Un po’ come a Capodanno, la fine di un campionato del mondo di F1 e l’inizio del successivo rappresentano momenti di riflessione su ciò che si è ottenuto e su quello che è importante conquistare nel prossimo futuro.
Questo può essere un momento particolarmente importante e delicato per un pilota di prim’ordine che vede approssimarsi ad una velocità spaventosa la fine della propria carriera. Ed ecco che le vittorie possono divenire attimi intrisi di malinconia. Il futuro assume contorni non netti e spaventosi, il passato si carica di una sorta di peso. Lewis Hamilton, sette titolo mondiali all’attivo ed una marea di record infranti, è nel momento in cui deve pensare al suo ritiro che non è ancora stato stabilito ma che è comunque improrogabilmente vicino.
Il pilota britannico ha dichiarato al giornale tedesco Bild di aver pensato al ritiro perfetto: da campione del mondo con l’ottavo titolo in saccoccia. Questo sogno, seppur alla portata del suo talento e della sua esperienza, trova però due ostacoli: il suo giovane e rampante compagno di squadra ed il tempo.
Lewis Hamilton quest’anno si è rapportato con un nuovo compagno: il giovane connazionale George Russell. Il 24enne si è da subito dimostrato un pilota temibile. Infatti, il talento originario di King’s Lynn, ha da subito messo in ombra il più blasonato rivale, riuscendo a finirgli davanti anche nella graduatoria driver. Russell ha concluso quarto con una vittoria e 275 punti all’attivo; mentre Hamilton si è dovuto accontentare del sesto posto, non vincendo alcuna gara e racimolando 240 punti.
Se ci fidiamo delle statistiche considerandole come unico termine di paragone, la supremazia di Russell appare lampante, specialmente in ottica futura. Il pilota più giovane ha normalmente più margini di miglioramento. Inoltre si è andato a rapportare con una vettura che non conosce e potendo contare per la prima volta su strumenti che si trovano solo nei top team. Roba a cui, in Williams, non era abituato.
C’è, però, un altro metro di giudizio a cui vogliamo prestare attenzione: quello desumibile dai fatti che spesso non risultano visibili in freddi e piatti numeri. Il “44”, infatti, ha “incassato” da Russell specialmente nella prima metà della stagione; momento in cui aveva ottenuto tre podi contro quello singolo di Hamilton. Questa distanza è stata poi ampiamente colmata e, alla fine, è stato il pilota più esperto ad assicurarsi più podi del compagno, guadagnando anche molto terreno nella distanza che intercorreva fra loro due.
Teniamo presente che la W13 non ha avuto un’evoluzione facile: da subito, difatti, la monoposto si è presentata instabile e “saltellante”, sofferente di grossi problemi di porposing e bouncing. Questi difetti sono stati corretti in grossa misura. Ed indoviniamo grazie a chi? Hamilton ha messo tutta la propria esperienza a disposizione del team aiutando compagno di squadra e scuderia ad andare avanti nella stagione, specialmente nella prima parte in cui i difetti erano maggiormente presenti, offrendosi come “cavia”. Questo non toglie merito allo sconfinato talento di Russell, ma sicuramente apre molte riflessioni sull’effettivo bilancio fra i due piloti Mercedes.
Il pilota di Stevenage ha un secondo ostacolo che si frappone fra lui ed il suo ritiro perfetto: il tempo. All’alba dei suoi 38 anni – che saranno compiuti il 7 gennaio – il conducente è ancora pieno di voglia di correre e di vincere. Ed è in ottima forma. Tuttavia, se c’è qualcosa che nemmeno i re possono sconfiggere, è proprio lo scorrere degli anni. Se vi interessa leggere la nostra riflessione precedente al riguardo, cliccate qui.
Il contratto che lega Hamilton a Mercedes è quasi scaduto, così come il tempo per rinnovarlo. L’inglese si è dichiarato certo di ottenerlo, anche per diverse stagioni. “Siamo stati sempre in viaggio” ha detto rispondendo al perché ancora non abbia avuto modo di firmare il prolungamento. Il pilota, tuttavia, ha tutte le certezze che sarà con il team di Brackley in futuro e non vede l’ora di condurre la Freccia d’Argento all’ottavo titolo piloti, cosa che infrangerebbe ogni record di F1.
La domanda a cui è doloroso rispondere è: quando? Per quanto tempo Hamilton e Mercedes sono disposti a rincorrere il titolo? Red Bull e Verstappen sono in forma smagliante e sembrano pronti a riprendere quel dominio che durava fino al 2014. Un imperio che potrebbe effettivamente durare se si pensa che team e pilota hanno interpretato alla perfezione quest’era che sarà stabile fino al 2026. A questo proposito, sarebbe da vedere innanzitutto se Hamilton arriverà fino a quella data, quando avrebbe 40 anni. Inoltre, George Russell potrebbe diventare più forte e più dominante, allontanando a sua volta il titolo dalle mani del compagno di squadra.
Il pilota inglese avrà dunque del filo da torcere per coronare il suo ultimo sogno in F1. Tuttavia, contro tutte le previsioni, Hamilton ha tutto ciò che serve per sorprendere tutti e farcela anche questa volta. Mercedes ha bisogno di un pilota esperto che “prepari il terreno” a Russell. Mentre il 24enne impara, Lewis potrebbe costruire la sua nuova ascesa poiché non è di certo uno di quei professionisti che si accontentano di servire il team sacrificando ogni vittoria ed ogni podio.
L’ex McLaren ha ciò che serve, se non per sconfiggere il tempo, almeno per mitigarne le problematiche derivanti. Hamilton è infatti in forma smagliante, più forte dei suoi inizi e, se possibile, ancora più affamato. Inoltre, per quanto riguarda il cambio di ere, Mercedes ha dimostrato solida capacità di recupero, anche in una stagione mediocre come quella archiviatasi poco più di un mese fa. Arrivare terza nel Mondiale Costruttori, ad un soffio da Ferrari che a tratti era parsa la vettura più veloce, lo dimostra nei fatti.
Se, in conclusione, c’è qualcuno che può infrangere il muro dei sette titoli mondiali vinti, quello è proprio Lewis Hamilton, un agonista senza pari ed un lavoratore instancabile il cui talento cristallino continua a risplendere dal primo momento in cui ha indossato una tuta.
Autore: Silvia Giorgi – silvia_giorgi5
Fonte Immagini: Mercedes-AMG Petronas Formula One Team