Formula 1

Ferrari/Ravin Jain: il ruolo chiave di Laurent Mekies

All’alba della nuova stagione di F1, Ravin Jain viene investito dalla carica di responsabile dell’area “race strategy” della Scuderia Ferrari. Il giovane manager inglese di origini indiane (classe 1995, nda), raccoglie il testimone lasciato dall’iberico Iñaki Rueda. Posizione assai prestigiosa quanto molto delicata, in relazione agli errori commessi nella gestione strategica di molteplici weekend nel recente passato.

La prima variazione nell’assetto organizzativo del Cavallino Rampante, nonostante in qualche modo poteva essere quasi scontata, si presta a diverse riflessioni. E’ da escludere che la prima scelta operata da Vasseur sia frutto della sola valutazione personale dell’operato di Rueda.

Il neo team principal transalpino, infatti, non ha avuto il tempo materiale per analizzare i processi a supporto della catena di comando e, al medesimo tempo, l’operato dell’ingegnere spagnolo sul campo.

Ravin Jain neo responsabile dell’area “Race Strategy” della Scuderia Ferrari

Pertanto, secondo informazioni raccolte dalla nostra redazione, che la promozione di Ravin Jain sia frutto delle valutazioni di chi, come Laurent Mekies, ha potuto osservare molto da vicino l’operato dell’iberico e analizzarne gli errori commessi.


Ferrari/Ravin Jain: l’importanza di Laurent Mekies

Al netto del breve quanto formale passaggio di consegne con Mattia Binotto avvenuto a dicembre scorso, la principale figura di riferimento per Vasseur è certamente Laurent Mekies. Proprio l’ex tecnico della FIA, infatti, in diverse circostanze ha recepito il disagio interno indotto dalla debolezza politica e strategica della Ferrari. Il tutto, in linea teorica, senza avere la possibilità di modificare il corso degli eventi.

Laurent ha sostenuto le rimostranze di Sebastian Vettel nel ricorso per la discutibile penalità inflitta al campione tedesco nel Gran Premio del Canada edizione 2019. Senza dimenticare la frustrazione di Leclerc espressa verso il muretto per le pessime scelte effettuate nel corso delle qualifiche della scorsa edizione del Gran Premio del Brasile, dove Mekies si è incaricato di tranquillizzato il monegasco senza ostentare atteggiamenti ostili.

In sostanza il racing director del Cavallino Rampante porta in dote la memoria storica delle infauste dinamiche strategiche a partire dal 2018. La conferma è fornita dal nuovo ruolo assegnata a Laurent, che si occuperà esclusivamente della parte “racing” lasciando le attività riguardanti sponsor, media nonché la gestione stessa dei piloti a Frederic Vasseur.

Laurent Mekies e Frederic Vassuer a colloquio nel primo giorno di test in Bahrain

Quello che può sembrare un demansionamento rappresenta invece il riconoscimento dell’importanza di Mekies nella gestione dell’operatività in pista. La nomina di Ravin Jain non è una scelta di “pancia”, ma bensì un avvicendamento non differibile.

Probabilmente il gravoso incarico affidato all’ingegnere inglese è solo il primo intervento sul gruppo di lavoro plasmato da Binotto. Al tempo stesso rappresenta anche un monito per tutta l’area tecnica: lo scudo sollevato dal manager italosvizzero a difesa delle sue scelte non esiste più.


Ravin Jain: la linea green Ferrari inizia dall’area strategica

Il curriculum di Ravin Jain è da vero enfant prodige. Il britannico ha conseguito la laurea di primo livello in fisica presso l’Università di Oxford nel 2015 e la magistrale in fisica teorica e matematica l’anno successivo. Durante il percorso di studi, Ravin Jain ha effettuato tre stage in altrettanti team di F1: Caterham nel 2013, Williams nel 2014 e Ferrari nel 2015.

Dal 2016 è entrato a far parte del team di Maranello occupandosi di aspetti modellistici e numerici applicati alle strategie di gara. Nell’anno successivo è stato promosso Race Strategy Engineer. Da un lato la scelta operata dalla storica scuderia modenese è coraggiosa in relazione alla giovane età Ravin Jain.

Ravin Jain, neo responsabile delle strategie Ferrari

Tuttavia è apprezzabile il desiderio di valorizzare risorse interne dalle indubbie qualità, la cui crescita troppo spesso è frenata da logiche avulse ai valori meritocratici. L’auspicio è che la promozione del giovane di origini indiane non diventi l’alibi per giustificare gli eventuali errori futuri.

Da troppo tempo la scarsa competitività della rossa era in parte giustificata dalla presunta immaturità di un team “giovane”, argomentazione molto cara all’ex-team principal Mattia Binotto. Giocoforza, Jain non avrà molti margini per commettere errori e questa, a quanto pare, sembra essere l’incognita di una scelta che probabilmente doveva essere già effettuata da tempo.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari

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