L’abolizione delle termocoperte riscaldanti, tema attorno al quale ruota la F1 del 2024. Si tratta di un processo che di fatto dovrebbe essere già definito anche se va ancora ottimizzato con un approccio aperto, senza paletti dogmatici. Il parere dei piloti, la cui sicurezza è al centro di tutto, viene preso in gran considerazione dalla Pirelli, aspetto fondamentale necessario per prendere la decisione più corretta.
Proprio per questa semplice ragione durante la campagna 2023 si raccoglieranno dati utili, attraverso prove pratiche in pista, per capire come affinare il prodotto e, di conseguenza, assieme alle scuderie capire se la F1 è pronta per affrontare questo scenario che ovviamente cambierà diverse cose.
Altro aspetto importante riguarda la temperatura di esercizio. La working range delle nuove coperture, quindi, dovrà essere in grado di funzionare attraverso una finestra decisamente più ampia, in modo da permettere ai piloti di poter amministrare la prima tornata al meglio delle possibilità.
“Credo che si debba studiare, come tutte le cose nuove, ancora un po’. Togliere le termocoperte è una sfida tecnica importante. Molte volte si pensa che passare dal prodotto da 13 pollici a 18 lo sia stato. Ma anche togliere le termocoperte in un campionato come la Formula Uno che è la categoria più veloce al mondo e quindi che porta più stress sulle gomme (genera più calore di tutte le altre serie dell’automobilismo, ndr) non è banale“, commenta Mario Isola ospite alla nostra trasmissione Spit Stop.
“Le pressioni – ha proseguito il dirigente – aumenteranno da freddo, dalla partenza, a caldo, di 9-10 psi. Le mescole devono funzionare da 20°C fino a 120°C. Quindi c’è da ridisegnare completamente il prodotto. Per fare questo abbiamo bisogno di tempo, di test. Cosa decisa insieme alle squadre e insieme alla Federazione”.
Come possiamo facilmente immaginare, la scelta di fare a meno delle coperte riscaldanti nel 2024 non è affatto semplice. Le mescole infatti, durante la prima tornata, non potranno funzionare come fanno adesso. Senza contare che a livello strategico, anche l’effettività delle soste nel tentativo di sopravanzare l’avversario sarà senz’altro minore.
“Dopo Silverstone ci saranno altre due giornate di prove sempre per sviluppare le gomme 2024. Ci siederemo con tutti intorno al tavolo. Analizzeremo i risultati dei test e sulla base di quello che abbiamo riscontrato decideremo se siamo pronti a sviluppare il prodotto senza termocoperte 2024 o se dobbiamo valutare modifiche“.
“C‘è un percorso che tiene conto sicuramente anche delle richieste dei piloti. E’ chiaro che non si può pensare di avere uno pneumatico senza termocoperte che funziona esattamente come oggi. Ci saranno delle differenze. L’undercut non sarà potente come lo abbiamo visto in alcune gare in passato. Così come sarà difficile guidare durante il primo giro o le prime curve a gomma fredda. Ovviamente cercheremo di far sì che il grip si sviluppi in tempi brevissimi, ma ci vorrà più tempo per attivarlo“.
Ma quella della sicurezza non è l’unica questione di cui tener conto. Il n°1 di Pirelli Motorsport spiega che questa istanza si deve incrociare e concatenare con la necessità di produrre spettacolo. Bisogna capire se gomme senza termocoperte danneggiano lo show. La Formula Uno non è solo tecnologia. Aspetto, quest’ultimo, che sta molto a cuore alla proprietà americana di Liberty Media.
Per entrare in più dettagli sul mondo Pirelli, Formula Uno Analisi Tecnica ha prodotto un altro scritto dedicato relativo all’interessantissimo processo acquisizione dati sulle gomme Pirelli. Ulteriore tema di stretta attualità legato alle coperture riguarda le caratteristiche delle Pirelli “Extreme Wet” attenzionato nella giornata di ieri.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Pirelli Motorsport