Baku, Azerbaijan(29/4), Red Bull Ring, Austria (1/7), 29 luglio Spa Francorchamps, Belgio (29/7), Losail, Qatar (7/10), Austin, Stati Uniti (21/10) e Interlagos, Brasile (4/11). Ecco la sestina vincente della F1 2023. Queste le tappe in cui vedremo la gara sprint, il format fortemente voluto da Liberty Media Corporate e che aveva attraversato diverse tribolazioni nei primi due anni di applicazione.
Finalmente i decisori del motorsport pare abbiano operato con raziocinio e costrutto: i teatri scelti per la gara del sabato senza pit stop sono mediamente più avvezzi a favorire le manovre di sorpasso. Sparisce ad esempio Imola che aveva offerto un evento drammaticamente noioso con un trenino dipanatosi nell’arco di 100, caratterizzato pochissime manovre d’attacco. Evidentemente, una volta tanto, il punto di vista dei piloti è stato recepito.
“Ogni volta che le disputo l’obiettivo è sempre non subire danni e assicurarsi di rimanere nei primi tre. L’unico lato emozionante è avere una partenza in più. Ma, alla fine, solo chi si trova dietro posizione può risalire perché usando un solo treno di gomme che dura per un intero stint non succede molto“. Firma di Max Verstappen che sulla “garetta” aveva rincarato la dose porco prima dell’evento paulista:
“Abbiamo avuto tante gare emozionanti, quindi non c’è bisogno di aggiungere un evento che dura un terzo della distanza. E poi tutti sono molto prudenti, perché se stai lottando per il terzo posto e hai un problema e finisci ultimo, sai che il tuo weekend sarà difficile. Probabilmente non correrai dei rischi, quindi non è una gara vera e propria“.
Hamilton, meno aspro nel commento, si era vestito da suggeritore spiegando cosa i decisori potessero fare per mettere pepe nell’evento del sabato: “Bisognerebbe andare da qualche parte come Baku. Quello è uno dei posti migliori per sorpassare. Non sono contrario finché sono selettivi su dove metterlo. Se la mettessero a Monaco, per esempio, sarebbe la cosa più ridicola. Mi piace che abbiamo qualcosa di diverso. Penso che dobbiamo introdurre qualcos’altro per Monaco perché si segue solo senza poter fare nulla. Possiamo trovare qualcos’altro per posti come questo dove non ci sono opportunità di sorpasso? Non lo so. Penso che ci sia altro che possiamo aggiungere anche nei fine settimana, ma non più giorni“.
L’obiettivo più o meno dichiarato è quello di rendere il mini-gp un evento a sé stante. Attualmente, è cosa nota, le qualifiche si svolgono il venerdì e stabiliscono la griglia per l’evento da 100 km del sabato. E’ poi il risultato di questa corsa che va a determinare la griglia per il gran premio domenicale.
Uno dei seri problemi che affliggono lo schema odierno è che una seconda sessione di prove libere si tiene il sabato prima della sprint. Ma, poiché le condizioni del Parco Chiuso si instaurano dopo le qualifiche, non è praticamente più possibile apportare modifiche alla vettura. Ciò genera due tipi di inconveniente: il primo è che si svuota di contenuti il turno di libere delle Fp2 che diventano una sorta di preghiera sulla corretta definizione dell’assetto. Il secondo difetto, direttamente correlato al primo, è che si rischia di andare in gara con setup provvisori e inefficaci.
Teoricamente, quindi, lo “switch” ad una gara sprint autonoma potrebbe risolvere questo problema. Ciò se si impostasse una sessione di qualifiche creata ad arte. In questo modo il venerdì sarebbe dedicato ad una combinazione di prove libere e qualifiche per il gran premio domenicale con il sabato tutto votato alla gara sprint. La FIA ci sta pensando e modifiche potrebbero arrivare presto.
Nel frattempo il Consiglio Mondiale del Motorsport tenutosi ieri ha deliberato importanti novità sul discorso economico. Ci sarà un aumento della detrazione dal computo delle spese dal budget cap dei costi sostenuti per la disputa delle Sprint Race. Nel 2022, ciascuna squadra poteva detrarre fino a 150.000 dollari per gara. Cifra alla quale si aggiungevano eventuali altri 100.000 dollari a gara in caso di riparazioni a seguito di incidenti.
Nel 2023 lo storno arriverà a 400.000 dollari per gara. Considerando che il numero degli eventi passera da tre a sei, la detrazione totale a fine anno potrebbe raggiungere i 2.4 milioni di dollari contro i 450.000 del 2022, incidenti esclusi. Se sulle piste è stato accolto il parere dei piloti, sulla materia fiscale hanno pesato le osservazioni dei team che hanno acconsentito alle sei gare veloci a fronte di un netto incremento degli introiti. Scelta saggia e logica.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, FIA, Mercedes AMG