La prima drivers parade è andata. Sul camioncino della F1 il microfono ha reso note le aspettative dei protagonisti. I due “Carlo” ferraristi hanno le idee chiare. All’unisono sostengono un fatto: Red Bull ha più ritmo, Aston Martin meno degrado. Questo, in estrema sintesi, lo scenario che oggi potremo osservare in pista.
Durante i consueti controlli sulle monoposto italiane, i tecnici hanno riscontrato un’anomalia sul pacco batteria della numero 16. Per questo motivo è arrivata la sostituzione della parte subito inviata a Maranello per tutti i controlli del caso. Non c’è penalità in quanto sono due le componenti a disposizione nell’arco del campionato. Sostituita anche la centralina.
Gli alfieri della rossa salgono a bordo della proprie vettura. Tutto è pronto per scendere in pista e testare gli ultimi dettagli e apportare, eventualmente, qualche piccola modifica sull’ala anteriore nella mezz’ora a disposizione prima di andare in griglia. Nessun problema per la vettura di Leclerc dopo l’inconveniente rilevato dai sensori. Questo sembra.
Scattano le prove di partenza alla fine della pit lane, per il momento snobbate dalla Ferrari. Poco dopo, pero, anche le auto modenesi testano il sistema di start. Vale la pena ricordare come curva 1 sia molto vicina alla linea di partenza. Questo significa che lo stacco frizione sarà cruciale.
Sta calando la notte a Sakhir e le temperature si abbassano. Leclerc partirà in terza piazza dalla parte “pulita”. Resta da capire se la mescola Soft salvata in qualifica sarà utilizzata in partenza oppure in uno degli altri due stint della gara. Da tenere d’occhio Perez. Per Charles, passarlo al via, aprirebbe un ventaglio ulteriore di strategie.
Vasseur sulla griglia parla del degrado definendolo cruciale. Per questo sottolinea la scelta sulla numero 16 e “spoilera” la decisione presa. Il monegasco scatterà con la mescola nuova. Siamo pronti. I ferraristi stanno montando sulle proprie vetture. Arrivano i radio check, canali comunicativi perfetti.
Solita procedura in Ferrari: Turbo engagement, pit limiter off, bite point. Motori accesi. Si conferma la scelta della Soft nuova per Charles, Pirelli a banda rossa usata per Carlos. Parte l’installation lap. Cura maniacale per gestire al meglio il warm up delle gomme. Mode Race, K2 on. Ottima partenza per Leclerc che mette dietro Perez sfruttando l’extra grip delle nuove Soft. Bene Carlos chiuso dal messicano che mantiene la quarta piazza malgrado lo stacco frizione ottimo.
Fanno sapere ai piloti Ferrari che ci potrebbero essere dei detriti in pista. Drs enable. Hamilton segue da vicino Sainz mentre il monegasco non riesce a mantenere il ritmo di Verstappen. Una pletora di info sui lap time passa in radio. Marcos si complimenta con Charles per l’ottima amministrazione delle gomme in questi primi giri. Al momento Mercedes non sembra essere una minaccia per lo spagnolo che vede da vicino Perez. Adami gli chiede di andare più forte alla 10.
Dall’on board si capisce che il messicano ha più ritmo, ma la grande velocità in rettilineo della rossa, per ora, aiuta Charles a difendersi. Fase di stallo della gara. Ferrari attende gestendo le mescole, Max scappa, Checo studia l’attacco. Arrivano un paio di comandi per gestire la power unit italiana. Tutto nella norma. Sembra molto buono il recupero di energia della parte ibrida, più efficiente rispetto all’anno passato.
Adami chiede lumi sull’ala anteriore. L’iberico chiede un punto in più alla sosta per aumentare il carico sviluppabile. Su Leclerc ancora nessuna comunicazione in merito. Attraverso la dashboard del volante notiamo come la temperatura di esercizio delle mescole sia buona. Xavi svela la strategia: Plan A per il monegasco. Inoltre gli chiede di aumentare il tyre saving in curva 6. Brake balance e brake shaping -1 per Carlos.
Per il momento in Ferrari sembra andare tutto secondo i piani. Adami fa sapere che il degrado Mercedes è superiore, mentre arriva il primo warning per Charles in merito ai track limits. Carlos rende noto un fattore: al giro 11 il consumo gomme inizia a limitare l’handling. Arriva l’update sull’ala anteriore anche per Leclerc: “minus 4”. Doppia chiamata ai box per le rosse che sostituiscono, un giro dopo l’altro, le Soft con le Medium. Quinta e sesta piazza quando tornano in pista. Si recupera subito una posizione, ma Stroll e Perez precedono le rosse non avendo ancora effettuato la sosta.
Altre due tornate e Lance cambia le gomme. Terzo e quarto posto per le vetture di Maranello. Checo sta cercando di allungare il più possibile il primo stint e in questo momento si trova in testa alla gara. Nemmeno il tempo di scriverlo e il messicano effettua la sosta. Quando torna in pista si colloca dietro al monegasco ristabilendo l’ordine precedente. L’overcut Red Bull tentato dalla numero 11 non funziona.
