negli anni a venire (leggi qua).
Ciò che non ha soddisfatto i piloti è sicuramente l’incremento del peso delle auto. Un aggravio resosi necessario anche per motivi di sicurezza vista la crescente severità dei crash test che hanno imposto ai costruttori di creare scocche maggiormente resistenti. Più pelli di carbonio ad andarsi a stratificare, più massa. Quindi meno maneggevolezza, specie nelle fasi inziali di gara con i serbatoi pieni.
Le auto di Formula Uno hanno descritto una parabola che le ha portate a diventate sempre più pesanti negli ultimi decenni: dai 585 kg nel 2008 ai 690 kg nella stagione 2014 fino ad arrivare a 798 nel 2022. Solo dall’anno scorso al 2022, il peso è aumentato di oltre 46 chilogrammi. Una cifra mostruosa se consideriamo che i progettisti puntano costantemente a limare questa quota per ottenere vantaggi immediati. Perché non v’è nulla di più efficace e salvifico di una bella dieta dimagrante per vedere immediati benefici sulle lancette del cronometro.
Ne sanno qualcosa in Red Bull. La RB18 ha iniziato il Mondiale 2022 sforando di un bel po’ il limiti minimi di massa individuati dal regolamento tecnico. Una cosa verificatasi, a detta dell’ingegnere capo della franchigia austriaca Paul Monaghan, a causa dell’essersi concentrati oltremodo sulla battaglia serrata del 2021 con la Mercedes. Una dinamica che stava per compromettere una stagione che poi si è rivelata trionfale anche grazie alle altrui débâcle.
“Eravamo piuttosto preoccupati, le risorse che sarebbero state destinate alla vettura 2022 sono rimaste sul modello 2021 più a lungo di quanto avevamo inizialmente pianificato. Date le modifiche al regolamento e i mezzi limitati, eravamo preoccupati di aver compromesso la vettura 2022. Abbiamo fatto un lavoro diligente. Ricerca, progettazione, produzione, test, realizzazione, tutto quanto: siamo stati efficienti almeno come chiunque altro e siamo stati molto privilegiati ad avere una macchina molto buona fin dall’inizio“.
Ma il dimagrimento operato dai tecnici di Milton Keynes non ha fatto altro che permettere alla vettura di arrivare al limite stabilito dalla FIA. Resta irrisolta la questione della pesantezza generale di un mezzo che diventa difficilmente gestibile quando esce dalla traiettoria ideale. Come la generazione che le ha precedute, anche le vetture a effetto suolo mostrano una certa ritrosia a farsi controllare una volta che la macchina esce dai binari immaginari rappresentati dalla linea più consona.
Di questa situazione ne ha parlato Max Verstappen che spera che Liberty Media e FIA riescano davvero, dal 2026, ad invertire la rotta come annunciato recentemente: “Credo che dovevamo fare qualcosa. Con le vecchie auto era davvero difficile seguire l’auto che precedeva. La Formula Uno si è mossa nella giusta direzione con i cambiamenti. Naturalmente, ci sono ancora miglioramenti da apportare. Come l’effetto della scia, ad esempio“.
“In generale, dobbiamo solo assicurarci che le auto non diventino sempre più pesanti. Non possiamo permettere che la situazione ci sfugga di mano. Stiamo andando nella direzione sbagliata” ha riferito Verstappen ai colleghi di AMuS.
Un’altra “controindicazione” delle vetture di nuova generazione è che devono essere molto rigide per attivare l’effetto Venturi. Macchine che non possono permettersi “il lusso” di assecondare le asperità della pista per non perdere preziosi punti di carico aerodinamico generato dal sottoscocca. “Mi piacerebbe avere un comfort di guida migliore. Per come sono scritte le regole, la vettura deve essere molto rigida. Si sente ogni asperità della strada. Guidare sui circuiti stradali e sui cordoli non è più piacevole come un tempo“.
Segno che su questo frangente è stato fatto un passo indietro. Ecco che quelle questioni di sicurezza e di salute alla base della necessità di deliberare la Direttiva 039 non sembrano poi così campate in aria. Con buona pace di tutte quelle lamentale che si sono mosse proprio da Milton Keynes che del cambio interpretativo in corso d’opera non ha fatto altro che giovarsi visto che da Spa Francorchamps in poi hanno praticamente corso in solitaria, senza un credibile avversario.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing