Formula 1

Turrini: la proprietà capisca che l’esclusività Ferrari è data dall’identificarsi con le corse

Dopo la prima parte dell’intervento di Leo Turrini a FormulaUnoAnalisiTecnica che potete consultare al seguente link: clicca qui, ecco la seconda sezione della chiacchierata effettuata in compagnia del direttore Mariano Froldi e di Marco Santini, padrone di casa Spit Stop. Dopo aver approfondito i motivi per i quali Ferrari F1 e Mattia Binotto sono giunti alla rottura consensuale (?) del matrimonio, il giornalista emiliano prova a descrivere gli scenari prossimi che Maranello deve necessariamente definire.

Chiaramente non si poteva non far menzione dei potenziali sostituti dell’ingegnere di Losanna che ricopriva il duplice ruolo di responsabile della GES e di direttore dell’area tecnica. Un’anomalia in una Formula Uno sempre più specializzata e in cui la divisione del lavoro diventa quasi un obbligo gestionale.

Piero Ferrari

F1, Turrini: Ferrari ritorni a mettere al centro del suo brand l’aspetto delle corse

Negli ultimi giorni è partito un vero e proprio “toto-nomi”. Tra questi è stato caldeggiato quello di Piero Ferrari, l’uomo che più di ogni altro incarna il vero DNA Ferrari. Ecco le osservazioni di Turrini : “Sono Amico di Piero, lui è sempre attentissimo alla realtà Ferrari, il DNA dell’azienda è lui. Sinceramente ha 77 anni, non puoi dire che non è passato il tempo. Da un punto di vista borsistico ha solo il 10% delle quote. Non può avere l’ultima parola anche se, certamente, le sue opinioni le esprime. Di solito i suoi consigli sono molto avveduti, ma non possiamo chiedere ad un uomo di 77 anni di gestire la quotidianità di un reparto corse“.

Non lo vuole fare, lo ha già fatto ai tempo di Forghieri direttore tecnico. La soluzione deve essere una presa d’atto da chi ha la gestione dell’azienda che le corse sono il vero motivo per il quale il brand Ferrari è irresistibilmente popolare in tutti i continenti. Di supercar ne fanno anche altre aziende. Ci sono tanti altri produttori di modelli superlusso. La Ferrari perché è tale? Perché corre, è tutto lì. Non è perché fanno un SUV che è andato a ruba e che farà fare utili spaventosi negli prossimi 5 anni“.

Non è un discorso che riguarda il prodotto. L’esclusività della Ferrari è figlia del suo identificarsi con le corse. Bisogna che John Elkann, tra il controllo dei bilanci della Juve e la verifica della sua barca a vela, capisca questo. L’addio di Binotto è coinciso con quello di Arrivabene alla Juve: la strage dei presunti innocenti. In 24 ore un misterioso Erode ha decapitato tutti tra Torino e Maranello. Sono coincidenze romanzesche.

Il cenno di intesa tra Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) al termine delle qualifiche del Gran Premio di Spagna edizione 2022

F1. Ferrari: la gestione interna di piloti

Il prossimo team principal dovrà essere in grado di gestire al meglio la coppia piloti. Il rapporto tra Leclerc e Sainz è sano, ma bisogna amministrare le lecite volontà di primeggiare l’uno sull’altro. “Prima guida tra Leclerc e Sainz? Il primo è più veloce del secondo ma si è messo in una situazione difficile dando l’impressione, a torto o a ragione, che a lui non dispiaceva che finisse l’era del Faraone Binotto. Questo è un errore, è stato mal consigliato dal suo entourage. Carletto ha un talento straordinario e sono convinto che diventerà campione del mondo. Ma ha vinto cinque Gp, non cinque titoli. A mio avviso avrebbe dovuto dire apertamente, in questa vicenda, di essere estraneo a qualsiasi manovra dietro le quinte. Non era obbligato a farlo ma non l’ha fatto“.

Ora avrà la pressione addosso perché è passata la vulgata secondo cui è stato Leclerc a far fuori Binotto, inutile negarlo. Nella prossima stagione, non essendoci più il capro espiatorio perfetto, tutti punteranno il dito su Charles. E nemmeno questo sarà giusto. Per quanto riguarda Sainz è chiaro che non ha preso bene l’epilogo della vicenda Binotto. Carlos è stato il primo pilota scelto da Mattia; Leclerc è stato messo sulla Ferrari per volontà di Marchionne e Arrivabene. Il primo uomo scelto da Binotto è stato Carlitos Sainz“.

Mattia Binotto e Charles Leclerc (Ferrari) durante il GP di Spagna 2022

La relazione Carlos – Binotto, anche pubblicamente, è stata sempre più fluida di quella Carletto – Binotto. Quindi bisognerà vedere, chiunque arrivi, come gestirà la relazione tra i due piloti. Non puoi dire prima della stagione c’è un numero uno e un numero due. Queste sono stronzate dette dagli incompetenti perché a nessun pilota pagato milioni di euro puoi dire <<Sei un pippa e fai il secondo>>. Dovrà parlare la pista e secondo me Leclerc è più veloce. Solo dopo alcune gare, quando la classifica ha preso un piega chiara, devi fare una scelta rispettando una priorità. E a quel punto, secondo me, Leclerc sarà davanti“.

Ma dovrà dimostrare in pista di essere più forte” ha proseguito Turrini. “Mettiamo che comincia la stagione e ha due ritiri e alla terza viene tamponato in partenza e magari hai Sainz a 55 punti. Cosa dici, il numero uno è Leclerc? In questo Binotto, nel 2022, ha sbagliato. Con Leclerc molto avanti nel campionato lui avrebbe dovuto dire la priorità è Leclerc perché ha preso vantaggio sul compagno. E lì ha sbagliato e anche questo ha contribuito alla sua caduta. Ma ciò è successo perché le cose erano andate in un certo modo in pista non perché viene definito al tavolino“.

Frédéric Vasseur, candidato al ruolo di team principal per la Scuderia Ferrari

F1. Nuovo team principal Ferrari: Turini “boccia” Vasseur

Nuovo TP Ferrari?Io non vorrei Vasseurha risposto in maniera perentoria TuriniHa una sicura competenza specifica ma non mi pare che tra Renault e Alfa Sauber abbia fatto vedere queste straordinarie gestionali. Suggerirei di fare quattro chiacchere su Giovinazzi, su come venivano gestiti i piloti in Alfa. Aggiungo che Vasseur proprio perché è competente ha degli interessi che immagino debba abbandonare se deve fare il TP in Ferrari perché è coinvolto nella società che realizza tutti i telai della Formula E ed ha degli affari con Toto Wolff. E’ stato anche testimone di nozze di quest’ultimo. Il capo del reparto corse lo devi fare a tempo pieno, Todt lavorava 15 ore al giorno, spesso dormiva in azienda. Così come Binotto. Quindi non può arrivare uno che dice <<Eh, faccio i telai e poi mi occupo di altro>>”.

Preferirei che fosse italiano – ha aggiunto il giornalista – non necessariamente competente nello specifico sulla F1 perché per me un TP ha un ruolo fondamentale nella gestione degli uomini, nel mettere le professionalità a rendere al meglio. Todt era capo del reparto corse Peugeot ma non aveva mai affrontato la F1. Però era un grandissimo manager. Io spero che abbiano una figura che sia in grado di esercitare il ruolo e che trovino anche una figura tecnica a cui dare una responsabilità. Si parla di Simone Resta che era sgradito a Binotto. O pensano di andare avanti con Gualtieri, Cardile e Sanchez senza individuare un responsabile? Si è visto che è un errore. Serve trovare un DT che sia l’interfaccia del TP. E quest’ultimo deve essere l’interfaccia con la proprietà“.

Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Scuderia Ferrari

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Diego Catalano