Pirelli, costruttore di pneumatici per la Formula Uno. Il suo lavoro non è affatto facile. Spesso criticata senza ragione alcuna, l’impresa italiana ha prodotto nuove coperture per la stagione 2023. La tre giorni di test sul circuito del Bahrain, sede del primo round del mondiale, è stata molto importante per quanto concerne le gomme.
Il fornitore ha potuto raccogliere un importante pletora di dati sulla base degli oltre 21.000 km percorsi dalle monoposto. Azione compiuta sull’intera gamma di compound messa a disposizione per le dieci scuderie.
Gli orari particolari di svolgimento delle sessioni hanno consentito di valutare il comportamento delle mescole attraverso un range di temperature molto ampio. Dal caldo torrido delle sessioni del mattino, alle condizioni di fresco nei turni del pomeridiani.
Dopo gli ottimi feedback ricevuti dalle scuderie sulle gomme da bagnato durante lo scorso anno, tali da validare l’abolizione delle termocoperte a partire dal Gran Premio di Imola, anche i set da asciutto hanno fornito indicazioni superiori alle aspettative, sia in termini di performance assoluta che di degrado.
In occasione dei test ha esordito la mescola “C0” che per le sue caratteristiche si colloca tra i compound C1 e C2. Progettata per sanare il sensibile gap tra le suddette specifiche in cui la prima era duratura ma troppo lenta, mentre la seconda offriva migliori performance ma un rapido decadimento prestazionale.
Le nuove costruzioni hanno il preciso scopo di ridurre il sottosterzo emerso palesatosi nel corso della campagna 2022, soprattutto nelle curve con percorrenza a bassa velocità. Inoltre, il valore minimo imposto della pressione durante i test, è stato più basso rispetto alla scorsa stagione: 21 e 18,5 psi all’anteriore e al posteriore, quasi 2 psi in meno.
Una minore pressione delle gomme offre tempi di percorrenza più rapidi grazie alla maggiore superficie di contatto, anche se tale comportamento è nettamente ridotto sui pneumatici da 18 pollici in virtù di una “spalla” della gomma sensibilmente più bassa. In sostanza, Pirelli, possiede e continua a monitorare una checklist di obiettivi sostanziosa.
Chiaramente il layout dell’impianto di Sakhir consente di testare un subset di caratteristiche importanti, circuito che sollecita molto le mescole in frenata e trazione. Tuttavia, la scarsità di curve ad ampio raggio di percorrenza e durata, consentirà di valutare la bontà della nuova gamma solo su piste dalle peculiarità diverse. Ciò malgrado il compiacimento di Mario Isola, direttore della divisione motorsport di Pirelli, è più che tangibile:
“I test sono stati preziosi per team, piloti e anche per noi. Le scuderie hanno messo a punto l’assetto delle vetture in vista del weekend di gara, prendendo confidenza con la nuova costruzione della gamma Pirelli, quest’anno arricchita da un ulteriore compound che verrà utilizzato proprio nel GP del Bahrain. I tempi sul giro registrati sono sorprendenti, perché i pneumatici di quest’anno sono in media 1,5 secondi più veloci delle stesse mescole del 2022.”
“Il dato è ancora più significativo su una pista come Sakhir, dove prevalgono trazione e frenata ma non ci sono curve che impegnano i pneumatici a lungo. Anche la nuova C1, papabile protagonista tra una settimana, è stata accolta positivamente da tutte le scuderie per le buone performance dimostrate. Con una gamma più ampia abbiamo maggiore flessibilità e potremo nominare le mescole più adatte per ciascun circuito”.
La stima del progresso prestazionale garantita dai soli pneumatici è sbalorditiva, al punto da essere abbondantemente sufficiente per conferire alle monoposto la performance perduta in virtù dell’innalzamento del floor edge che, secondo le stime della FIA, doveva essere prossimo a circa cinque decimi. Tutti i team hanno incluso nel proprio piano di lavoro la comprensione delle nuove specifiche Pirelli. Questo in merito alle caratteristiche delle monoposto 2023. Uno dei fattori di successo sarà la massimizzazione delle prestazioni offerte.
Tale scenario potrebbe comportare la modifica dello stile di guida di alcuni piloti che, durante il mondiale passato, erano entranti in grande simbiosi con le caratteristiche dei prodotti Pirelli. Tra pochi giorni avremo i primi responsi in pista e, specie la domenica in gara, capiremo quali vetture trarranno maggiore vantaggio nel connubio tra le nuove monoposto e le specifiche 2023.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Pirelli Motorsport