Formula 1

Le insidie del programma F1 del team Andretti Autosport

La manifestazione di interesse sottoposta dal gruppo Andretti Autosport alla FIA è solo il primo passo del programma del team statunitense che ha come target l’ingresso in F1. Il supporto di un grande costruttore di propulsori come General Motors rappresenta una credenziale indispensabile per dare sostanza alla propria candidatura anche se l’effettivo contributo del colosso americano dell’automotive non sarà immediato.

Nell’intervista in esclusiva per FormulaUnoAnalisiTecnica Mario Andretti è stato esplicito: il team americano ha già avviato una partnership con Renault per poter entrare nel circus forte dell’esperienza di un costruttore già presente nella categoria (clicca qui per approfondire). Scelta obbligata al fine di comprimere i tempi di allestimento della macchina organizzativa. Con ogni probabilità, se la candidatura del team americano sarà accettata dalla Federazione e Liberty Media, la scuderia del leggendario “Piedone” e del figlio Michael potrebbe emulare il modello cliente-fornitore che lega Haas alla Scuderia Ferrari.

il sorriso di Mario Andretti, campione del mondo 1978

Il team di Gene Haas utilizza tutte le componenti che l’attuale regolamento tecnico consente di acquisire da un altro team in qualità di cliente. In base regolamento tecnico, le componenti che costituiscono una vettura di Formula 1 si suddividono nelle seguenti categorie:

  • LTC (Listed Team Components), ovvero i componenti di proprietà intellettuale delle squadre o dei loro fornitori, da cui quindi devono essere progettati e prodotti.
  • TRC (Transferable Components) e sono i componenti progettati dai team o dai fornitori che possono essere venduti ai team clienti.
  • SSC (Standard Supply Component) tutti quei componenti progettati e realizzati da un fornitore esterno ai team di F1, scelto dalla Federazione. Si tratta di elementi identici per tutte le squadre.
  • PDC (Prescribed Design Components) tutte le componenti che presentano un livello inferiore di standardizzazione e che pur essendo simili per tutti, potranno essere modificati in alcune parti.
  • OSC (acronimo di Open Source Components). Si tratta di componenti la cui applicazione rientra nella piena discrezionalità dei team.
Categorie di una monoposto di Formula 1

Risulta evidente che per un team “rookie” la massimizzazione dell’insourcing delle parti trasferibili (TRC, nda) diminuisce drasticamente l’effort interno in termini di know-how e di risorse umane. Il rovescio della medaglia è che le performance della propria monoposto sono fortemente vincolate dal “prodotto” acquistato dal fornitore. Anche in questo caso il team Haas fornisce l’esempio lampante di tale modello di partnership. Nel biennio 2020/2021 le performance della power unit Ferrari non erano all’altezza della concorrenza, fattore che si propagò sulle performance del parco clienti. La scorsa stagione si è assistito ad un significativo step da parte della power unit del Cavallino Rampante di cui ha beneficiato il team capitanato da Gunther Steiner.

F1. La scelta del modello di partnership con Renault definirà la struttura organizzativa del team Andretti

Il dimensionamento dell’organico del futuro team Andretti è strettamente legato al modello di partnership che il team americano intenderà instaurare con il costruttore transalpino. La totale acquisizione delle parti trasferibili consentirebbe di avere una scuderia costituita da circa 300 unità completamente dedicata allo sviluppo delle componenti protetti da proprietà intellettuale che devono essere progettati e prodotti in autonomia. Potrebbe essere questa la scelta del team di proprietà della famiglia perlomeno nel breve periodo.

Andretti Autosport – Cadillac F1 car rendering

A valle dell’eventuale ok della Federazione e di Liberty Media sarà necessario allestire una factory nel Regno Unito e reclutare molti tecnici che abbiano esperienza nella massima categoria del motorsport. Più che alla credibilità del progetto Andretti Autosport, i dubbi sono legati alla tempistica del progetto F1. La realizzazione delle infrastrutture necessarie per sviluppare le componenti LRC e l’insourcing di tecnici di altri team non è un’operazione così immediata. L’ambizioso piano sportivo della famiglia Andretti, cosi ardentemente sostenuto in questi mesi, non contempla l’arrivo in Formula 1 per riempire lo schieramento di partenza.

In pochi anni si correrebbe il rischio di perdere il sostegno di munifici sponsor che intendono legarsi al primo vero team americano della categoria nonché il prestigioso supporto di GM attraverso il brand Cadillac. L’ingresso in F1 del team Andretti Autosport è ricco di insidie proprio perché il team americano non intende essere una meteora ma raggiungere brillanti risultati al pari delle altre categorie in cui è impegnato ufficialmente.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1

Condividi
Pubblicato da
Diego Catalano