mercoledì, Dicembre 18, 2024

La contraddizione del 2022: più sorpassi ma il delta cronometrico tra i team s’è allargato

Il dibattito è in corso e un punto di sintesi non si è trovato: le regole delle nuova F1 hanno funzionato davvero? Le posizioni sono nette e apparentemente insanabili: c’è chi urla al miracolo, in un atteggiamento quasi fideistico, e chi le norme le boccia sonoramente sottolineando la noia mortale che ha caratterizzato la seconda parte del campionato del mondo marchiato dal duo Red Bull – Max Verstappen.

Il nuovo quadro operativo introdotto dagli organi di governo del motorsport si prefiggeva di presentare macchine meno sensibili all’aria sporca che potessero seguirsi più da presso per poi sferrare attacchi più incisivi. Sul fronte sorpassi c’è stato un miglioramento netto che conferma le percezioni che si erano avute in stagione: se nel mondiale 2021 si sono prodotti 599 sorpassi in pista (nella statistica mancano le manovre che avvengono a seguito delle soste ai box, ndr), nell’anno appena conclusosi, escludendo l’evento di Abu Dhabi per fare un paragone su 21 gare, le mosse di sopravanzamento sono state 785. Un incremento del 31%. Non poco.

F1
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) ingaggiati in battaglia – Stagione 2022

F1. Incremento dei sorpassi: questione di gomme?

A conferma del fatto che le nuove regole vanno ancora messe a punto è interessante il parere di Mario Isola, n°1 di Pirelli Motorsport, secondo cui il segreto di questo “upgrade statistico” sarebbe da ricercarsi in misura maggiore nelle caratteristiche delle gomme piuttosto che nella resa aerodinamica figlia delle diposizioni imposte dal legislatore federale per mandato di Liberty Media Corporate.

Credo che questo il 30% in più di sorpassi sia un ottimo numero. Sono fatti, quindi non è un’esagerazione. In generale abbiamo meno gestione delle gomme. I piloti hanno avuto l’opportunità di spingere molto di più, abbiamo avuto molte gare in cui nello stesso giro si sono sorpassati a vicenda molte volte. Ovviamente il DRS sta aiutando molto in questo, ma c’era anche negli anni precedenti“.

DRS (costante con le stagioni precedenti) e gomme più “aggressive” (la variabile nuova introdotta nel 2022) alla base di una F1 più spettacolare. La strada che bisogna continuare a battere per annullare le differenze prestazionali che sono emerse in maniera deflagrante nel campionato chiusosi il 20 novembre scorso sul tracciato di Yas Marina. E non è ciò che Liberty Media Corporate sognava quando ha voluto riscrivere le regole del gioco.

F1
John C. Malone, numero uno di Liberty Media Corporate

F1. Bene l’aumento dei sorpassi, ma resta lo squilibrio prestazionale

Secondo il manager meneghino i regolamenti, in linea di massima, hanno raggiunto l’obiettivo di aumentare le possibilità di combattimento ruota a ruota durante un giro: “Non è solo il numero di sorpassi a dirci che abbiamo avuto una buona stagione. Ci sono state tante gare in cui i piloti hanno lottato con due o tre macchine insieme“.

Abbiamo osservato piloti superarsi a vicenda cercando di sfruttare qualsiasi possibilità o errore da parte del concorrente. Cosa avvenuta per tre, quattro o cinque giri di seguito. Questa – ha proseguito Isola  è la più grande differenza che ho visto quest’anno rispetto al passato. Non è stato facile, ma è stato possibile con le nuove monoposto di F1. Non è stato merito delle solo le gomme anche se queste hanno aiutato“.

F1
Mario Isola, head of F1 and Car racing Pirelli

I numeri su sciorinati non devono gettare fumo negli occhi. La Formula Uno è all’alba di un cammino che deve compiersi molto rapidamente. Nel 2021, all’apice di una parabola tecnica bruscamente interrotta, i valori tendevano ad avvicinarsi. La lotta senza quartiere tra Lewis Hamilton e Max Verstappen è stata resa possibile da due monoposto molto prossime nelle performance. Le regole della F1 “Next gen” hanno resettato praticamente tutto riaprendo disavanzi che si vedono solitamente all’inizio di una nuova epoca tecnica. Esattamente dove ci troviamo ora.

Ma non possiamo immaginare che debbano servire ancora cinque o sei anni per arrivare ad avere quella vicinanza valoriale che Liberty Media aveva assicurato avremmo visto, salvo poi cambiare giudizio in corso d’opera. Le normative relative alle monoposto debbono ancora integrarsi meglio con gli altri due pilastri eretti da chi detiene il potere: budget cap e balance of performance tecnico.

Solo quando questi tre elementi saranno perfettamente calibrati la F1 potrà diventare quel quadro che la dirigenza americana aveva in mente. Nella speranza che tutto ciò accada presto perché il 2026 è alle porte. Ed un altro cambio normativo potrebbe riaprire gap che si vogliono chiusi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG
Oracle Red bull Racing, Pirelli Motorsport

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