Formula 1

Mercedes: Hamilton può vincere il duello interno solo con una W14 performante

Eppur si muove. Dopo due mesi di parole più o meno interessanti si apre la settimana in cui inizieremo a gustare qualche antipasto del Campionato di F1 2023. Domani sarà il giorno della Haas che dovrebbe mostrare la sola livrea “montata” su una VF22. Venerdì, invece, potremmo vedere la Red Bull RB19. Nell’annunciare la kermesse di New York, il team non ha fatto sapere se vi sarà solo la presentazione della nuova vernice o se potremo apprezzare la creatura chiamata a difendere i titoli iridati. In ogni caso si inizierà ad intravedere qualcosa che potrà parzialmente placare la nostra fame di motorsport.

Per ammirare le rivali più accreditate della vettura di Adrian Newey dovemmo aspettare ancora qualche giorno. La Ferrari si annuncerà al mondo il 14 febbraio, la Mercedes l’indomani. E proprio la compagine di Brackley ad essere particolarmente attesa dopo una stagione di difficoltà non previste ma che ne hanno condizionato l’andamento facendola regredire da prima a terza forza della categoria. Una posizione che sta stretta a chi ha stabilito la striscia di vittorie più lunga della storia della F1. E che non mette a proprio agio Lewis Hamilton che intende agguantare l’ottavo titolo prima di commiatarsi dal Circus iridato.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) indossa una maglietta in difesa dei diritti umani delle persone di colore (movimento “Black lives matter”)

F1. Hamilton/Mercedes: un rinnovo scontato

Per farlo potrebbe essere necessario un prolungamento contrattuale perché non è detto che il 2023 sia l’anno buono per chiudere il gap. Le parti si stanno annusando e la trattativa cuoce a fuoco lento. La sensazione che la svolta possa arrivare presto è netta. E a farlo capire è stato proprio Toto Wolff che non intende lasciarsi scappare il pluri-iridato che viene considerato una colonna del team.

Ho chiarito già da tempo che Lewis avrà sempre un posto da noi. La decisione viene sempre presa in due. Lewis sarebbe il primo a dire se non si diverte più o se avverte qualche mancanza. In questo senso, ha spiegato Wolff ad AMuS, vogliamo continuare insieme. Sicuramente ci sarà una trattativa come negli anni precedenti. Non vedo segnali che possano indicare qualcosa di diverso“. Parole che hanno il suono della dichiarazione d’intenti e che si legano saldamente con quelle più volte espresse da Hamilton che non vede il suo futuro senza la protezione della Stella a Tre Punte.

George Russell (Mercedes W13) e Max Verstappen (Red Bull RB18) schierati poco prima della partenza – Stagione 2022

F1. Hamilton/Russell: una vettura senza problemi potrebbe aprire la forbice prestazionale?

Molto interessante è l’osservazione che Wolff ha fatto sui valori espressi dalla sua coppia di driver britannici. Parole che riportiamo e che aprono a delle riflessioni. “Lewis è il miglior pilota di tutti i tempi insieme a Michael Schumacher. Ho visto Lewis e George alla pari nel 2022. Il primo è passato da un’auto perfetta alla W13 e ha dovuto adattarsi molto, il secondo era abituato a una vettura complessa da guidare“.

Entrambi hanno un grande rispetto reciproco e riconoscono il valore dell’altro. Una buona dinamica tra i piloti dipende anche da ciò che stabilisce per loro il management, le condizioni che abbiamo posto. Accettiamo che tra loro possa esserci una rivalità, ma la regola è che non debba mai degenerare in un conflitto che possa danneggiare la squadra“.

Il ragionamento sul rispetto e sullo spirito collaborativo ci interessa fino ad un certo punto perché si tratta di normale necessità di coesistenza all’interno di una squadra ambiziosa e mentalmente settate per vincere. Più succose sono le parole relative all’adattamento alle monoposto. Wolff ha lasciato chiaramente intendere che George, al di là della minore esperienza in F1, si è giovato del fatto che ha spesso guidato in condizioni difficili, quasi estreme.

Le Williams su cui si è allenato agli albori della sua carriera gli hanno fatto sviluppare un’attitudine particolare a gestire momenti difficili e monoposto capricciose, ai limiti dell’inguidabile. Hamilton, di contro, specie negli ultimi anni, ha avuto spessissimo un materiale di primo livello che ha sfruttato in maniera egregia. Ma parliamo pur sempre di vetture che rasentavano la perfezione.

Toto Wolff e Lewis Hamilton (Mercedes AMG) – Stagione 2021

Se la W14, come a Brackley si aspettano senza dichiararlo troppo apertamente, si rivelerà una macchina esente da problemi quali il bouncing e il porpoising e se sarà in grado di essere prestazionalmente prossima a Red Bull e Ferrari, è possibile immaginare che Hamilton ritorni in quella comfort zone che gli permette di sciorinare prestazioni più solide di quelle che ha mostrato nelle prima parte del 2023 quando stava cercando di adattarsi ad un contesto tecnico nel quale non era più abituato ad operare.

Chiaramente si tratta di una teoria che i fatti potrebbero non supportare, ma l’indicazione non è del tutto sballata. Se guardiamo i distacchi medi in qualifica e in gara, e a sottolinearlo è stato Riccardo Musconi che di lavoro fa l’ingegnere di pista di Russell, Lewis è stato sempre un decimo e mezzo più rapido dell’ex Williams. Questo pur vivendo un disagio tecnico che Wolff non ha nascosto. Ecco perché è plausibile che una vettura neutra, prevedibile nel comportamento e non malata come la W13 possa aiutare il sette volte iridato a riprendersi lo scettro del pilota di riferimento del team.

Sì, perché Hamilton non punta solo all’ottava corona iridata, ma ha la brama di mostrare che il suo regno non è al tramonto e che il giovane collega deve ancora attendere il suo turno per rubargli la scena. Sarà, da questo punto di vista, un mondiale nel mondiale quello che si disputerà nel box degli uomini della Stella a Tre Punte.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Mercedes AMG

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