Formula 1

FIA/Pirelli: al vaglio la semplificazione dei compound

La stagione di F1 2023 che si aprirà il 3 marzo con il primo turno di libere del Gran premio del Bahrain si presenterà come una sorta di test sul versante pneumatici. La Pirelli poterà un prodotto con caratteristiche differenti per scongiurare il ripetersi della tendenza a produrre sottosterzo che abbiamo potuto riscontrare nel corso del primo anno in cui sono stati utilizzati i cerchi da 18 pollici. Si è osservato che l’asse posteriore generava, in proporzione, più grip di quello avanzato. Col risultato di sbilanciare la vettura. Mario Isola ha spiegato che il problema, anche grazie all’esperienza sul campo, dovrebbe essere stato risolto con la nuova generazione di coperture.

Ma non è l’unica novità che osserveremo sul comparto mescole. La FIA, difatti, ha deciso di tracciare una nuova strada che porta a fare a meno delle termocoperte a partire dal 2024. Un cammino a tappe, ma forse ancora troppo repentino. Nel 2021 erano consentite temperature massime di 100°C all’anteriore e di 80 all’asse arretrato. Nel campionato in cui Max Verstappen ha bissato l’alloro iridato la soglia è stata conformata a 70° su entrambi gli assi. Nel 2023 si doveva passare a 50°C per poi eliminare del tutto l’apparentemente indispensabile strumento dall’annata successiva.

Le seconde libere del Gran Premio del Messico del 2022 sono state l’occasione per ritestare le gomme 2023 già precedentemente messe alla frusta, ad Austin. Prove necessarie ad individuare le mescole definitive che saranno offerte ai team in altre sessioni in pista che precederanno i canonici test invernali con le nuove vetture. Anche in quella sessione sperimentale erano sorti gli stessi problemi manifestatisi al Circuit of the Americasle gomme erano troppo fredde per essere gestite nei giri immediatamente successi all’uscita dai box.

Meccanici Ferrari sistemano le termocoperte intorno agli pneumatici Pirelli 2022

F1. Abbassare la temperatura delle termocoperte genera un doppio svantaggio

Isola ha spiegato che la temperature delle termocoperte impostata a 50°C ha creato più di una difficoltà ai piloti. Ecco che, per evitare incidenti in una fase di stagione in cui le risorse finanziarie erano al lumicino, è stato praticamente necessario settare le coperte a 70°, valore che corrisponde alla soglia che vigeva nel 2022 e che sarà confermata anche per la stagione ventura.

Una delle ragioni alla base della volontà di abolire le coperte riscaldanti è quella ambientale. Nell’idea della FIA, che mette in atto la visione strategica di Liberty Media, si farà a meno di un determinato quantitativo di energia elettrica necessaria ad alimentare lo strumento. Mossa che va incontro alle istanze green che la F1 ha messo in cima alla sua agenda. Ma si tratta di un falso mito che in Pirelli hanno sfatato con i numeri. I dati hanno chiaramente detto che è più economico scaldare le gomme a 70 gradi per due ore piuttosto che impostare il termostato a 50 per tre ore.

Il momento preciso in cui il meccanico alza la pistola al cielo in segno che qualcosa non sta funzionando, durante pit stop di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing F1)

Questo avrebbe definitivamente convinto i vertici della categoria a fare un passo indietro ed a stabile che nel 2023 resta tutto invariato. Una volta tanto – ed è sintomatico il fatto che ci stupiamo di una cosa ovvia – in Formula Uno prevale il buon senso e, soprattutto, viene ascoltato il punto di vista dei piloti che sono coloro i quali, in prima persona, rischiano la pelle a causa di scelte talvolta non proprio logiche.

Ma non è il caso di esultare perché questo quadro sarà attivo solo nel 2023. Per l’anno successivo non è stata prevista alcuna variazione. Ad oggi, difatti, non è in agenda la rimozione del ban totale dell’uso delle termocoperte. Chiaramente ci muoviamo in uno scenario molto liquido nel quale il parere dei driver pesa come un macigno. La GPDA potrebbe decidere di mettersi di traverso. E a quel punto non ci sarebbe volontà superiore che tenga.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG) durante la Q2 delle qualifiche del Gp del Brasile 2022

F1. Nuovo format per le qualifiche

Nel frattempo, è notizia di ieri, la Formula Uno ha deciso di introdurre una nuova metodologia operativa per le qualifiche. Un test in scala che, se avrà successo, diverrà nel tempo uno standard: in due eventi ancora da definire si adopereranno mescole obbligatorie per ogni fase delle qualifiche. Gomme dure solo in Q1, medie solo in Q2 e morbide solo in Q3.

Non si tratta di una mossa casuale atta a fare spettacolo. L’iniziativa risponde ad un più profondo processo di razionalizzazione dei materiali a disposizione dei team. Pirelli, sovente, si è trovata a movimentare treni di gomme che i team non hanno usato perché poco performanti. In questo modo, invece, ogni squadra sarà obbligata a “consumare” anche quei set apparentemente meno idonei per una data pista. Una scelta di razionalità assolutamente giustificata e comprensibile anche in era di ottimizzazione logistica in ossequio alla strada “green” intrapresa dalla categoria nella sua interezza.

Come detto si tratta di un test probabilmente confermativo perché la strada tracciata è quella di avere un set specifico per ogni sezione delle qualifiche. Nelle prossime settimane la FIA dovrebbe comunicare le gare oggetto della prova. Restiamo pertanto in attesa.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1
, Pirelli Motorsport, Mercedes AMG, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

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Diego Catalano