Formula 1

Aston Martin AMR23: downforce e gestione gomme per insidiare Red Bull

La stagione 2023, iniziata lo scorso 5 marzo presso il Bahrain International Circuit, si è aperta con la sorpresa Aston Martin e con il dominio della Red Bull, con Max Verstappen che ha trionfato davanti al compagno di squadra Sergio Perez. L’vento nuovo è stato rappresentata dalla terza posizione, con Fernando Alonso che ha completato il podio alle spalle delle due RB19.

Il pluri-iridato dell’Aston Martin è stato protagonista di una brillante rimonta nell’arco della corsa nella quale, grazie ad un passo gara straordinario nei due long-run con pneumatici hard C1, ha sopravanzato le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton e la Ferrari di Carlos Sainz con sorpassi decisi ed astuti. Charles Leclerc, terzo prima del ritiro, probabilmente si sarebbe dovuto sudare il podio dato che lo spagnolo ha rifilato 9 decimi al giro a Sainz negli ultimi 10 giri.

La strenua difesa di Lewis Hamilton dagli attacchi di Fernando Alonso

Aston Martin: la rivoluzione AMR23

La AMR23 sembrerebbe essere una vettura nata bene, con un progetto rivoluzionato rispetto alla stagione antecedente. Infatti, il costruttore britannico ha cambiato per il 95% l’aerodinamica della AMR22 con una filosofia progettuale improntata su concetti aerodinamici completamente differenti. Un percorso iniziato nella seconda metà del 2022, con gli sviluppi che hanno posto le basi per la vettura attuale con dei progressi chiari come dimostrato dai risultati in crescendo ottenuti da Sebastian Vettel.

La nuova AMR23 denota come sia ben bilanciata nelle differenti fasi della percorrenza di curva, sia dal punto di vista meccanico sia per quanto concerne la deportanza ed il carico aerodinamico generato. La vettura è performante nelle sezioni a bassa velocità di percorrenza, dove la precisione di inserimento all’avantreno e la stabilità al retrotreno, dettato dal grip meccanico in fase di trazione, fanno la differenza.

Ma quello che maggiormente ha impressionato è la gestione dell’usura delle differenti tipologie di pneumatici con un degrado, almeno in Bahrain, decisamente limitato. Sotto questo aspetto solamente la Red Bull RB19 ha denotato un andamento simile.

Si tratta ancora della prima gara stagionale, conseguentemente bisognerà attendere le prime gare per avere un quadro chiaro, ma la Aston Martin AMR23 ha mostrato un buon potenziale come confermato anche dal sesto posto di Lance Stroll. Il canadese è tornato in pista dopo aver saltato i test pre-season per la frattura di ambedue i polsi nel corso di un allenamento in bici. Nella simulazione gara, Alonso ha mostrato un passo ed usura molto simile a quella delle Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez.

Fernando Alonso a bordo della sua Aston Martin AMR23 durante i test in Bahrain

Aston Martin AMR23: con le hard passo simile a Red Bull

Nell’ultimo long-run, nei quali Alonso ha potuto avere aria libera davanti a se, l’iberico è stato l’unico a girare sui medesimi tempi della Red Bull con dei passaggi consecutivi sull’1:36.2/1:36.4. Un aspetto che si era già denotato nell’arco dei test prima e durante le simulazioni gara delle prove libere. Ma serviva la prova del nove per capire se fosse un bluff o la realtà. Invece, con le specifiche hard, la Aston Martin AMR23 è stata l’unica vettura a poter eguagliare il crono sul giro della Red Bull RB19.

Un aspetto da non sottovalutare in ottica futura, per quanto concerne la gestione degli pneumatici. Il metro di paragone è dato dagli ultimi 10 giri del GP Bahrain, dove Alonso ha staccato il duo SainzHamilton rifilando alla Ferrari SF-23 e alla Mercedes W14 E Performance 0.9-1.0 secondi per ogni passaggio. La differenza netta è emersa con gli pneumatici hard C1 più che con le soft C3, ma se si considera che l’Aston Martin dodici mesi fa era la nona forza a 2.5 secondi di distacco dalla vetta, si può considerare un miracolo sportivo.

Aston Martin AMR23: la sfida a Ferrari e Mercedes

Chiaramente i valori in campo per la seconda posizione della F1 2023 potrebbero mutare in base alla tipologia dei tracciati e alle specifiche di pneumatici che la Pirelli Motorsport introdurrà tappa per tappa. Su tracciati che richiedono grip meccanico, stabilità al retrotreno e trazione la AMR23 potrebbe essere costantemente in bagarre ai vertici con le Frecce d’Argento e col Cavallino Rampante.

Ferrari SF-23, Gp Bahrain 2023

Sicuramente, nell’arco dell’annata, l’aspetto tecnico che influenzerà maggiormente i valori sarà dettato dagli aggiornamenti. L’Aston Martin ha un’ottima base di partenza, servirà dunque mantenere il passo dei rivali per quanto riguarda la direzione degli upgrade da seguire. Il costruttore britannico ha più ore a disposizione in galleria del vento dei primi tre top team nel 2022 in quanto si è classificato settimo nella classifica costruttori della passata stagione della F1.

Un vantaggio in più da massimizzare per provare a battagliare con la Mercedes e la Ferrari per tutto il proseguo dell’annata. I piloti non mancano dato che Fernando Alonso, nonostante le quasi 42 primavere, guida ed è veloce come 15 anni fa, mentre Lance Stroll è giusto sesto al traguardo in Bahrain dodici giorni dopo l’incidente nel quale si è fratturato ambedue i polsi e l’alluce del piede destro. Il driver canadese è chiamato ad essere costante nel rendimento dopo due annate altalenanti.


AutoreSilvia Napoletano – @silvianap13

Foto: Aston Martin, Mercedes AMG F1, Scuderia Ferrari

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Silvia Napoletano