Dopo un lungo periodo di corteggiamento la F1 è pronta ad accogliere il gruppo Andretti Autosport, a seguito del comunicato ufficiale che attesta l’intenzione di entrare nel Circus al più presto. La notizia, apparsa sui canali ufficiali del team americano, è molto più che una dichiarazione di intenti.
La partnership con General Motors, colosso statunitense dell’automotive, aumenta in modo esponenziale le credenziali della scuderia fondata dalla famiglia Andretti, in quanto potrebbe propiziare la partecipazione di un nuovo costruttore di unità turbo-ibride. Il gruppo GM ha individuato in Cadillac il brand candidato a equipaggiare le future monoposto di F1.
La recente apertura del presidente della Federazione Internazionale, Mohammed Bin Sulayem, in merito all’ingresso di un undicesimo squadra nella massima categoria del motorsport, testimoniano che le quotazioni del team Andretti sono decisamente in rialzo. Sensazione confermata da a un coinciso quanto eloquente tweet del boss della FIA.
La sinergia tra Andretti Autosport e General Motors, rappresenta un biglietto da visita in termini di fascino e risorse di altissimo profilo. Dal comunicato trapelano dettagli che avvalorano la credibilità della candidatura, nonostante si tratti di un team indipendente. Il programma Andretti/Cadillac si avvarrà di una sede in America e di una struttura operativa nel Regno Unito.
Michael Andretti, CEO del gruppo Andretti Global, ha sottolineato l’importanza dell’alleanza con GM nel percorso di valutazione della propria candidatura:
“Assieme, continueremo a seguire le procedure e i passaggi proposti dalla FIA durante il processo di valutazione. Nel frattempo continuiamo a prepararci con ottimismo sperando di essere abbastanza fortunati da far approvare formalmente Andretti Cadillac come concorrente di F1”.
La presenza nel comunicato delle dichiarazioni del presidente di GM, Mark Reuss, certificano che il programma F1 è stato da tempo deliberato nei piani alti dell’headquarter di Detroit:
“Cadillac e F1 hanno entrambe un appeal globale crescente. Il nostro marchio ha un pedigree nel motorsport che dura da più di un secolo e saremmo orgogliosi di avere l’opportunità di portare la nostra distintiva innovazione e il design americano in F1.”.
Proprio nel momento storico in cui la massima serie del motorsport ha trovato terreno fertile, negli States risulta davvero difficile ipotizzare che una manifestazione di interesse di tale portata possa essere snobbata dalla FIA e da Liberty Media.
La partnership tra Andretti Autosport e General Motors è di fatto un toccasana per la F1. Il nuovo regolamento tecnico delle power unit 2026 stenta a sedurre nuovi costruttori. Fattualmente ideato per favorire l’ingresso di Porsche e Audi, talequadro normativo non ha riscosso al momento un plebiscito di adesioni.
L’accordo tra Red Bull e Porsche, fallito in dirittura d’arrivo, è stato un duro colpo per la credibilità del nuovo impianto regolamentare. Un costruttore del calibro di General Motors, che incarna lo spirito imprenditoriale americano senza porre alcun veto/pretesa, risulta il miglior regalo che la Formula 1 potesse ricevere nell’attuale momento storico della categoria.
Approccio diametralmente opposto a quello di Porsche, nonostante tutte le concessioni ha cercato in ogni modo di entrare nel Circus dalla porta principale.
Dal punto di vista regolamentare, Cadillac non potrebbe presentarsi ai nastri di partenza della stagione 2026 in qualità di costruttore, non avendo sottoposto la propria registrazione entro fine novembre dello scorso anno.
Questo a meno che il business plan di General Motors non preveda la collaborazione con un motorista già presente in Formula 1, da cui acquisire il know how o creare un nuovo brand concernente le unità di potenza in modo analogo alla cooperazione Aston Martin/Mercedes.
Stefano Domenicali è stato abbastanza chiaro in merito alla natura delle nuove manifestazioni di interesse. Le new entry dovranno essere costruttori (come Audi, nda) in grado di rilevare i team esistenti proprio come la scalata Audi per assumere il controllo del team Sauber. La collaborazione tra il gruppo Andretti Autosport con il più grande produttore automobilistico americano appare pertanto un fine escamotage.
La strategia della F1 è abbastanza chiara: i produttori devono essere coinvolti come costruttori di unità turbo ibride, mentre il sodalizio Andretti/Cadillac potrebbe iniziare la propria esperienza nel Circus attraverso un costruttore già presente in Formula 1.
Ad ogni buon conto l’approccio più morbido della Federazione Internazionale e l’abile strategia messa in atto dal gruppo Andretti Autosport potrebbero finalmente consentire al team statunitense di entrare nella massima categoria del motorsport.
Autore e infografica: Roberto Cecere – @robertofunoat