Formula 1

Gp Arabia Saudita 2023/Analisi on board Ferrari Fp2: SF-23 bilanciata, mappature PU conservative

Durante la prima sessione di prove libere a Jeddah, la Ferrari ha messo in atto una buona raccolta dati. La configurazione aerodinamica per favorire l’efficienza ha convinto tecnici e piloti, confermando i dati in uscita dal simulatore. Inoltre abbiamo potuto osservare un netto passo avanti per quanto riguarda il bilanciamento di base dell’auto.

Ambedue le rosse montavano l’ala monopilone a collo di cigno, scartata in Bahrain per chiari problemi strutturali. In Arabia, finalmente, la specifica in questione pare essere fattuale. Un’ala in grado di garantire la medesima spinta verticale della vecchia diminuendo, però, la resistenza all’avanzamento, nemico numero 1 in terra saudita.

Parlando dell’anteriore, i tecnici della rossa hanno deciso di effettuare prove comparative. Charles disponeva dell’ala ridisegnata nella porzione laterale. Il reshaping mira a incrementare l’effetto outwash per creare una zona di più alta pressione locale che, a sua volta, aumenta la spinta verso il basso. Una versione che offre meno carico e abbassa il drag.

il monegasco Charles Leclerc scende in pista a bordo della sua Ferrari SF-23

Nelle ultime ore gli ingegneri di Maranello hanno studiato la telemetria mettendo a confronto le risultanze aero effettive delle vetture. In tal senso resta da capire come si comporteranno nella seconda sessione: continueranno i test o verrà effettuata una scelta definitiva indirizzando il fine settimana verso una chiara linea di set up? Tra poco lo scopriremo.


Gp Arabia Saudita 2023/Ferrari: live on board Fp2

Tutto è pronto. I piloti della Ferrari salgono a bordo delle proprie vetture. Nel frattempo è calata la notte sulle rive del Mar Rosso. Le condizioni climatiche sono buone: 26,0°C la temperatura dell’aria, 31,3°C quella dell’asfalto. Umidità al 51%, 5,7Km/h l’intensità del vento.

Le monoposto modenesi tornano a calcare l’asfalto. Ambedue, per questo primo stint, dispongono di un treno di Pirelli a banda gialla. Si procede con un warm up molto cauto. Sulla vettura numero 55 vediamo il flow viz per la raccolta dati sulla nuova specifica. Si passa ora alla mode push e si parte. Dopo il primo tentativo si procedere con un singolo cool lap. Charles è costretto subito ad abortire la tornata per traffico. Strat 4 per Sainz, si alzano di poco le rivoluzioni dell’endotermico.

Engine 4 per Leclerc. I primi giri confermano la buona guidabilità della SF-23. Poche correzioni, grip longitudinale minore rispetto alle Fp1, in linea con quello osservato in Bahrain. Malgrado le auto italiane godano di un bilanciamento soddisfacente, traffico e piccoli errori non hanno permesso di massimizzare i rilievi cronometrici. Il monegasco viene richiamato ai box, mentre lo spagnolo effettuerà un ulteriore passaggio. Carlos si stava migliorando ma decide anch’egli di prendere la via della pit lane.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante le Fp2 in Arabia Saudita

Si torna in pista. Questa volta le vetture del Cavallino Rampante utilizzano un set di Soft nuove di trinca. Il giro push prende il via. Ancora una volta Charles è costretto quasi ad abortire la tornata. Va ancora verificata come info, ma pare che in questo momento le rosse facciano un po’ di fatica a gestire la finestra di funzionamento degli pneumatici. Il monegasco alla fine alza il piede e non conclude il giro lanciato per poi riprovarci subito. Sainz invece taglia il traguardo ma i feedback non sono torppo incoraggianti.

La numero 16 riesce nell’impresa e conclude un giro. Ciò malgrado la soddisfazione è bassa. Per questa ragione il ferrarista chiede un ulteriore tentativo. Marcos chiede di migliorare il rendimento nelle prime curve. Charles lo interrompe conscio di non aver dato il massimo nel T1. Il muretto box ordine diversi cambi di mappatura al sistema ibrido su ambedue le monoposto.

Attendiamo conferme, ma la sensazione che la Ferrari SF-23 non sia riuscita ad attivare la meglio le Soft prende corpo. Si riscontra un certo pattinamento in alcune curve del tracciato che, ovviamente, inficia in maniera negativa il rendimento. A questo va senz’altro aggiunto traffico e piccoli errori che di certo non hanno aiutato.

Il programma di lavoro procede ora attraverso le consuete prove high fuel. La raccolta dati con alto quantitativo di carburante a bordo viene diversificata. Carlos parte con le Soft, Charles con le Medium. Adami fa sapere che saranno 4 i giri con le rosse, 6 con le gialle. Leclerc parte nella simulazione passo gara con la massima potenza sull’endotermico: Engine 1, nelle tornate successiva passa alla normale regolazione da gara: Engine 4. Si nota un leggero porpoising sulle rosse nei tratti ad alta velocità di percorrenza.

Gli ingegneri di pista dei ferraristi sciorinano i lap time dei competitor. Il bilanciamento delle rosse resta molto buono. Poche correzioni. Time attack a parte, le mappature della power unit restano basse e in diversi giri non viene utilizzato l’extra boost K1. Le tornate si susseguono senza problemi. Carlos passa ai box per montare le Medium e nel mentre cambia il carico sviluppabile all’anteriore: “point 3 up“. Charles invece prosegue sulle Pirelli a banda gialla con ulteriori 4 giri.

Termina la seconda sessione di prove libere. Malgrado le rosse non siano riuscite a massimizzare il cronometro sul giro push, attivazione delle mescole non ottimale e traffico, il bilanciamento delle vetture si è dimostrato buono. Senza dubbio l’utilizzo morigerato dell’unità di potenza ha inciso sui crono. Parlare di degrado su questa pista, considerando basso consumo gomme e carico di benzina sconosciuto non ha molto senso. Domani, nelle Fp3, avremo senza dubbio riscontri più probanti sulla competitività della rossa nei confronti dei competitor.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari

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Zander Arcari