Ennesima domenica dura in casa Ferrari. Ma ci arriviamo tra un po’. Ho sempre pensato che gli eroi fossero donne o uomini che mettono a repentaglio la loro vita per imprese straordinarie o cercando, cosa ancora più nobile, di salvare la vita altrui. Per questo mi ha dato particolarmente fastidio sentire la parola eroe accostata e ripetuta a figlio Stroll. Cosa ha fatto di particolarmente eroico Stroll junior?
Ha corso con una microfrattura di un polso, un’altra scomposta (e ridotta chirurgicamente) dell’altro e per non farsi mancare nulla un’altra microfrattura di un dito del piede. Come si è procurato queste lesioni? Cadendo dalla bicicletta. Che cosa avrebbe fatto di eroico? Corso un gran premio. Non trovate anche voi qualcosa di stonato?
Vedete, ho un vero e proprio culto per le parole, e non potrebbe essere altrimenti essendo un umanista (insegnando cioè storia e letteratura italiana). Le parole sono la mia vita. Ma, d’altronde, senza parole cosa sarebbe la vita? Avrei capito l’aggettivo sportivo accostato al sostantivo eroe. Ma eroe tout-court proprio no. Anche perché, secondo me, non è stato affatto un eroe; semmai, uno che ha messo a repentaglio la propria vita e quella altrui, inutilmente.
Qualcuno mi dirà che esagero. Ci sta, ma io penso che la Federazione non avrebbe dovuto permettere a Stroll junior di correre. Avrà superato il test per essere idoneo a correre (uscire dalla monoposto in un tot di tempo), ma un conto è la prova a freddo, un conto la prova dopo una gara con monoposto che avranno certamente il servosterzo, ma sono anche pesanti e difficili da guidare rispetto al recente passato. Non è successo nulla obietterete. Ok, certo, ottimo. Ma il punto non è questo.
Mamma FIA, che dice in tutte le salse “la sicurezza prima di tutto”, avrebbe dovuto saggiamente dire a Stroll junior: “Bello di babbo, ascolta, riposati e presentati al prossimo gran premio”. Ho sempre la fastidiosa sensazione, quando si parla di Federazione, che sia un poco come l’Italia liberale di giolittiana memoria. Allo statista piemontese fu infatti attribuito il celebre motto: “La legge per gli amici si interpreta, per i nemici si applica”. E quindi, la Federazione avrebbe dovuto tirare dritto. E se fossero arrivati gli alti lai di Stroll Senior? Pazienza.
Iperbole per iperbole, i veri eroi siamo noi, cari amici. Noi poverini, noi tapini che facciamo salti mortali fra i fucsia e la musica da discoteca in una gara di F1 o facendo zapping su improbabili cronache spagnole, inglesi, svizzere. Noi che stoicamente ci rimettiamo davanti al grande schermo per assistere alla solita parata degli altri.
Che diciamo ogni anno: “Basta, non se ne può più!” come amanti traditi in maniera feroce dalla femme fatale di Maranello, ma poi torniamo sempre ad amarla. Forse masochisticamente.
Siamo una razza strana, noi ferraristi. E probabilmente meritiamo molto, molto di più.
Non una Rossa che nel 2023 fa la comparsa, con una gara mostruosa da film Horror di serie B. Dove le SF-23 hanno arrancato andando assai peggio dello scorso anno (involuzione tecnica imbarazzante e caso forse più unico che raro in F1) e, infine, con una di esse che esala anzitempo l’ultimo sospiro quietandosi mestamente a venti giri dalla fine. E il disperato Charles che con il corpo sembrava mimare tutta la sua disperazione poetica.
Leclerc è un eroe. Perché sa che il tempo passa, sa che in F1 per vincere un campionato mondiale devono allinearsi tante cose, e in Ferrari ancora di più, cose da cabala, e continua a credere nel Cavallino. Ma se anche quest’anno dovesse trovarsi un somaro imbizzarrito, non crocifiggetelo se passerà alla concorrenza. Farà solo bene. C’è un che di titanico e grandioso in Charles, e non solo per come guida, ma anche per come pensa.
Eroe è anche l’erede di Enzo Ferrari, Piero. Che era lì, a supportare la squadra e che in diretta ha assistito alla debacle. Che mestamente si è tolto le cuffie, con gli occhi che cercavano riparo dagli occhi degli altri e che, per un attimo, hanno fatto intravvedere un guizzo del fuoco antico, quello di Enzo. “Se fossi fuoco arderei il mondo”, scriveva Cecco Angiolieri nel Milletrecento.
Fuoco di cui oggi la Ferrari avrebbe bisogno come di un terremoto salvifico e rigenerante. Perché sempre lì si torna. Una squadra di perdenti.
