Una schiacciasassi. Ciò è stata la Red Bull nel Gran Premio del Bahrain che ha aperto la stagione di Formula Uno 2023. Una gara senza appello nella quale gli uomini di Milton Keynes non hanno nemmeno sudato. La gara si è avviata con lo scatto di Max Verstappen che conserva agevolmente la posizione di comando. Discorso diverso, invece, per Sergio Perez che non parte al meglio e si lascia sfilare da Charles Leclerc. Ma è l’unico sussulto di una sfida che non presenterà molte altre problematiche.
La scuderia austriaca imposta una strategia a doppia sosta, come era immaginabile. Ma, a differenza degli altri, dopo il primo pit stop, decide di puntare nuovamente su gomma soft. Sarà la mossa vincente in una gara comunque piuttosto semplice. Con questa manovra, in ogni caso, Sergio Perez riesce ad avere la meglio di Leclerc che aveva switchato su gomma hard. Da quel momento è un monologo in salsa anglo-austriaca.
Max non aveva mai avuto problemi a gestire la gara con un margine ampissimo. Sergio, dal canto suo, ha acquisito un vantaggio clamoroso nei confronti di Leclerc una volta che lo ha superato in pista. Complice anche la mescola differente. La RB19 una macchina che sembrava fare un altro sport. Non a caso ha fatto un sol boccone della Ferrari SF-23.
Ad aggravare la situazione, per gli altri, è giunto il ritiro del monegasco che comincia malissimo l’annata che doveva essere quella del riscatto, ma nella quale pare che la Ferrari debba lavorare in maniera durissima per risolvere i problemi che investono sia la sfera dell’affidabilità (un incubo che si rinnova?) sia quella tecnica. La vettura di Maranello, difatti, paga anche nei riguardi della Aston Martin che, come avevamo previsto in diverse analisi, sembra molto più efficace della Rossa sul passo gara.
Sono molte le cose che il Cavallino Rampante deve sistemare in vista del prossimo Gran Premio, ma concentriamoci sulla Red Bull che sembra disarmante nella sua solidità prestazionale. Le RB19 al momento godono di un vantaggio così netto che individuare avversari credibili è un esercizio onestamente risibile.
La sola Aston Martin, per gestione gomme e produzione di downforce, può in qualche misura essere lontanamente assimilata alle creature di Adrian Newey. Ma la distanza da colmare è chiaramente molto grande. Ma forse non è delle stesse dimensioni di quella che devono recuperare Ferrari e Mercedes che sono le grandissime delusioni di questo start iridato.
Alla fine delle operazioni il clima in casa Red Bull è un misto di soddisfazione e di consapevolezza. Helmut Marko, lo avevamo riportato stamattina, si era esposto in maniera molto netta parlando di una vettura assolutamente dominante e di una Ferrari e di una Mercedes in difficoltà. Terza forza? Aston Martin. Non una profezia quella del consulente del team austriaco, ma una valutazione onesta, seppur intrisa di una sicumera che può infastidire, che veniva da analisi attente che l’equipe aveva effettuato dopo i test della settimana scorsa svoltisi proprio qui a Sakhir.
Max Verstappen, che ha guidato praticamente col braccio da fuori, ha sottolineato come la gara sia stata una sorta di formalità a partire dal primo stint che è stato molto molto solido nonostante una gomma soft usata. E lì che l’olandese ha creato il vantaggio per poi mettersi in totale modalità gestione mezzo e pneumatici. Nessun problema incontrato per l’olandese che si è aperto spesso in radio parlando dei freni dell’asse anteriore da tenere nella giusta finestra termica.
Dettagli di normale management delle operazioni di gara. Il campione del mondo in carica, che dista solo cinque vittorie da Ayrton Senna, ha già messo il Gp di Jeddah nel mirino alludendo all’ottimo pacchetto che ha disposizione. Un approccio “gara per gara” che non cela la realtà: ad ora la Red Bull gode di un vantaggio fuori dal normale.
Sergio Perez ha completato la doppietta Red Bull con un GP in controllo dopo una pessima partenza poi recuperata con un sorpasso troppo semplice su una Ferrari spaesata e in crisi di gomme. Il messicano ha voluto marcare la differenza con il 2022, quando gli uomini di Milton Keynes tornarono dal Bahrain con un pugno di mosche e la testa piena di pensieri foschi. L’esatto opposto di quanto accaduto oggi. Alla Red Bull è mancato solo il giro veloce per un en plein che sarebbe stato ancora più mortificante. Per i rivali che si interrogano sul da farsi.
La prima gara del 2023 si è dunque chiusa così come ci aspettavamo dopo i test invernali. Chiaramente non era preconizzabile un tale distacco sugli avversari che invece si è palesato in maniera prorompente. La F1, ad ora, ha un padrone fortissimo e di certo la cosa non farà sorridere Liberty Media che teme un’altra stagione di dominio inscalfibile. Gli avversari devono prodursi in grandi sforzi per provare ad arginare i campioni del mondo in carica sin dal prossimo appuntamento iridato. La sensazione è che sarà difficile riuscirci a breve…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing