Se il Gran Premio del Bahrain che ha aperto il campionato del mondo di Formula Uno 2023 presentava delle sfide strategiche complesse per via di un asfalto abrasivo che imponeva tattiche a due o addirittura a tre pit stop, sulla carta, il Gran Premio dell’Arabia Saudita dovrebbe offrire minori difficoltà interpretative per gli strateghi delle squadre. Con una Ferrari e un Leclerc che potrebbero giovarsene.
Il cambio di scenario è drastico. Si passa da un tracciato rear limited che stressava in maniera particolare le gomme dell’asse posteriore ad una pista che presenta un asfalto particolarmente liscio che si va ad abbinare ad una conformazione che esalta i tratti full gas. Una combinazione che in effetti rende il circuito molto meno duro per le gomme Pirelli.
Anche se, va sottolineato, il costruttore italo-sinico, ieri, ha dovuto aumentare la pressione di un psi perché i dati telemetrici riversati dai calcolatori delle scuderie avevano detto che le vetture stavano generando un carico aerodinamico più elevato di quello previsto in sede simulativa.
Gli occhi, nella gara odierna, saranno tutti puntati nelle retrovie, per la precisione alle piazzole numero 12 e numero 15, laddove scatteranno Charles Leclerc e Max Verstappen. Un’anomalia che potrebbe determinare scelte strategiche diverse da quelle che i rivali che si trovano nelle avanguardie andranno ad operare.
50 saranno i giri da effettuare per completare il GP dell’Arabia Saudita. In totale saranno percorsi 308.45 km. Grazie allo stress relativamente contenuto sui compound, la sosta unica sarà la strategia preferita per tutte le squadre in quanto possono gestire il loro ritmo per mantenere le coperture in uno stato abbastanza buono da evitare un secondo passaggio ai box. L’opzione più rapida è partire con la gomma media e allungare il primo stint in una finestra che va dal diciottesimo al venticinquesimo passaggio, come riportato dall’infografica in basso fornita dalla F1.
L’utilizzo della gomma a banda gialla all’inizio gara si rende necessario non per una questione di usura o di degrado, ma semplicemente per evitare il graining. Lo aveva riferito Mario Isola nei giorni scorsi: c’è la possibilità che la soft possa generare questo fenomeno che invece la Media tende a evitare. Ragion per cui è presumibile che chi effettuerà una sosta si terrà alla larga dall’utilizzo della gomma con la striscia rossa sulla spalla. Il secondo stint, per arrivare fino alla fine delle operazioni, si potrebbe quindi svolgere con il compound duro.
Chiaramente la curiosità è quella di capire come Leclerc e Verstappen partiranno per la prima sezione del Gran Premio. Avendo i due piloti in oggetto macchine molto performanti, potrebbero non scostarsi dalle tattiche scelte dai primi dieci. Quindi puntare parimenti sulla gomma morbida. C’è però l’opzione di adoperare un set di Pirelli Hard che dà più varianti strategiche.
Difatti, la possibilità di prolungare il primo stint consente ai piloti di osservare ciò che accade in pista e di sfruttare eventuali safety car che sul Jeddah Corniche Circuit sono sempre all’ordine del giorno. Chiaramente si tratta di una manovra potenzialmente azzardata, ma che alla lunga potrebbe dare i propri frutti. E’ molto probabile che questo tipo di piano tattico verrà individuato dai piloti che partiranno nella seconda parte dello schieramento e che non possono contare su una macchina altrettanto performante come la Ferrari e la Red Bull.
In alto si può apprezzare che praticamente tutti i conducenti hanno un treno di Hard e di Soft nuove. Questo ci dice che i team hanno puntato molto chiaramente sulla strategia più veloce di cui abbiamo parlato in precedenza. Vi sono anche alcuni driver che sono in possesso di un set di Pirelli Rosse nuove che potrebbero rappresentare un’opzione valida nel caso in cui uscisse qualche SC o VSC che spariglia le carte del mazzo.
Da questo punto di vista, un leggero vantaggio nella top 10 è ascrivibile a Carlos Sainz che è riuscito a risparmiare una muta di Soft. In chiusura c’è da sottolineare che, dato il basso livello di usura degli pneumatici, l’undercut dovrebbe essere poco premiante su questo tracciato. Anzi, potremmo addirittura vedere qualche pilota provare la strategia diametralmente opposta, quella dell’overcut.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari