La FIA ha recentemente formalizzato il processo di candidatura per nuovi team interessati all’ingesso in F1 nel triennio 2025-2027. In termini assoluti non si tratta di una novità in quanto anche la manifestazione del team Haas sottoposta all’organo federale nel 2014 venne validata dopo minuziose verifiche volte a confermare il livello di competitività delle infrastrutture e del know-how del team statunitense. In passato il processo di valutazione si limitava essenzialmente all’esame di fattori gestionali, commerciali e tecnici. A questi sono stati integrati nuovi parametri di valutazione in merito all’impatto sociale e gli indici di sostenibilità.
E’ importante precisare che l’articolo 8.1 del regolamento sportivo limita il numero massimo di monoposto in griglia a 26 vetture il che significa che la Formula 1 potrà accogliere in futuro al massimo tre nuovi team.
Andretti Autosport è certamente la candidatura più concreta e rispondente ai criteri fissati dalla Federazione Internazionale. L’annuncio della partnership con General Motors rafforza il valore “reputazionale” della manifestazione di interesse del team americano. Panthera Asia F1 Team è un’altra realtà interessata all’ingresso nel circus come ha recentemente dichiarato Benjamin Durand Team Principal e Co-Founder della scuderia:
“Accogliamo con favore l’iniziativa della FIA, ma ora dobbiamo sapere esattamente quali sono i requisiti e come si svolgerà il processo, siamo pronti a esprimere il nostro interesse per la Formula 1”. Dal profilo ufficiale del team sulla piattaforma Linkeind si indica a chiare lettere l’obiettivo della start-up. L’azienda è attualmente in procinto di raccogliere capitali per essere in grado di entrare nel Campionato del Mondo di Formula 1 FIA una volta aperta la procedura di gara da parte dell’organo di governo dello sport.
Il processo di valutazione elaborato dalla FIA è un esercizio mirato a considerare solo candidature autorevoli, tuttavia rischia di non avere grande successo almeno per quanto concerne la stagione 2025. Il parallelismo con il regolamento tecnico delle power unit 2026 rischia di non incentivare l’ingresso di nuovi team nell’ultima stagione di utilizzo delle attuali unità di potenza. Mentre per i team già presenti nel Circus, le monoposto 2025 saranno delle evoluzioni dei precedenti progetti tecnici, un team intenzionato ad entrare in Formula 1 nel 2025 dovrebbe realizzare ex-novo un progetto one-shot per una sola stagione.
I progetti 2026 avranno diversi constraint imposti dalla diversa architettura dei propulsori, che richiedono modifiche sostanziali al telaio per accogliere elementi ibridi da 500 CV (rispetto agli attuali 160 CV). In sostanza, non ha molto senso che i nuovi team entrino nel 2025 a meno che non investano una enorme cifra per sfruttare la stagione come anno di apprendimento. In questo scenario sarebbe necessario assicurarsi la fornitura di un’unità turbo-ibrida per un solo anno da uno dei quattro fornitori attuali. Questo è il piano del gruppo Andretti Autosport che sarà supportata da Renault come dichiarato da Mario Andretti nella intervista in esclusiva per FUnoAnalisiTecnica (clicca qui per approfondire).
L’obiettivo della scuderia americana è di non vincolare il proprio ingresso in Formula 1 all’esordio dei propulsori di nuova generazione. Il transitorio sarà gestito attraverso una collaborazione “strategica” con il costruttore transalpino in attesa dell’arrivo di Cadillac, brand scelto da General Motors per supportare l’ambiziosa sfida del team Andretti nella massima categoria del motorsport.
E’ evidente che la sovrapposizione temporale tra il processo di candidatura dei team e i regolamenti tecnici delle power unit 2026 non favorisce i soggetti che pur rispettando tutti i criteri definiti dalla FIA non hanno la potenza finanziaria per poter entrare sin dal 2025 nel Circus. Un vero peccato perché la storia della Formula 1 è ricca di piccole realtà che hanno dato un contributo significativo alla categoria, basti pensare a team come Minardi, Arrows, Jordan, Ligier e tante altre ancora.
Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1