Formula 1

Mercedes pungola la FIA: libertà a livello telaistico

Dopo una lunga era turbo ibrida piena di prevedibilità, la F1 ha deciso di smuovere la situazione modificando il corpo normativo. Il primo grande stravolgimento in merito al regolamento tecnico è arrivato la scorsa stagione. Senza contare gli ulteriori cambi che entreranno in vigore dal 2026.

L’obiettivo di questi provvedimenti è quello di “rinfrescare” la massima categoria del motorsport e, in qualche modo, accendere le competizioni per soddisfare il pubblico che troppo spesso osservava i Gran Premi con uno sbadiglio. Obiettivo centrato? Non secondo Mike Elliott, direttore tecnico della Mercedes.


F1/Mercedes: nuovi regolamenti, una delusione

Il nuovo regolamento è entrato in vigore dal 1° gennaio 2022. Uno degli aneliti consisteva nel permettere alle monoposto di produrre duelli più serrati, in grado di seguire più da vicino l’avversario senza essere disturbati dalla scia. Così facendo dovevano aumentare le fasi di sorpasso. Senza contare il desiderio di chiudere il gap tra le scuderie per avere un campionato più combattuto al vertice.

Il direttore tecnico del team Mercedes Mike Elliot

Il direttore tecnico della Mercedes ha mostrato molte perplessità in merito. Il britannico si è lasciato andare a critiche non troppo velate sulle nuove norme, definendole non sufficientemente di successo. Elliott ha sottolineato come la progettazione delle monoposto non sia affatto cambiata rispetto al recente passato, in quanto le squadre tendono a forgiare la vettura cercando di insinuarsi abilmente tra le pieghe regolamentari “concesse” dalle zone grigie.

Lo scenario descritto da Mike si è in parte palesato e come risultanza la F1 ha solo cambiato “padrone”, non storia. A regnare troviamo un solo team: non è più Mercedes ma bensì Red Bull. Il regolamento tecnico, però, è stato approvato a suo tempo da tutti le squadre, fra le quali anche quella di Brackley. Da qui nasce l’incongruenza: si avalla un corpo normativo ma in seguito lo si critica se a vincere è qualcun altro?


F1/2026 e presente: i regolamenti e le speranze infrante Mercedes

FIA e F1 si sono lanciate in un progetto ambizioso: produrre due periodi normativi dissimili molto ravvicinati (intercorrono solo quattro anni fra questa e la prossima era regolamentare), con l’intento di modernizzare lo sport dal suo interno. Le wing car deputate a correre durante il quadriennio sino al 2026, come detto, dovevano essere in grado di garantire un contesto ben preciso studiato nei minimi dettagli.

Secondo le bramosie sopracitate, i cambi normativi dovevano fornire una centralità al ruolo del pilota, chiamato a difendersi o ad attaccare senza poter usufruire della “barriera protettiva” creata dalle turbolenze nocive. Elliott è stato molto chiaro su questo punto.

Il tecnico inglese afferma che tale differenza è davvero minima rispetto al passato. Inoltre sottolinea un altra questione: sebbene in curva sia possibile avvicinarsi la prossimità tra le vetture tende a sparire lungo i rettilinei, andando quindi a disperdere gli effetti dei sorpassi.

Analizzando il mondiale 2022 le parole del tecnico Mercedes appaiono troppo severe. Con ogni probabilità il target non è stato centrato appieno, ma le differenze rispetto alla vecchia generazione di monoposto sono chiare. Forse i ragionamenti di Elliot sono in parte “avvelenati” da un fattore: l’incapacità di accettare un ruolo da inseguitore dopo l’incetta di titoli messa in atto durante l’era turbo ibrida.

George Russell e Lewis Hamilton (Mercedes AMG) – Stagione 2022

Lo scorso mondiale, di fatti, sino a quando Ferrari non ha sofferto problemi di affidabilità arricchiti da vari errori di carattere tecnico/strategico, la rossa duellava con Red Bull ad ogni curva. Mentre le frecce d’argento, ahi loro, hanno palesato un netto deficit prestazionale legato al progetto “zero pod”, circostanza che ha tagliato fuori la W13 dalla lotta per il titolo.

A tal proposito non stupisce la richiesta Mercedes inviata a FIA e F1 necessaria, secondo Elliot, a garantire una maggiore efficacia aerodinamica nei corpo a corpo. Elemento che a suo dire ha inficiato negativamente nelle performance prodotte della vetture grigie. Tuttavia la questione non si ferma qui. Per il 2026 arrivano altre richieste dalla scuderia pluripremiata.


F1/2026: le esigenze Mercedes

Se il regolamento 2022 è già in vigore, siamo ancora ampiamente in tempo per cambiare il corso di quello relativo alla stagione 2026 (per approfondire, leggi qui). Ne è fortemente convito Mike Elliott che afferma come il lavoro per migliorare la situazione descritta in precedenza sia possibile.

Per tale ragione invita F1 e FIA a lavorarci su, tenendo presente che si tratta di un progetto a lungo termine. Una delle possibilità, ad esempio, sarebbe l’introduzione dell’aerodinamica mobile, utile per facilitare i sorpassi e mantenere il terreno acquisito anche nei rettilinei.

Scrutando al 2026, dati attuali delle power unit alla mano, l’ingegnere inglese dichiara che sarà difficile raggiungere questo traguardo. Per questo chiede più libertà a livello telaistico affinché si possano “compensare” le perdite generate dai futuri cambi normativi concernenti le unità di potenza. Un netta presa di posizione “utile” per garante un futuro migliore al team di Brackley. Questo, in estrema sintesi, sembra essere il messaggio lanciato alla governance della F1.

Mercedes presenterà la nuova vettura il 15 gennaio. Attraverso i profili social è postato un video in stile anime giapponese, dove un gatto (griglia della F1) rimane a bocca aperta ammirando un lupo con sotto la dicitura “W14″. Vettura che si mostra come un misterioso personaggio animato colorato di nero, un dettaglio che non è sfuggito ai follower, i quali hanno azzardato l’ipotesi di un possibile ritorno al tale colorazione.

Questa esuberanza contrasta con l’atteggiamento critico e guardingo di Elliott, il quale sembra predisporre un “alibi” nel caso in cui il dominio di Red Bull dovesse continuare e il team tedesco non fosse in grado di colmare il gap nel prossimo futuro. Ipotesi comprensibile che potrebbe spiegare la “rivendicazione” di una maggiore libertà progettuale riguardo allo sviluppo del telaio e, al medesimo tempo, potrebbe nascondere le difficoltà Mercedes nell’adattarsi all’attuale corpo normativo.


Autore: Silvia Giorgi silvia_giorgi5

Fonte Immagini: Mercedes AMG F1 Team

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Silvia Giorgi