Formula 1

Mercedes 2023: è la continuità la carta da giocare per tornare ai vertici

Se la Ferrari ha già svelato la data di presentazione della sua vettura per il campionato del mondo di F1 2023 (il 14 febbraio, ndr) Red Bull e Mercedes non si sono ancora sbilanciate. Da Milton Keynes tutto tace, anche se in fabbrica si lavora in maniera frenetica. Da Brixworth, sede di Mercedes High Performance Powetrains, sono giunte le immagini della prima accensione del propulsore che sarà installato sulle W14 e sulle vetture clienti: McLaren, Aston Martin e Williams.

Qualche giorno prima era stato George Russell a recarsi a Brackley per rifare il sedile. Piccoli segnali catturati dai canali social e offerti agli appassionati che denunciano la febbrilità del momento preparatorio. E’ proprio nella pausa invernale che si piantano i semi della stagione che verrà. Se nello scorso inverno, in Mercedes, non si è operato al meglio, quest’anno si sta provando a superare le difficoltà che hanno limitato lo slancio prestazionale degli ex campioni do mondo che si sono resi protagonisti di una stagione assai magra rispetto ai canoni cui si erano – e ci avevano – abituati.

Trenino composto da Mercedes, Red Bull e Ferrari: sono questi i valori che vedremo l’anno prossimo?

F1. Nel 2023 si ripeterà lo schema Red Bull – Ferrari – Mercedes?

Si fa un gran parlare della scala mobile dei valori della Formula Uno. Secondo qualcuno il secondo anno di vita dei nuovi regolamenti dovrebbe offrire un maggior livellamento nelle prestazioni. Scenario sognato da Liberty Media Corporate che difficilmente si realizzerà nella sua interezza. Un assottigliamento del delta cronometrico è possibile anche grazie ad una convergenza tecnica sui concetti aerodinamici che più hanno funzionato nel 2022, ma non ci aspettiamo che un team che ha annaspato nelle retrovie possa di colpo risalire la china incuneandosi della top three.

Ecco che, realisticamente, dovrebbero essere ancora una volta Red Bull, Ferrari e Mercedes, in rigoroso ordine d’arrivo del campionato passato, a giocarsi il bottino pieno. Insomma, dopo la mega rivoluzione messa in cantiere dai padroni del Circus ci ritroviamo sempre e solo con le “tre sorelle” a duellare. Scuderie che, non a caso, hanno impianti più all’avanguardia, personale più specializzato (e abbondante in numero) e i piloti più talentuosi da sfruttare. In questi giorni, quindi, impazza il toto-vincitore del prossimo campionato e molti vedono AMG in posizione di vantaggio per via del fatto che può contare su più ore di sviluppo del progetto W14.

George Russell (Mercedes AMG) sfreccia sui cordoli del tracciato di Abu Dhabi – Stagione 2022

F1. Mercedes favorita? Toto Wolff getta acqua sul fuoco

Toto Wolff, da buon pompiere, rigetta la palla infuocata nel campo avversario. O quanto meno prova a raffreddarla con un fiume verbale estinguente: “A voler essere logici, la Red Bull è stata molto dominante durante la stagione passata, altrimenti non avrebbe vinto 17 gare. Sarà molto difficile avere un percorso di sviluppo più veloce del loro e di quello della Ferrari“. Queste le osservazioni del ridigente austriaco a Beyond the Grid, podcast sul mondo della F1.

Nel campionato scorso si sono aperte delle crepe nel modello Mercedes che per otto anni era stato il punto di riferimento della categoria. Gli aerodinamici in stanza a Brackley, non i soli in F1 a ben vedere, non avevano previsto il fenomeno del pompaggio aerodinamico restando spiazzati. Cosa che ha fatto perdere mesi e mesi nella rincorsa al vertice. Ma Wolff non ha applicato una politica punitiva, si è piuttosto prodigato nel comprendere cosa sia andato male per superare il problema e ripartire di slancio.

I nostri valori interni si incentrano su responsabilità e sul non colpevolizzare nessuno in particolare, dunque credo che l’anno prossimo saremo più forti ma non è scontato. Speriamo di vincere le gare per merito e di lottare per il campionato. Helmut Marko dice che saremo più competitivi? Lui ne sa molto di gare. Se la pensa così, lo accettiamo. Ma anche all’inizio dell’anno aveva detto che saremmo riusciti a risolvere i nostri problemi, e invece non è andata così. Dobbiamo solo sforzarci di fare il miglior lavoro possibile per tornare ad essere competitivi“.

Il team principal della Mercedes Toto Wolff

Quindi Mercedes, dopo un anno difficile che segue quello in cui si è perso il titolo piloti sulla sirena finale, non intende stravolgere il suo paradigma gestionale. Sotto la guida di Toto Wolff il team ha conosciuto una lunga stagione di successi che si è basata sulla continuità.

La gestione delle cose politiche e sportive è sempre nelle salde mani dell’ex pilota austriaco nonostante l’ingresso di Ineos che ieri ha comunicato l’ingaggio di Jean Claude Blanc (ex Juventus e Paris Saint Germain) che guiderà la sezione sportiva del gruppo che fa capo a Jim Ratcliffe. Un modello che tende più a quello Red Bull – che vede in sella Chris Horner dal giorno del debutto in F1 – che a quello Ferrari fatto di continui e spesso ingiustificati cambi al vertice.

Anche sul fronte tecnico, dove negli anni qualche addo pesante c’è stato (Aldo Costa, ndr) si tende a valorizzare le figure interne o, quanto meno, ad ingaggiare uomini provenienti da altre realtà senza affidare loro sin da subito le chiavi della progettazione. E la parabola di James Allison lo descrive con chiarezza.

Pertanto, anche l’anno prossino e nonostante la W13 non sia stata un esempio di eccellenza, sarà ancora Mike Elliott il responsabile del progetto che sarà maggiormente coadiuvato dall’ex Ferrari che nella stagione dominata da Red Bull è stato coinvolto nel programma vela del gruppo Ineos. La carte per tornare a primeggiare è quindi la continuità.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG

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