La campagna 2023 è iniziata nel peggiore dei modi per la storica scuderia Ferrari. Un brusco risveglio dopo i proclami di velocità assoluta relativa alla SF-23. Nell’attuale F1 difficilmente un team è capace di recuperare un gap netto sugli avversari a breve termine. E il distacco che il Cavallino Rampante soffre attualmente su Red Bull, purtroppo, è decisamente più alto di quanto ci si potesse aspettare, soprattutto nel passo gara.
Per di più ci sono Aston Martin e Mercedes. La “verdona” vola e pare molto complicato poterla battere. Mentre la W14, più alla portata della rossa, a Imola subirà una forte trasformazione che, in linea teorica, dovrebbe regalare un grande surplus prestazionale alle frecce nere.
A Maranello si lavora sodo. Lo studio della monoposto ha rivelato che diversi problemi bloccano la competitività intrinseca. Ciò malgrado, i pochi sprazzi di performance risultano totalmente insufficienti per nutrire un certo ottimismo, come ci conferma Turrini ospite a Spit Stop, il podcast pop di Formula Uno Analisi Tecnica.
Il “nostro” non fa mistero della sua desolazione sportiva in merito al futuro della Ferrari. D’altronde, per adesso sono davvero pochi gli auspici di un pronto riscatto tanto che, secondo Leo, la SF-23 potrebbe imporsi solo in tre gare cercando di sfruttare al massimo il pacchetto auto-pilota a disposizione.
“Senza la Safety Car le Ferrari avrebbero terminato davanti alla Mercedes. Certo… si sarebbe trattato solamente di un quarto e quinto posto. Tuttavia il fattore più triste riguarda il sorpasso di Stroll ai danni di Sainz. Senza contare le dichiarazioni di Russell a fine corsa, dove il giovane talento britannico snobba la rossa non considerandola un avversario diretto, fissando come unico obbiettivo quello di battere Red Bull. Tale scenario racconta come anche i competitor vedano un Cavallino Rampante in disarmo”.
“Spero che Ferrari sia in grado di correggere la vettura a livello tecnico e rendere la SF-23 più decorosa. Per quello che abbiamo visto durante i primi due appuntamenti del campionato, considerando le doti straordinarie da qualificatore di Leclerc, riesco a guardare con una punta di ottimismo solo tre gare: Montecarlo, Singapore e Las Vegas. Su queste piste potrebbe anche mettersi davanti a tutti in qualifica e, data la conformazione delle piste, tenere dietro gli avversari sino alla bandiera a scacchi”.
“Certo è che se poi in gara non si attenua questo terribile disagio relativo alle gomme, patire dal palo non garantisce la vittoria in quanto verresti superato tramite la roulette dei pit stop. Al netto di errori strategici che spero quest’anno non si verifichino con frequenza. Più di questo, momentaneamente, proprio non riesco a vedere. D’altronde, prendere in certi momenti 1,7 secondi al giro dalle Red Bull dice tutto.“
Si tratta di capire come diceva il buon Mattia. Peccato che nel mentre lo si fa gli altri vincono e tu perdi. Questo il triste resoconto che narra la recente storia della rossa. Prendendo in esame il mondiale in corso, abbracciando un certo realismo che necessariamente dev’essere contemplato in questi casi, l’obbiettivo praticabile della scuderia italiana spegne l’entusiasmo dei tifosi.
A tal proposito esiste un’ipotesi che in qualche modo potrebbe spiegare il collasso della Ferrari, eventualità paventata da molti sulla quale però Turrini non è affatto d’accordo. Si perché valutare il corpo normativo come unico responsabile di una vettura lenta pare piuttosto ingiusto. Soprattutto considerando il tempo a disposizione per adattare il progetto ai cambi regolamentari.
“Quando nella massima categoria del motorsport soggiungono modifiche al corpo normativo tecnico in corso d’opera, è chiaro che nascono sempre vari problemi. Questo per me è assolutamente fuori discussione. Detto ciò, non può essere certo questa la spiegazione del triste tracollo competitivo della Ferrari…”
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari