Analisi Tecnica

Aston Martin AMR32: carico equamente ridotto per non variare il CofP

Aston Martin dimostra di avere le idee molto chiare. La scuderia di Silverstone ha tanto potenziale da esprimere attraverso un proprietà solida e capace. La vettura 2023, al secolo AMR23, ha mostrato tutto il proprio valore durante il primo appuntamento iridato. Fernando Alonso, interprete eccellente al volante, è salito sul terzo gradino del podio in Bahrain, dopo una bellissima rimonta nell’arco della gara dovuta ad un partenza di certo non brillante.

La vettura avvolta dal british racing green è molto performante. A Jeddah, però, si cerca conferme in tal senso. Nei giorni scorsi abbiamo realizzato uno scritto dedicato, andando ad analizzare in dettaglio le caratteristiche della vettura britannica. Gli ingegneri inglesi si trovano davanti a una grande sfida in questo week end che assolutamente vogliono vincere.

L’incognita principale sul quale i tecnici hanno lavorato sodo riguarda l’efficienza aerodinamica dell’auto. Il Jeddah Corniche Circuit è un tracciato che al 72% si percorre con il pedale dell’acceleratore pigiato al massimo e, di conseguenza, viene richiesto un’ottima penetrazione aerodinamica per rendere al meglio richiede. Serve pertanto una vettura capace di produrre tanto carico aerodinamico nelle curve veloci, ma allo tempo stesso una resistenza all’avanzamento contenuta per ottimizzare le velocità di punta da oltre 325km/h.

La prova del nove, perciò consiste nel comprendere se la Aston Martin AMR23 si attesta come una monoposto in grado di lottare al vertice in qualsivoglia tipologia di tracciato. Oppure, dato le sue caratteristiche intrinseche, si debba “accontentare” di performance comunque buone ma non ottimali su determinati layout.


Aston Martin AM23: up date aerodinamico per adattarsi a Jeddah

Gli ingegneri dell’Aston Martin hanno deciso “semplicemente” di ridisegnare il bordo d’uscita dell’ultimo flap aggiuntivo dell’ala anteriore. Una modifica volta a ribilanciare la vettura, in quanto di fatto il provvedimento messo in atto va a scaricare l’asse frontale della monoposto.

compare ala anteriore Aston Martin AM23 – Gp Bahrain 2023 – Gp Arabia Saudita 2023

In questo tracciato particolare, si cercano di adottare ali posteriori più scariche. Per questa semplice ragione l’obbiettivo è quello di agire sulla deportanza diminuendo il valore della spinta verticale prodotta dalle ali. Per farlo si deve tener conto della posizione corretta relativa al centro di pressione, fondamentale per fornire ai piloti il giusto compromesso aerodinamico che facilità l’handling durante la marcia del veicolo.

La modifica all’avantreno presa in esame è strettamente correlata alla diminuzione della corda del flap mobile sull’ala posteriore. Come abbiamo riportato durante il pomeriggio per Mercedes, anche sulla specifica della AMR23 è stato tagliato parte del bordo d’uscita del secondo flap. Tale prerogativa mira a diminuire in maniera contenuta la differenza di pressione e, di conseguenza, guadagnare qualcosa in termini di resistenza all’avanzamento.

Ala posteriore Aston Martin AMR23

Due vetture, Aston e Mercedes, che sviluppano carico in modo abbastanza simile. A testimonianza di questo fatto possiamo dire che tra le prime quattro scuderie, infatti, le due appena menzionate a Jeddah vanno ad adottare due alettoni al posteriore più carichi. Chiaro sintomo la mancanza endemica di downforce proveniente dal fondo si fa sentire non poco in questo inizio di stagione.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  – Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Aston Martin Cognizant F1 teamAlbert Fabrega – @AlbertFabrega

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Pubblicato da
Zander Arcari