Forse penserete che io sia troppo duro. D’altronde è solo la prima gara. Può essere. E se fosse che ho toppato clamorosamente, allora farò penitenza in pubblica piazza e mi cospargerò il capo di cenere andando in pellegrinaggio a Maranello e santificando il fu Binotto.
Ma una certezza mi resta. Se i perdenti continui a farli lavorare lì, sei folle a pensare che da soli possano cambiare il risultato finale.
Cos’è questo atto di onanismo tecnologico, tutto questo sperpero, se il risultato resta sempre quello. Cioè perdi?!
Vigna. Voto: vendemmia avara. Fossi nell’AD Ferrari avrei più di un diavolo per capello. Dichiarazioni impegnative le sue. E oggi l’universo mondo lo turlupina. Ma non credo che Vigna fosse avventato. Aveva avuto ampie rassicurazioni. D’altronde, nessuno ama fare figuracce. E dunque oggi farei il diavolo a quattro per sapere come mai alla prima gara, ci si è ridotti in queste condizioni.
Federico Vassallo. Voto: piace. Unica nota lieta, dove è potuto intervenire, il nostro Federico ha velocizzato e semplificato la catena di comando.
Vedove di Binotto. Voto: inconsolabili. Bisogna compatirli se qualcuno di loro gode della debacle Ferrari. Considerando che si sono messi in un cortocircuito imbarazzante. Se una cosa differenziava Binotto dagli altri TP (oltre al fatto che non è nato per fare un TP ne lo è diventato) era l’essere un tecnico a tutto tondo. Quindi la SF23 è stata impostata, dalla culla sino al primo vagito, da papà Binotto. Ciò significa che se va male è colpa sua, se andrà bene sarà merito suo. Semplice no?
Alonso. Voto: mamma mia. C’è bisogno di piloti sublimi come lui. Quando l’età è solo un numero.
Aston Martin. Voto: due secondi e mezzo. L’Aston Martin è il classico esempio di cosa si deve fare per creare un top team dal nulla. Molti soldi, piloti giusti (prima Vettel, ora Alonso), ma soprattutto intelligente campagna acquisti. Non è un caso che in RB più di qualcuno abbia fatto la battutaccia (il che significa che gli rode e non poco). Nel panorama desolante degli avversari che possono in qualche modo limitare lo strapotere RB, un piccolo raggio di sole. Naturalmente in Ferrari l’acquisto di tecnici non lo prendono neanche in considerazione. Viva l’autarchia! (che però non ha mai funzionato).
Max Verstappen. Voto: perfezione.
Newey. Voto: rapitelo! Ci sono poche cose che si possono fare quando uno ha la galleria del vento nel cervello. O crei un gruppo di cervelli che gli tengano testa (contro i geni devi fare così), o lo compri… o lo rapisci!
Oc(gli)On. Voto: bentornato. Eccolo qui, il virgulto che dà il meglio di se. Dove eri finito “ditelo al boss”?
P.S.: mentre scrivo mi annunciano che Ferrari ha bruciato due pacchi batterie in due giorni, il che significa penalizzazione certa il prossimo gran premio.
Una probabilità statisticamente legata alla certezza che Dio esista o alla presenza di multiversi. Ecco, a pensare male, con la Ferrari, c’è il “gusto” (perverso e masochistico) di sapere che raramente si sbaglia. Una certezza negativa. Ma pur sempre una certezza.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: Scuderia Ferrari, Aston Martin
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@Mariano Frodi,
In realtà Vassallo in Francese é vassal.
Un 'vasseur', contrazione di vavasseur, era colui che riceveva delle terre dal vassallo.
Il vassallo del vassallo, en quelque sorte...
Ha perfettamente ragione. Il valvassore in scala gerarchica del sistema feudale (per quel che ne sappiamo, perché il realtà il mondo feudale era assai variegato e complesso) veniva dopo il vassallo, poi c'era il valvassino etc etc. Prendendomi una licenza poetica (per l'assonanza) ho pensato di chiamarlo vassallo, ma anche valvassore non è malvagio. In ogni caso, si tratta pur sempre di un vassallo, anche se di un vassallo :)
@Mariano Froldi Mi scuso per l'errore e ne approfitto per dirle che i suoi articoli graffianti mi piacciono parecchio. D'altronde tifo Alonso....
cit :" Noi poverini, noi tapini che facciamo salti mortali fra i fucsia e la musica da discoteca in una gara di F1 o facendo zapping su improbabili cronache spagnole, inglesi, svizzere. Noi che stoicamente ci rimettiamo davanti al grande schermo per assistere alla solita parata degli altri." bellissima, personalmente sono anni che nn risco a farmi piacere il format di SKY, urlano per qualsiasi cosa, a volte nei recap degli onboard anziche sentire il motore puro c'è sotto sta musica del cavolo.. viva internet alternativa. F1TVPRO si potesse fare regolarmente in Italia sarebbe la scelta migliore per ora occorre utilizzare vpn