Prosegue nel migliore dei modi l’amministrazione compound. A tal proposito Marcos chiede maggiore attenzione in curva 10 nella fase di trazione. Perez sta arrivando forte con le Soft ma Leclerc deve mantenere un atteggiamento “easy” in entrata. Per Carlos arriva l’ordine di andare prima sull’acceleratore in curva 4 e ridurre la pressione dei freni alla 11. Fanno sapere dal muretto box italiano che il degrado è minore di quello che si pensava.
Perez si trova oramai incollato agli scarichi della numero 16. Non sarà facile tenerlo dietro malgrado la velocità della Ferrari. E infatti arriva il sorpasso. Terzo posto per il monegasco che nulla può contro il passo dell’ex Racing Point. Sainz, nel mentre, deve priorizzare la velocità nel connubio curva 1-2, questo il consiglio per lo spagnolo.
Plan A minus 3 per Charles. Il consiglio strategico di anticipare la sosta di tre tornate svela la voglia di provare l’undercut su Perez. Leclerc però non sembra troppo convinto visto il ritmo. Flap up date per lui: “minus 2” per bilanciare la vettura che diventa più leggera. A quanto sembra, visto il gap accumulato in pochi giri, l’idea di provare l’undercut viene accantonata dallo stesso Marcos.
Carlos viene chiamato ai box. Si procede con un cambio di carico all’anteriore e si monta un ulteriore set di Hard nuove per arrivare sino alla linea del traguardo. Adami si procura di ricordare che le Pirelli a banda bianca vadano gestite bene durante i primi giri, con un particolare focus sulla 11. Anche Charles imbocca la pitlane. Leggera indecisione sull’anteriore destra dei meccanici che però non pregiudica troppo la fermata.
In attesa della sosta di Alonso le due Ferrari occupano la quarta e quinta posizione. La tornata successiva il due volte campione del mondo spagnolo si ferma e le rosse tornano terze e quarte. Carlos si lamenta di un leggero bouncing. Arriva l’ordine per Charles di incrementare il passo, dopo la gestione sulle mescole Hard durante i primi giri di vita del set, pur mantenendo alta l’attenzione in curva 4 e 11. Alonso si è sbarazzato i Hamilton e punta minaccioso il connazionale della rossa. Si trova ora a 3 secondi.
Colpo di scena! Leclerc si ritira: “no no no no no…. no power” questo il messaggio in radio. Entra in scena la Safety Car. La tanto sbandierata affidabilità del nuovo motore italiano non sembra esistere. Disastro. Un paio di tornate e la corsa riprende il suo nomale svolgimento. Fernando punta Sainz e a quanto pare ha tutta l’intenzione di attaccare il ferrarista per raggiungere il terzo posto.
Carlos è molto preoccupato. Chiede suggerimenti in merito ad incrementare il passo in relazione alla gestione gomme. “Se spingo troppo non arriviamo alla fine con queste gomme”. El “nano” si trova oramai incollato al diffusore della numero 55. Pare sia solo questione di tempo per l’avvicendamento. Il primo attacco non va a buon fine e arriva addirittura un contatto tra i due. Il sorpasso però giunge poco dopo, sul rettilineo che porta alla 11. Sainz si trova ora in quarta piazza con alle spalle Hamilton.
In questo ultimo stint il degrado Ferrari è molto grande. Il sette volte campione del mondo si avvicina minaccioso e prepara il sorpasso. Sainz è in debito di ossigeno e addirittura parla di un ulteriore sosta. Al momento l’iberico sembra reggere supportato dalla grande velocità in rettilineo, anche se li lamenta nuovamente del saltellamento aerodinamico. Stoico, il madrileño resite al Re Nero quando mancano 7 giri alla fine.
C’è un fatto che va sottolineato: il porpoising con basso quantitativo di carburante a bordo della rossa. Resta difficile commentare l’involuzione sul degrado sofferta senna seconda parte di gara con meno benzina e gomma più dura. Curioso che durante le ultime tornate il ritmo di Sainz sia tornato ad essere discreto. Nel mentre, ai microfoni di Sky, Charles parla del ritmo Red Bull definendolo di “un’altra categoria”. Carlos resiste e chiude in quarta piazza tenendo a bada Hamilton.
Nelle prossime ore le nostre analisi metteranno sotto la lente di ingrandimento il Gran Premio del Bahrain della rossa. Ovviamente la delusione è grande considerato quello che abbiamo visto ieri in qualifica, i proclami di Benedetto Vigna e i passi avanti visto ieri. Ferrari non fa mistero della brutta performance odierna e desolata si rimbocca le maniche per ribaltare quanto prima la situazione al momento deficitaria.
Autore: Alessandro Arcari –@berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari