Formula 1

Le power unit 2026 impongono un nuovo concept aerodinamico

La nuova generazione di F1 che ha esordito nel mondiale 2022 non ha “traguardato” i principali obiettivi fissati da FIA e Liberty Media. Il dominio senza precedenti della Red Bull ha di fatto tradito la speranza di assistere a un campionato equilibrato, con più competitor ingaggiati nella lotta per la vittoria. Nel 2026 è prevista un’ulteriore rivoluzione regolamentare che, inizialmente, doveva interessare solo le power unit.

Parliamo dell’eliminazione dell’MGU-H unitamente all’obiettivo di non avere alcun downgrade prestazionale rispetto alle attuali wing car. Una sfida davvero enorme per tutte le scuderie. Replicare le performance delle attuali vetture non poteva prescindere da nuovi criteri aerodinamici che migliorassero l’efficienza complessiva delle future monoposto.

Un altro target in chiave 2026 riguarda la diminuzione del peso delle macchine di F1 che, limitatamente all’era ibrida è stata oggetto di un’escalation che possiamo definire anacronistica.

Peso delle monoposto a partire dal 2014

La massima categoria del motorsport ha sposato da tempo la linea della sostenibilità. Tuttavia, il progressivo aumento del peso, non è certamente coerente con il nobile impegno sostenuto (clicca qui per i dettagli tecnici). All’aumento della massa corrisponde giocoforza un fabbisogno energetico superiore, affinché le monoposto siano sempre più performanti. Un primo “timido” passo in avanti sarà compiuto nella prossima stagione, dove il limite minimo di peso passerà dagli attuali 798 Kg a 796Kg.


F1: monoposto più piccole per ridurre il peso

Per favorire la diminuzione della massa, la direzione tecnica della federazione internazionale sta prendendo in considerazione la possibilità di modificare le dimensioni delle attuali vetture. Questo appare l’approccio più semplice ed immediato per raggiungere tale obiettivo. Il saving in termini di peso si otterrebbe sostanzialmente grazie alla minore superfice delle monoposto.

Scelta obbligata in quanto le power unit 2026 saranno dotate di un pacco batterie molto più pesante di quello attuale, in virtù del maggior contributo di energia elettrica che dovrà essere fornito dalla componente ibrida MGU-K. In una recente dichiarazione, il direttore tecnico della FIA Nicholas Tombazis, ha confermato le linee guida delle future auto di F1:

È realistico rendere le monoposto un po’ più leggere anche se non parliamo di una diminuzione elevata. Dobbiamo considerare che la differenza di peso dal 2000, diciamo 20 anni fa circa, è di circa 200 kg, numero davvero enorme. Di quei 200 kg, circa 100 provengono da unità di potenza, parti elettriche, batterie, turbo e così via. Un aumento molto grande.”

Nicholas Tombazis, delegato tecnico ella FIA

La riduzione del peso sarà limitata solo a determinate aree della monoposto. Ad esempio, sulle attuali wing car, circa 50 Kg afferiscono ai dispositivi di sicurezza. Dotazioni che certamente non potranno essere sacrificate sull’altare della sostenibilità come confermato da Tombazis: “Crediamo che nelle dimensioni dell’auto ci sia un’opportunità. Vorremmo che le vetture del 2026 fossero molto più corte e probabilmente anche un po’ più strette


F1: dimensioni ridotte per bilanciare l’aumento di peso della futura componente ibrida

Il contenimento del peso è un must per la prossima generazione delle wing car. Il valore quasi triplicato del fabbisogno energetico, richiesto dalla componente ibrida delle power unit 2026, comporterà inevitabilmente un aumento della massa dovuta alle specifiche delle nuove batterie.

Compare tra power unit 2022 e quelle delle future monoposto 2026 – credit @ScarbsTech

Ricordiamo infatti cha a partire dalla stagione 2026, la componente ERS dovrà gestire una potenza pari a 350kW. Nelle intenzioni dell’ente regolatore questo potrebbe diventare il terreno di sfida tra i costruttori delle future power unit.


F1. monoposto più piccole per migliorare l’esperienza visiva dei fan

Le attuali vetture hanno una larghezza massima di 2000 mm. Tale valore è stato aumentato di 200 mm rispetto alle vetture 2017. Con l’aumento del peso le auto sono diventate progressivamente meno agili nel corso degli anni. Oltre alla perdita del sound dei motori aspirati, un’altra grande differenza dal punto di vista visivo rispetto alle monoposto del passato è il comportamento meno scattante nei veloci cambi di direzione.

Questo non significa che gli attuali bolidi siano più facili da guidare. Tuttavia l’esperienza sensoriale dei fan conferisce meno fascino alle attuali vetture. Non si può certamente ignorare che a distanza di pochi anni dalla più grande rivoluzione tecnica, la F1 senta il bisogno di modificare radicalmente il paradigma aerodinamico delle macchine. Il regolamento delle unità di potenza 2026, di fatto, pone le basi delle vetture Next Gen 2.0.


Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

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Roberto Cecere