Se la prima è stata la gara delle soprese e la seconda quella della ratificata crescita, la terza deve essere quella del consolidamento. Aston Martin arriva a Melbourne con un carico di aspettative molto elevato. Ed è giusto che sia così perché la AMR23 si è comportata bene su due piste diametralmente opposte in termini di caratteristiche. Un po’ come accaduto per la Red Bull RB19 si pensava che le prestazioni della “verdona” fossero state sublimate dall’asfalto particolarmente abrasivo di Sakhir.
A Jeddah, con un manto molto meno severo ed un layout che esigeva meno carico aerodinamico, La vettura a cui ha lavorato l’ex Red Bull Dan Fallows, si è districata altrettanto bene ribadendo quanto visto nel primo appuntamento. Ossia essere la seconda forza in griglia davanti alla Mercedes e alla Ferrari.
L’obiettivo per l’Australia è proprio quello di confermare la seconda posizione alle spalle della Red Bull che al momento sembra effettivamente irraggiungibile. Non mancano le preoccupazioni, anche se si tratta di poca roba, in relazione al problema occorso a Lance Stroll durante l’ultimo appuntamento iridato. Una situazione che è stata investigata nella factory di Silverstone e che si pensa sia stata superata agevolmente. Ma, come sempre, serve la riprova della pista in attesa della quale restano quei dubbi che andranno dissipati con lo scorrere dei giri.
Stroll è sotto la lente d’ingrandimento anche per un’altra questione, ossia quella afferente la sua forma fisica. Il pilota, che ha saltato interamente i test invernali per problematiche scaturenti da una caduta in bicicletta che ha causato una frattura ai polsi, è andato via via riprendendosi dopo che in Bahrain aveva mostrato una certa difficoltà nell’entrare ed uscire dalla monoposto.
Il canadese non ha negato che le lesioni ossee, pur essendo in via di guarigione, continuano a generare dei fastidi. Cosa che, se vogliamo, apre una questione che investe proprio la sicurezza visto che i piloti sono tenuti a rispettare dei tempi ben precisi per uscire dalle monoposto in caso di impatto.
Una procedura di sicurezza sulla quale la Federazione Internazionale dell’Automobile è molto attenta e per la quale, ci viene da essere un po’ critici, sembra che a Sakhir sia stato chiuso più di un occhio stante la goffaggine con la quale il pilota abbandonava la vettura. Ma questa sembra essere ormai una storia messa alle spalle.
Stroll ha sottolineato come la Aston Martin, dopo un anno esatto, si trovi in una condizione del tutto diversa e certamente migliore. “Sì, sicuramente l’atmosfera è diversa rispetto a un anno fa. Eravamo in una situazione difficile dodici mesi fa e penso che tutti fossero frustrati e delusi. Ma questa volta non vediamo l’ora che arrivi il fine settimana. Siamo entusiasti dopo aver guardato le prestazioni delle ultime settimane“.
Il fatto che il barometro all’interno della scuderia di Silverstone segni il bello è stato anche certificato da Fernando Alonso, uno che data la lunga carriera ha il polso della situazione e si può sbilanciare sull’effettiva consistenza della vettura. “Al momento siamo estremamente contenti delle prestazioni della macchina. Siamo andati miglio del previsto, specialmente a Jeddah. Credo si sia trattata di una bella sorpresa, quindi arriviamo qui a Melbourne con un buon livello di fiducia”, ha riferito l’ex Alpine in conferenza stampa.
Alonso fa quindi una lucida fotografia del momento attuale ben sapendo che, col dipanarsi della stagione, il distacco che possiamo osservare tra la Aston Martin e le rivali potrebbe diminuire in maniera sensibile. Proprio per tale ragione si punta effettuare un Gran Premio d’Australia molto solido, con l’obiettivo di mettere altri punti nel carniere in previsione di passaggi più difficili che, ovviamente, non è detto debbano concretizzarsi.
“Dopo alcuni eventi – ha argomentato saggiamente l’asturiano – penso che le macchine cambieranno molto in alcune aree e alcuni sviluppi, quindi vediamo se riusciamo a mantenere questo ritmo“.
Alonso non è quindi certo che la franchigia di Lawrence Stroll possa mantenere questo passo per tutto il campionato: “Penso che dobbiamo aspettare e vedere. Inoltre, credo che molto presto, da Baku o da Imola, vedremo i team cambiare alcune parti sulle vetture e forse questo cambierà anche il modo in cui sei competitivo. Quindi aspettiamo e vediamo“.
Un Fernando pragmatico quello della vigilia australiana. La reazione della Mercedes e della Ferrari non si farà attendere a lungo. Le due suddette scuderia hanno in cantiere massicci programmi di sviluppo tramite i quali non solo contano di superare Aston Martin, ma addirittura di agganciare la Red Bull fuggiasca. Prospettiva che oggi sembra di difficile realizzazione ma non da ritenere utopia conoscendo le capacità tecniche di team certamente più strutturati di quello inglese.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin